Gideon Rachman ha definito Elon Musk un โmissile geopolitico non guidatoโ. La nota firma del Financial Times giustifica questa locuzione adducendo due elementi pertinenti allโimprenditore di Pretoria: la sua immensa ricchezza โ Musk รจ di fatto lโuomo piรน ricco del mondo โ e al contempo la sua natura imprevedibile.
Questโultima assume particolare significato alla luce del suo rapporto privilegiato con Donald Trump. Proprio la relazione con il tycoon oggi costituisce il lasciapassare di Musk per accedere alle stanze dei bottoni di Washington.
Dopo una parentesi democratica espressa in passato nel voto a favore di Hillary Clinton e Joe Biden, il businessman sudafricano negli ultimi anni ha infatti ribaltato le sue posizioni politiche, fino ad arrivare a promuovere attivamente le istanze dei repubblicani.
Musk ha finanziato la campagna elettorale del tycoon newyorkese con piรน di 250 milioni di dollari e ha spesso favorito su X, social di sua proprietร , la narrazione trumpista.
Alla fine dei conti, Musk ha ricevuto dal presidente eletto la guida di un nuovo ente: il dipartimento per lโefficienza governativa (Doge), ratificando cosรฌ la sua definitiva ascesa in politica.
Cosa vuole Musk dalla politica
La sola notizia del trionfo del tycoon ha fatto bene alle imprese di Musk ancor prima che qualsiasi azione intrapresa dal Doge potesse ottenere lo stesso risultato: +12% il valore delle le azioni di Tesla allโapertura dei mercati finanziari il giorno seguente le elezioni. Quasi un immediato ritorno dellโinvestimento per lโimprenditore sudafricano.
Nato per snellire lโipertrofico apparato burocratico americano, il nuovo dipartimento, che Musk guiderร insieme allโimprenditore ed ex candidato repubblicano di origini indiane, Vivek Ramaswamy, avrร un ruolo decisivo anche nel favorire indirettamente le sue aziende.
Dโaltronde, nemmeno lui ne fa mistero in un suo post su X: ยซfaremo una revisione completa di tutte le agenzie governative [โฆ] ci sono molte persone che lavorano per il governo e abbiamo solo bisogno di trasferirle a ruoli piรน produttivi nel settore privatoยป.
In questo senso, il Doge favorirร anche processi di deregolamentazione – una delle parole preferite dalle imprese – in modo da allentare i controlli dello Stato sul mercato e sganciare Tesla e Space X da alcuni limiti legislativi che il magnate sudafricano ha piรน volte definito come controproducenti.
Un obiettivo che Musk cerca di raggiungere anche fuori dai confini degli Stati Uniti. Dato che le sue aziende si configurano come delle multinazionali con interessi in tutto il mondo, lโimprenditore prova infatti a influenzare, allo stesso modo che in patria, anche la politica dei Paesi stranieri dove queste ultime operano.
Per esempio, Musk starebbe considerando lโidea di donare 100 milioni di dollari a Reform Uk, un partito di opposizione nel Regno Unito guidato da Nigel Farage, chiedendo in cambio la promozione di riforme di deregulation. Unโazione che ha fatto storcere il naso a piรน di un politico del partito laburista, da tempo ai ferri corti con Musk date le sue forti critiche allโattuale premier Keir Starmer.
In altri casi, Musk รจ finito addirittura per entrare in un aspro contrasto con le istituzioni di Stati stranieri. Il Brasile si รจ spinto fino a multare Starlink e a bloccare, per un breve periodo, l’accesso dei suoi cittadini a X, poichรฉ lโazienda avrebbe operato al di fuori dei limiti imposti dalla legge.
Perchรฉ la politica vuole Musk
ยซร nata una stella: Elonยป, cosรฌ Donald Trump, dal palco della vittoria il giorno dopo il risultato delle elezioni presidenziali, porgeva un lungo ringraziamento al suo piรน grande donatore per la campagna elettorale, parlando di lui come di ยซun super genioยป da proteggere.
Il senso dellโintesa tra Musk e Trump non risiede solo nellโaffinitร ideologica tra i due, ma anche nel valore dei legami internazionali del primo. Lโimprenditore di Pretoria coltiva infatti strette relazioni con lโรฉlite del Partito comunista cinese. I rapporti sono da tempo cosa nota, tanto che Ramaswamy lo paragonava in passato a una โscimmia da circoโ e a un pupazzo nelle mani della Cina.
Che Musk e Tesla abbiano un debito nei confronti di Pechino รจ comunque la veritร . Lโimpresa di auto elettriche ha ricevuto miliardi di dollari in prestiti a basso costo, sussidi e agevolazioni fiscali dal governo cinese ed Elon si รจ piรน volte recato in Cina negli ultimi anni.
Inoltre, Tesla dipende per gran parte del suo fatturato dallโenorme mercato interno cinese e dalla sua mega fabbrica di Shanghai, che ha generato ricavi per 54 miliardi di dollari negli ultimi tre anni – il 23% delle vendite totali dellโazienda.
La scelta di Trump di legarsi a Musk appare dunque strana dato che lโamministrazione che ha deciso di comporre il tycoon รจ dominata da figure anticinesi, come il candidato segretario di Stato Marco Rubio. Oppure il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz, che ha definito la Cina come una ยซminaccia esistenzialeยป.
Inoltre, la guerra commerciale che Trump ha promesso di ingaggiare con Pechino potrebbe nuocere gravemente agli interessi del Ceo di Tesla, che a quel punto potrebbe trovarsi ad agire come forza moderatrice allโinterno dellโamministrazione repubblicana.
Potrebbe tuttavia essere proprio questo il senso dellโintesa tra il neoeletto presidente e Musk, ovvero la volontร del primo di dotarsi di una figura apprezzata dalle parti di Pechino, in modo da garantirsi un canale di comunicazione privilegiato. Oppure quella di far apparire la sua squadra di governo meno anticinese di quello che รจ in realtร .
Al di fuori di questo caso, il punto รจ che lโAmerica di qualsiasi colore politico ha bisogno di Musk. I suoi stretti legami con alcuni dei leader piรน influenti del globo e il valore strategico delle sue aziende, che lavorano a stretto contatto con gli apparati governativi, lo rendono una figura quasi insostituibile.
Space X domina il settore dellโinvio di satelliti nello spazio e riceve lauti contratti dal governo. Starlink รจ stato invece decisivo nella guerra in Ucraina, dato che ha fornito alle forze armate di Kiev una solida connessione satellitare, anche se sottoposta a condizionalitร , come quella di non colpire la Crimea.
Tra le altre cose, sono proprio le costellazioni satellitari di Musk (oltre 6mila satelliti in totale) che oggi assicurano a Washington il primato spaziale sulla Repubblica Popolare Cinese.
Sebbene, da attore privato, gli interessi di Musk e delle sue aziende debbano rimanere sempre e comunque un passo indietro a quelli degli Stati Uniti, la suaย graduale metamorfosi, da classico imprenditore ad aspirante politico, potrebbe mitigare la validitร di questo vecchio assunto.
Immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Elon_Musk_at_a_Press_Conference.jpg; immagini presenti nell’articolo: 1) https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Vivek_Ramaswamy_%2852588305239%29.jpg