Eletto al soglio di Pietro il 13 marzo del 2013, Papa Francesco, al secolo Jorge Maria Bergoglio, รจ il primo Pontefice di una Chiesa cattolica definitivamente post-occidentale.
La Santa Sede, collocata sulla linea di faglia dello scontro tra Occidente e โSud globaleโ, non si schiera nรฉ con lโuna nรฉ con lโaltra parte, assumendosi invece il complesso quanto irrinunciabile compito di mediatrice tra i due mondi in rotta di collisione.
Papa Francesco si rifiuta di distinguere dicotomicamente tra buoni e cattivi nella guerra dโUcraina, invoca incessantemente la pace nel teatro mediorientale, si scaglia contro quanti respingono i migranti, tanto al confine tra Stati Uniti e Messico, quanto sulle coste del Mediterraneo. ยซPer me รจ un onore se mi attaccano gli americaniยป, scandisce sull’aereo durante il viaggio apostolico che lo sta portando in Mozambico, nel 2019.
Nato e cresciuto in Argentina, anti-americano per formazione culturale e missionario per formazione ecclesiastica (gesuitica), Francesco ha spostato con vigore il centro della Chiesa nella periferia, rinnegando categoricamente il ruolo di cappellano dellโOccidente.
Il recente viaggio del Santo Padre in Asia e Oceania, che lo ha portato dal 2 al 13 settembre di questโanno a toccare, nellโordine, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore, per un totale di 33mila chilometri percorsi in aereo, รจ la plastica dimostrazione di tale rivoluzione geopolitica.
Lโattenzione della Santa Sede, nel secolo della transizione egemonica, si รจ spostata dal recinto euro-atlantico, ormai irreversibilmente secolarizzato, verso i continenti del futuro dal punto di vista demografico, economico, politico e, dunque, religioso.
Dalla Cina al “Sud globale”: il mondo visto dalla Santa Sede
Il Vaticano รจ lโunico attore, insieme agli Stati Uniti, capace di avere una visione globale del pianeta, anche in termini geografici. I secondi dividono gli oceani in aree di competenza destinate alle flotte della Marina a stelle e strisce; il primo, invece, mappa tutta la superficie terrestre in piรน di 3mila circoscrizioni ecclesiastiche, intrattenendo relazioni diplomatiche con 184 paesi.
Come rilevato da un rapporto inviato il 14 marzo del 2013 dall’Ambasciata americana presso la Santa Sede all’allora vicepresidente Joe Biden: ยซ[โฆ] Sotto molti punti di vista, la Santa Sede รจ unica al mondo nella sua capacitร di perseguire la propria agenda [โฆ]ยป. Proprio in virtรน di tale posizione di forza, la Chiesa di Francesco, continuando un percorso giร accennato dai suoi predecessori, si รจ allontanata dal ristretto steccato occidentale per andare nelle periferie del globo, con lโobiettivo di rivitalizzare lโafflato missionario della Barca di Pietro.
Perno fondamentale dellโapproccio geopolitico dโOltretevere รจ la scommessa asiatica: dโaltronde, come giร aveva scolpito San Giovanni Paolo II nel 1996: ยซNel primo millennio la Croce รจ stata piantata sul suolo d’Europa; nel secondo su quello dell’America e dell’Africa; possiamo pregare che nel terzo millennio cristiano in questo vasto e vitale continente [lโAsia, n.d.a.] vi sia un grande raccolto di fede da mietereยป.
Il Pivot to Asia di Francesco si muove su piรน direttrici. Incessante รจ il dialogo con il Vietnam, Paese che conta circa 8 milioni di cattolici, e che nel luglio del 2023 ha sottoscritto uno storico accordo per un rappresentante pontificio residente; continuo รจ il โcorteggiamentoโ anche dei Paesi dove il cattolicesimo รจ fortemente minoritario, con nomine cardinalizie ad hoc (Myanmar, Pakistan, Bangladesh, India, Singapore e non soltanto).
Da sottolineare poi che la Giornata Mondiale della Gioventรน si terrร , nel 2027, per la prima volta in Estremo Oriente: a Seoul, capitale della Corea del Sud (il quinto paese asiatico per numero di cattolici).
In ultimo, non certo per importanza, irrinunciabile il rapporto con la Repubblica Popolare Cinese, e la firma nel 2018, tra Roma e Pechino, dellโAccordo Provvisorio sulla nomina dei Vescovi. LโImpero di Mezzo, serbatoio per oltre un miliardo e mezzo di anime, rappresenta, secondo i vertici della Santa Sede, la scommessa cruciale del nuovo millennio: รจ da qui che passa il futuro della Chiesa.
ll tempo oltre lo spazio
Nonostante l’intensificarsi della competizione tra Stati Uniti e Cina, la posizione di Papa Francesco sulla necessitร del dialogo con la Repubblica Popolare non รจ cambiata, come ha di recente confermato sul volo che lo riportava a Roma da Singapore: ยซLa Cina per me รจ una ilusiรณn [un desiderio, n.d.a.], nel senso che io vorrei visitare la Cina, perchรฉ รจ un grande Paese; io ammiro la Cina, rispetto la Cina. ร un Paese con una cultura millenaria, una capacitร di dialogo, di capirsi tra loro che va oltre i diversi sistemi di governo che ha avutoยป. E ancora: ยซCredo che la Cina sia una promessa e una speranza per la Chiesaยป.
Il 18 settembre del 2020, lโallora Segretario di Stato americano Mike Pompeo, con un saggio su First Things, criticรฒ fortemente lโAccordo tra il Vaticano e la Repubblica Popolare, sostenendo che esso avrebbe minato โl’autoritร moraleโ del papato. Per tutta risposta, il Pontefice si rifiutรฒ di riceverlo in udienza pochi giorni dopo, quando Pompeo, che si trovava a Roma, si dovette โaccontentareโ di un faccia a faccia con il primo collaboratore di Sua Santitร , il segretario di Stato Parolin.
Vicenda esemplificativa: la Santa Sede ha individuato la sua traiettoria, e non ha alcuna intenzione di rinunciarvi.
Questa inconciliabile divergenza di vedute รจ dovuta al fatto che, se per le potenze secolari โoccupare lo spazioโ รจ piรน importante del tempo, per Papa Francesco (e la diplomazia pontificia) invece ยซil tempo รจ superiore allo spazioยป (Evangelii Gaudium, par. 222-223; Lumen Fidei no. 57; Laudato Si’, par. 178; Amoris Laetitia, par. 3, 261). Dunque il dialogo รจ piรน rilevante della competizione militare, lโaccordo piรน prezioso dello scontro, lโattesa piรน premiante dellโirruenza.
Nellโera della deglobalizzazione, la Chiesa di Francesco puรฒ (e vuole) ritagliarsi il ruolo di mediatrice tra un Occidente a guida statunitense ormai incapace di gestire in solitaria il mondo, e un โSud globaleโ in rapida (quanto caotica) ascesa. In attesa del definitivo passaggio dal mondo unipolare a stelle e strisce a quello multipolare, poliedrico, dominato da diversi centri di potere regionali.
In questo nuovo contesto la Chiesa cattolica potrebbe essere fattore dirimente negli equilibri geopolitici di incontro e scontro globali, anche navigando le acque del dialogo interreligioso, strumento utile per accreditarsi come attore rispettabile ad ogni latitudine.
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