Prosegue il piano del governo Meloni di rendere lโItalia il principale hub energetico del Mediterraneo. Dopo la ratifica dellโaccordo trilaterale con Albania ed Emirati Arabi, il 21 gennaio scorso a Roma รจ stata siglata una dichiarazione di intenti in favore del Corridoio Meridionale dell’idrogeno. Un progetto infrastrutturale che andrร a trasportare lโidrogeno rinnovabile prodotto in Algeria per oltre 3.300 chilometri: dal Nord Africa alla Germania, passando per lโItalia e lโAustria.
Presso Villa Madama, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro dellโAmbiente Gilberto Pichetto Fratin hanno aperto i lavori della prima riunione ministeriale alla quale hanno partecipato il ministro algerino dellโEnergia, delle miniere e delle energie rinnovabili,ย Mohamed Arkab; il segretario del ministero federale tedesco per lโEconomia e lโazione climatica,ย Philipp Nimmermann; il direttore generale della Direzione Clima ed Energia del ministero austriaco per la protezione del clima,ย Jรผrgen Schneider; il segretario del Consiglio Federale svizzero per lโenergia,ย Benoรฎt Revaz; lโambasciatore della Tunisia a Roma,ย Mourad Bourehla, a nome della Ministra dellโIndustria, delle Miniere e dellโEnergia, Fatma Thabet Chiboub; e il direttore generale Energia della Commissione Europea,ย Ditte Juul Jรธrgensen.
Nel corso della riunione รจ stata ribadita la ferma volontร di proseguire nei lavori di sviluppo del “SouthH2 Corridor“, un corridoio guidato dalle societร Snam, Tag, Gas Connect Austria e Bayernets e che rientra nel progetto europeo di importare, entro il 2030, almeno 10 tonnellate di idrogeno rinnovabile.
Lo sviluppo del corridoio SouthH2 fa parte della dorsale europea dell’idrogeno e lโaspirazione del progetto รจ quella di incrementare il livello di sicurezza dell’approvvigionamento energetico, attraverso una rete interconnessa e diversificata.
Con lโobiettivo di fornire oltre il 40% di importazioni previsto dal programma REPowerEu, il Corridoio meridionale dovrร trasportare lโidrogeno prodotto in Nord Africa (presumibilmente in Algeria) e trasportarlo in Europa centrale, passando prima per la Tunisia, per poi attraversare tutta la penisola italiana e arrivare, infine, in Austria e in Germania. La dorsale italiana, con i suoi circa 2300 km di condotte e diverse centinaia di Mw di stazioni di compressione, รจ il cardine di questa nuova autostrada energetica.
Il Forum di Roma, come hanno avuto modo di precisare sia Tajani che Pichetto Fratin, rappresenta un passo fondamentale nella strategia energetica italiana che vuole trasformare Roma nellโhub europeo dellโenergia. Nello spirito del Piano Mattei, il progetto della dorsale meridionale ha, per il ministro dellโAmbiente, un ยซgrande valore politico e istituzionale, perchรฉ ribadisce lโimpegno nella cooperazione, volto alla realizzazione di unโopera decisiva per il futuro energetico di entrambi i Continenti, per cui lโItalia รจ pronta con i propri โplayerโ a essere centrale anche nel settore dellโidrogeno, vettore proiettato al futuro rinnovabile e sostenibileยป.
Dello stesso avviso รจ stato il ministro degli Esteri Tajani che ha sottolineato la volontร dellโItalia di lavorare ยซagli obiettivi di decarbonizzazione ed indipendenza energetica in modo concreto e pragmatico, perseguendo un mix energetico in cui siano adeguatamente sviluppate fonti rinnovabili, idrogeno ed energia nucleareยป.
Gli accordi del Forum di Roma si inseriscono allโinterno di una strategia energetica italiana che, come ampiamente rappresentato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, puntano a sviluppare una transizione energetica pragmatica che, non essendo preda delle ideologie, sappia sintetizzare virtuosamente interessi economici, politici ed ambientali.
Immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Liquid_Hydrogen_Tank_for_Artemis_III_Moves_on_to_Next_Phase_of_Production_%28MAF_20221218_CS3_LH2_moveto110_11%29.jpeg