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L’ultimo numero della rivista di Aliseo, dedicato al futuro degli Stati Uniti. 14 analisi per capire l’America, dalla geopolitica alla crisi interna

Esercito europeo: un’analisi cinica

Esercito europeo: un’analisi cinica

Durante il discorso sullo Stato dellโ€™Unione la Presidente von der Leyen ha auspicato la nascita di una difesa comune europea ma con questi propositi รจ un fallimento annunciato

โ€œNelle ultime settimane vi sono state numerose discussioni sulle forze di spedizione, sul loro tipo e sul loro numero: gruppi tattici o forze di intervento dell’UE. Tutto questo รจ senza dubbio parte del dibattito e credo che farร  anche parte della soluzione. La questione fondamentale, perรฒ, รจ il motivo per cui in passato ciรฒ non ha funzionato. Si possono avere le forze piรน avanzate al mondo, ma se non si รจ mai pronti a utilizzarle, qual รจ la loro utilitร ? Ciรฒ che ci ha frenato finora non รจ solo una carenza di capacitร : รจ la mancanza di volontร  politica.โ€ Questo รจ un estratto di quanto la Presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato durante lโ€™annuale discorso sullo stato dellโ€™Unione. Si รจ parlato di molte cose, dal green deal al cyber spazio, per arrivare al tema scottante di un esercito europeo comune. Questo estratto non รจ perรฒ importante solo perchรฉ sembra essere una prima e chiara presa di posizione sul tema della difesa allโ€™interno della UE ma anche, e principalmente, perchรฉ รจ pieno di mezze veritร .

Definire โ€œforze piรน avanzate del mondoโ€ gli asset militari dei paesi UE รจ nella migliore delle ipotesi una svista, nella peggiore un colpevole tentativo di sovra rappresentare davanti ai profani la nostra reale situazione. Dichiarare che non si agisce, nel mondo, per pura mancanza di volontร  politica rientra nella stessa categoria dโ€™azione.

Non agiamo perchรฉ non possiamo, e non potremo per molto tempo, in particolar modo se quanto millantato dalle organizzazioni europee dovesse diventare realtร : creare un comando centrale a Bruxelles che gestisca un rinato โ€œesercito europeoโ€ potenziato rispetto allโ€™attuale struttura degli EUBattlegroups e con capacitร  expeditionary e una struttura di Joint Situational Awarenesscentralizzata. Il gergo militare impiegato nel discorso รจ volutamente nebuloso ma vedremo nel dettaglio cosa significano questi termini tecnici usati sia dalla Presidente che dal Generale Graziano, attuale presidente del Comitato Militare dellโ€™Unione Europea.

Inoltre, vista lโ€™entitร  che un tale piano dovrebbe avere sul panorama geopolitico e strategico mondiale non possiamo esimerci dal fare un parallelo con lโ€™organizzazione, in tali campi, delle forze armate degli USA. Sebbene tenendo conto le dovute differenze del caso รจ comunque opportuno raffrontare ciรฒ che si vorrebbe fare in Europa con ciรฒ che รจ, ad oggi, lo stato dellโ€™arte in tali campi a livello globale. Gli americani sono ad oggi il piรน capace e performante apparato bellico sotto molti punti di vista, tra cui spiccano per lโ€™appunto sia la Joint Operability and Situational Awareness che le notevoli capacitร  Expeditionary. Tracciare una linea di ciรฒ che questo significa in America sarร  utile a capire perchรฉ il progetto europeo รจ destinato a non funzionare.

Esercito europeo: la guerra รจ questione di numeri

Prima di iniziare a parlare di Battlegroups bisogna chiarire un punto preliminare: cosโ€™รจ una brigata. Una brigata รจ la piรน piccola delle โ€œGrandi Unitร โ€ di un esercito ovvero quei macro-raggruppamenti che formano capacitร  combattive autonome, in pratica il minimo impiegabile in maniera autonoma per unโ€™operazione.

Generalmente parlando dai 1500 ai 3000 uomini formano una Brigata, con multiple brigate, da 3 in su, che formano una divisione che รจ il vero nodo su cui si instaura una pianificazione strategica e i movimenti delle unitร  sul campo. Per capirci, durante la Seconda guerra mondiale, i tedeschi lanciavano in contro i sovietici svariate decine di divisioni alla volta, specialmente intorno a Stalingrado e Leningrado.

Ora, un Battlegroup europeo รจ unโ€™unitร  a livello di Brigata, generalmente formato da forze provenienti da 2 o piรน nazioni e pronto allโ€™uso in qualsiasi momento. Si tratta di unitร  prevalentemente omogenee e che difficilmente includono reggimenti diversi da quelli meccanizzati, di fanteria, ranger o esploranti. Per questo possono essere anche definiti delle Light Brigades o Rapid Reaction Forcesovvero delle unitร  dispiegabili rapidamente ma non in grado di condurre un combattimento frontale contro un esercito regolare in autonomia.

Una delle piรน famose di queste unitร  รจ il Multinational Land Force composto da elementi italiani, sloveni e ungheresi, formato per lโ€™appunto da alpini e qualche unitร  motorizzata e di fanteria leggera. Lโ€™Unione Europea mantiene attivi contemporaneamente due Battlegroups, per un totale di circa 3000 uomini di fanteria prevalentemente leggera.

Ora, il progetto di ammodernamento presentato dal Generale Graziano prevede che tale numero venga aumentato a 6000 uomini divisi in 4 Battlegroups e che venga inserita anche qualche capacitร  pesantetra le componenti dei vari gruppi tattici. In sostanza si raddoppierebbe il numero inserendo un minimo di capacitร  corazzata per dare sostanza al tutto e rendere i Battlegroups una specie di Divisione leggera europea.

Anche ammesso che ciรฒ si possa fare il discorso รจ deludente: qualche mese fa, con il solo intento di mostrare i muscoli e senza scomodare forze specifiche, la Russia di Putin ha schierato al confine con lโ€™Ucraina circa 200mila uomini e circa 1000 mezzi corazzati. Secondo il piano di Graziano potremmo schierare come prima risposta solo 6000 uomini di fanteria leggera e forse una cinquantina di carri armati. Ovviamente non stiamo considerando la presenza di eventuali forze armate nazionali perchรฉ il nostro intento รจ analizzare lโ€™utilitร  di questo โ€œpotenziamentoโ€ delle โ€œforze armate europeeโ€.

Per fare un altro esempio: รจ generalmente riconosciuto che per sconfiggere una resistenza in un territorio ostile in una situazione di occupazione o Counterinsurgency sia necessaria una forza di occupazione equivalente ad almeno un soldato ogni 100 abitanti, anche 1 a 50 se la popolazione ha facile accesso alle armi.

Ora, un progetto definito โ€œambiziosoโ€ da alcune delle massime entitร  politico-militari del nostro continente potrebbe, secondo questo criterio, avere notevoli difficoltร  nellโ€™occupare una cittร  della dimensione e con una popolazione simile a quella di Genova o Palermo anche se utilizzasse lโ€™intera forza militare a disposizione dellโ€™Unione Europea. Traslando il discorso a piรน realistici contesti non fa che peggiorare: figurarsi tale poderosa forza militare occupata a gestire contesti altamente dinamici, per esempio nella costa sud del Mediterraneo.

Esercitazione NATO “Iron Wolf”.

La capacitร  Expeditionary, sogno lontano

Per capacitร  Expeditionary sโ€™intende la capacitร  in capo ad una forza armata di proiettare la propria potenza militare in vari luoghi del globo, anche lontani dalla propria area geografica di competenza, in breve tempo e di mantenerli operativi in maniera semi autonoma per un sufficiente lasso di tempo.

Lโ€™unico attore globale, attualmente, che si puรฒ senza dubbi definire Exepeditionary capable sono gli stati uniti dโ€™America, seguiti a ruota dalla Cina che sta rapidamente strutturando forze tali da garantirsi questa preziosa capacitร  militare. In generale questa tipologia di approccio dottrinario e/o strategico richiede una serie di prerequisiti che permettono alle forze expeditionary di operare al pieno delle loro capacitร  senza incorrere in complicazioni esponenziali o rischi eccessivi per il personale.

Il primo requisito รจ la capacitร  di operare in un contesto Joint, ovvero in cui il comando dellโ€™operazione sia centralizzato a prescindere dalle varie Armi presenti nella forza di spedizione (nel caso americano si tratta spesso di Marines, Navy e Air Force). Questa caratteristica non รจ da sottovalutare vista la drammatica incapacitร  delle forze armate delle nazioni europee di sviluppare questo tipo di competenza, come vedremo piรน avanti.

Il secondo e piรน importante elemento รจ la disponibilitร  di una potente flotta da Blue Watere la presenza di basi di proprietร  o alleate sparse in gran parte delle regioni del globo, utilizzabili sia come punto di lancio della spedizione che come eventuale appoggio in situazioni di necessitร . Il terzo punto รจ di natura prettamente tecnica e riguarda il tipo di mezzi militari di cui si dispone e con cui si potrebbe equipaggiare le forze inviate sul campo.

Le forze armate americane mantengono due principali strutture expeditionary: gli Stryker Brigade Combat Teams e le tre forze di spedizione dei marines, o MEF. Per quanto riguarda gli SBCT si tratta di brigate di fanteria meccanizzata su blindati, gli Stryker per lโ€™appunto, capace di essere trasportata ovunque nel mondo tramite i C130 Hercules, con tanto di mezzi di supporto, e che puรฒ schierare, ovunque, fino ad una brigata in 96 ore o una divisione intera in 120.

Gli Stryker in dotazione a queste brigate sono sia in versione Dragoon, ovvero cacciacarri, che nella versione per il supporto della fanteria e trasporto. Le Marines Expeditionary Forces sono invece tre divisioni operative dei marine con al loro interno tutto lโ€™alveo di competenze, dallโ€™aereonautica ai mezzi di sbarco anfibi, necessarie per svolgere operazioni in autonomia in qualunque contesto globale.

Stiamo guardando quindi ad una capacitร  expeditionary in grado di schierare piรน di 4 divisioni ovunque nel mondo, circa 60.000 uomini, con tanto di mezzi di supporto, aereonautica e veicoli blindati e che puรฒ contare su una fittissima rete di supporto logistico grazie alle innumerevoli basi americane sparse per il mondo. In piรน รจ possibile per le forze americane utilizzare mezzi blindati appositamente progettati per essere aviotrasportati, gli stryker appunto, e ciรฒ permette unโ€™altissima mobilitร  operativa alle spedizioni a stelle e strisce.

Come possiamo vedere ciรฒ che rende in ultima analisi una forza militare expeditionary capable รจ una fitta rete di combinati disposti di natura logistica, tecnologica e operativa che attualmente nessun ipotetico esercito europeo potrebbe eguagliare, tanto meno nei numeri citati pocโ€™anzi. Gli USA hanno capacitร  Expeditionary perchรฉ sono la forza piรน potente al mondo e non viceversa.

Battlegroup NATO in esercitazione invernale.

Lโ€™ultima follia, un Joint Situational Awareness

Poco fa abbiamo parlato della capacitร  Joint, ovvero la possibilitร  di una forza armata di far lavorare di concerto lโ€™intero alveo delle proprie componenti (Aereonautica, Esercito e Marina) cosรฌ da raggiungere un fine comune. Potrebbe sembrare scontato che le varie componenti delle Forze Armate debbano lavorare di concerto ma รจ strabiliante notare come spesso e volentieri si fa esattamente lโ€™opposto nella pratica.

Basti vedere il caso degli F-35B italiani che vengono contesi tra Aereonautica e Marina da anni in una vera e propria sfida campanilistica. In Italia ormai รจ cosa nota che sia impossibile mettere dโ€™accordo i vari Stati Maggiori ma la situazione รจ piรน o meno simile in tutto il continente. Le varie componenti delle Forze Armate nazionali, in Europa, hanno spesso troppa storia alle spalle per accantonare le proprie tradizioni e i propri concetti operativi e quindi tendono a lavorare scoordinate le une dalle altre.

Ora, il problema di ciรฒ che si sta proponendo riguardo al rinnovo dei Battlegroups รจ di far lavorare in un contesto Joint non solo diverse componenti di una forza armata, ma diverse componenti di diverse forze armate. Un esempio: far lavorare nella stessa brigata lโ€™Aereonautica polacca con lโ€™Esercito francese e la Marina italiana. Anche sorvolando sullโ€™ovvio problema linguistico resterebbe il fatto che quelle unitร  non riuscirebbero ad operare neanche con le controparti nazionali di quelle unitร , tanta รจ lโ€™incapacitร  europea nel campo della collaborazione interforze. Se a questo si aggiunge la sciagurata idea di un comando centralizzato a Bruxelles, con tutte le problematiche che la gestione centralizzata porta con sรฉ, si prospetta la totale incapacitร  di lavorare al di sopra di una qualsiasi soglia di efficienza plausibile da parte dei nuovi Battlegroups.

Per quanto riguarda la Joint Situational Awareness il problema รจ ancora piรน profondo perchรฉ prevalentemente politico: per decidere cosa sia rilevante in un dato momento per un osservatore bisogna prima di tutto avere una visione dโ€™insieme dellโ€™interesse di quellโ€™osservatore. Bisogna, in sostanza, che chi vuole capire cosa stia succedendo abbia una chiara idea di cosa vuole sapere e fino a che punto.

In Europa, dove ognuno ha interessi contrastanti ed egoistici e pressochรฉ ogni servizio segreto lavora al riparo dagli occhi degli altri, non funziona cosรฌ. Come potrebbe questo ufficio giudicare cosa รจ rilevante, contemporaneamente, sia per lโ€™Italia che per la Francia e la Polonia? La stessa questione afghana, che ha spinto la Presidente a parlare di questo elemento, non รจ percepita allo stesso modo da tutti i membri Ue.

Siamo di fronte quindi ad un progetto, per fortuna ancora solo teorico, destinato a fallire per tutta una serie di fattori non contingenti ma strutturali che difficilmente verranno risolti o superati nel breve periodo. Se costruito su queste basi il futuro della difesa comune europea รจ quanto mai tetro e sembra quasi che molti dei responsabili di questo progetto facciano dichiarazioni piรน per mero tornaconto propagandistico che per reale necessitร  operativa.

In un mondo che diventa sempre piรน agguerrito e violento lโ€™Europa continua a rimanere sempre piรน indietro, anche quando cerca di fare un passo avanti. Per decenni non abbiamo dovuto preoccuparci di noi stessi grazie alla massiccia presenza americana ma quei tempi sono finiti. Ora dobbiamo difenderci da soli ma con queste idee non andremo lontano.

Foto in evidenza: “Latvia welcomes NATO battlegroup” by NATO is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.

Prima foto: “NATO battlegroup tested at Exercise Iron Wolf” by NATO is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.

Seconda foto: “NATO Battlegroup Latvia conducts urban operations training” by NATO is licensed under CC BY-NC-ND 2.0.

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Leonardo Venanzoni

Leonardo Venanzoni

Laureato in "Investigazione, criminalitร  e sicurezza internazionale" presso l'Universitร  Internazionale di Roma, mi occupo di affari militari e politici del Medio Oriente. In particolare, mi concentro sulle dinamiche delle milizie attive nella regione e sulle politiche portate avanti dall'Iran. Collaboro con Aliseo fin dalla nascita del giornale.

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