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Fratelli d’Italia: breve storia della scommessa vinta di Giorgia Meloni

Fratelli d’Italia: breve storia della scommessa vinta di Giorgia Meloni

Qual รจ la genesi della vittoria diย Fratelli dโ€™Italia e di Giorgia Meloni?ย Per scoprirlo bisogna partire dal lontano 2012

โ€œMannheimer ci accredita giร  al 4% e potenzialmente possiamo arrivare al 14%โ€. Dicembre 2012, a pronunciare queste parole รจย Ignazio la Russa, che insieme a Guido Crosetto e Giorgia Meloni guida i transfughi ex An fuori dal Pdl di Silvio Berlusconi nella nuova casa dellaย destra sociale italiana: Fratelli dโ€™Italia โ€“ Centrodestra nazionale. Cifre che allora lasciavano sorridere โ€“ e lo faranno per diversi anni dalla creazione del partito โ€“ ma che oggi, dieci anni dopo, le urne restituiscono quasi raddoppiate.

La vittoria di Fratelli dโ€™Italia alle elezioni politiche del 2022 parla da sรฉ. Primo partito in dieci regioni, compresi gli storici fortini della Lega, con Meloni che โ€œdoppiaโ€ Salvini sia in Lombardia che in Veneto, la strada di Fdi verso Palazzo Chigi sembra spianata. Una vittoria i cui presupposti sono da ricercare nella fitta trama di eventi che dal 2012 arriva alla formazione del governo Draghi, passando attraverso due consultazioni politiche non esattamente rosee per il partito di Giorgia Meloni e per una serie di scommesse coronate da successo.

La nascita di Fdi e la scissione dal Pdl

Il 16 novembre 2011 in Italia si instaura il secondo governo tecnico della storia repubblicana. La politica viene commissariata sulla scia della crisi del debito sovrano delย 2011, che determina lโ€™esplosione dello spread. Nonostante una fiducia scricchiolante raggiunta a metร  di ottobre, Berlusconi si rende conto dellโ€™impossibilitร  di portare avanti il suo quarto esecutivo e il mese successivo, approvata la legge di Stabilitร , lascia la palla aย Mario Monti. Trai ministri dimissionari del Berlusconi IV cโ€™รจ anche Giorgia Meloni, reduce di An e presidente di Azione Giovani, che nelย 2008 era stata nominata ministro della Gioventรน โ€“ allโ€™insediamento Meloni รจ la seconda ministra piรน giovane della storia italiana.

Passa un anno di politica commissariata e nelleย correnti di destra nazionale del Pdl, in particolar modo tra quanti fanno capo a La Russa, Crosetto e Meloni, lโ€™insofferenza da latente si fa esplicita. Il 29 novembre 2012 ilย Pdl annulla le primarieย per decidere la leadership del partito โ€“ durante le quali la stessa Meloni intendeva sfidare Berlusconi โ€“ annunciate il 24 ottobre. รˆ la goccia che fa traboccare il vaso e il 16 dicembre la destra sociale lascia il contenitore creato da Berlusconi per dare vita aย Fratelli dโ€™Italiaย โ€“ un nome che Marco Marsilio, attuale governatore dellโ€™Abruzzo e fedelissimo di Meloni aveva registrato giร  il 22 ottobre.

Una โ€œscelta difficile e senza un euro in tascaโ€ che tuttavia, preciserร  Crosetto, โ€œnon era unโ€™iniziativa contro Berlusconiโ€, come dimostrerร  la scelta di correre nellaย coalizione di centrodestraย per le politiche del 2013. Insieme a loro lasciano il Pdl anche Arianna Meloni, sorella di Giorgia, e il marito Francesco Lollobrigida, che dal 2018 รจ presidente della squadra di Fdi alla Camera.

Le consultazioni del 2013 e il fallimento delle europee 2015, lo scontro con Alemanno

La XVII legislatura รจ per Fdi un momento catartico, caratterizzato tanto dagli insuccessi elettorali quanto da un lavoro minuzioso per la strutturazione del partito e lโ€™affermazione della leadership di Meloni. Le elezioni del 2013 vedono Fdi entrare in parlamento per il rotto della cuffia e solo grazie agli arcani meccanismi della legge elettorale concepita da Calderoli, che prevede lโ€™assegnazione dei seggi al โ€œmiglior perdenteโ€ della coalizione. Con nove deputati alla Camera e nessuno in Senato (1,96% dei consensi) Fdi si accomoda allโ€™opposizione, mentre a Palazzo Chigi si insediano Letta, Renzi e infine Gentiloni.

Condannato allโ€™irrilevanza nelle aule, dove il csx governa grazie al premio di maggioranza nonostante una vittoria allโ€™ultimo voto, Fratelli dโ€™Italia inizia un lungo percorso identitario e organizzativo per dare un corpo a un partito nato appena sei mesi prima. Nel 2014 le primarie portano allโ€™elezione di Giorgia Meloni come presidente, mentre viene esplicitata la volontร  di proseguire lโ€™esperienza della destra sociale con il cambio di nome in Fratelli dโ€™Italia โ€“ Alleanza Nazionale. Contemporaneamente viene pubblicato un programma in dieci punti che include il blocco dellโ€™immigrazione, lโ€™elezione diretta del presidente della Repubblica e lโ€™uscita dallโ€™euro. Alla vigilia delle elezioni europee del 2014, Fdi esce dal Partito popolare europeo, ma manca la soglia di sbarramento e rimane fuori dallโ€™eurocamera.

Snodo particolarmente importante รจ nel 2015 laย vittoria sugli โ€œalemannianiโ€ย nella cornice dellaย Fondazione An,ย che raccoglie il patrimonio (220 milioni di euro) e i diritti su nome e logo della vecchia Alleanza nazionale. Con la bocciatura della cd โ€œmozione dei quarantenniโ€ promossa da Fini e Alemanno (con cui pure Meloni aveva collaborato fino a quel momento nellโ€™ambito del progetto Officina per lโ€™Italia) viene scongiurata la nascita di un nuovo partito di destra guidato dallโ€™ex sindaco di Roma. Cruciale sarร ย lโ€™appoggio a Meloni del forzista Gasparri, convinto in extremis da Ignazio la Russa a sostenere la linea Fdi. รˆ un colpo fondamentale per Meloni che riesce a rimanere in sella nonostante la magra figura al voto del 2013 โ€“ fosse passata la linea di Alemanno chissร  se oggi esisterebbe ancora il suo partito.

Candidata alle amministrative romane del 2016, Giorgia Meloni ottiene il 20,7% dei voti alla guida della coalizione di cdx. Non bastano ad arrivare al ballottaggio, ma la consultazione fa conoscere e parlare della leader di Fratelli dโ€™Italia in tutta la Penisola. La legislatura รจ magra di successi politici e Fdi riesce appena ad eleggere alcuni sindaci (Potenza, Pistoia, Lโ€™Aquila) e rintuzzare la squadra parlamentare con alcuni deputati delusi da Forza Italia e Nuovo Centro Destra.

Le elezioni del 2018 e il governo gialloverde, dal populismo al sovranismo

Si arriva cosรฌ alle elezioni del 2018, che sanciranno il trionfo del populismo gialloverde. La coalizione di centrodestra si ferma a un passo dalla maggioranza e cosรฌ Salvini stipula con i grillini quel contratto di governo che dopo piรน di tre mesi porterร  al primo degli esecutivi di Giuseppe Conte. Alle urne Fdi non sfonda ma raddoppia i consensi del 2013, portando nelle aule una cinquantina di parlamentari. Pur astenendosi dal voto di fiducia ai gialloverdi, Meloni appoggerร  buona parte delle mozioni promosse da Matteo Salvini, a partire dai decreti sicurezza.

La prima metร  della XVIII legislatura รจ contraddistinta da un lento ma costante aumento dei consensi e dallโ€™adesione di alcune figure storiche della destra italiana, come Daniela Santanchรจ (tuttโ€™oggi membro di Fdi), Francesco Storace e Raffaele Fitto โ€“ figura cruciale per lโ€™ingresso di Fratelli dโ€™Italia nel partito europeo dei Conservatori e riformisti, sancito a febbraio 2019. Proprio il 2019 รจ lโ€™anno in cui Meloni ottiene i primi successi concreti: il 10 febbraio Marco Marsilio, indicato come candidato dal cdx, viene eletto presidente della regione Abruzzo e alle elezioni europee di maggio Fdi arriva al 6,5%, record assoluto fino a quel momento.

Nello stesso momento Meloni, appoggiata da Crosetto, guida la trasformazione di Fdi da forza populista/sovranista ed euroscettica in partito conservatore. Pur rimanendo ambigua sulla condanna dellโ€™ereditร  postfascista, Meloni imprime una radicale svolta atlantista a Fdi, certamente facilitata dalla presenza di Donald Trump alla Casa Bianca, flirtando con Washington per tramite del progetto federatore populista The Movement, promosso da Steve Bannon.

Vengono accantonate definitivamente le posizioni piรน marcatamente euroscettiche come lโ€™uscita dalla moneta unica (giร  fortemente ridimensionate nella campagna elettorale del 2018). Sempre nel filone atlantico vanno inquadrate le presenze sempre piรน frequenti della leader di Fdi agli eventi dellโ€™Aspen Institute, prestigiosissimo think tank americano di cui in Italia fanno parte anche Mario Monti, Romano Prodi e Giulio Tremonti.

Il Conte II, lโ€™opposizione a Draghi e le politiche 2022

Quando a fine 2019 si consuma la crisi del Papeete, Meloni sfrutta lโ€™uscita dellโ€™alleato dallโ€™esecutivo per attuare finalmente unโ€™opposizione radicale. Il governo giallorosso viene aspramente criticato anche durante la gestione della pandemia da Covid-19 e nelle misure di supporto emergenziali varate per reagire allo shock economico. Alle regionali del 2020 arriva una seconda carica importante per Fdi con la vittoria di Francesco Acquaroli nelle Marche. Lโ€™opposizione continua, insieme al declino dellโ€™astro leghista, accelerando la crescita di consensi del partito e a gennaio 2021, mentre il Conte II volge al termine tutti i sondaggi politici danno il partito di Giorgia Meloni ampiamente sopra il 15%. 

Opposizione che prosegue quando a Palazzo Chigi si insedia Mario Draghi a febbraio 2021, con Fdi che fa da unica forza di opposizione. Meloni critica anche aspramente lโ€™operato dellโ€™ex governatore della Bce, ma mantiene sempre una certa cordialitร  nei confronti del premier. Con lโ€™esplosione del tema del certificato vaccinale, Fratelli dโ€™Italia รจ lโ€™unico partito che ha le mani libere per attaccare di punta le restrizioni. Pur sconfessando lโ€™appoggio ai movimenti anti-greenpass in seguito allโ€™assalto della sede della Cgil a Roma il 9 ottobre, Meloni riesce a catalizzare il consenso di buona parte degli scettici di vaccini e lasciapassare verde.

Nel corso del mandato di Draghi, Fratelli dโ€™Italia completa la metamorfosi atlantista. A febbraio del 2021 Meloni entra ufficialmente nellโ€™Aspen Insitute, mentre da settembre dellโ€™anno precedente รจย presidente dei Conservatori e riformisti europei. Le posizioni euroscettiche e terzaforziste in politica estera sono ormai un lontano ricordo. Pur rimanendo ancorata a un conservatorismo radicale sui temi etici โ€“ confermato dallโ€™opposizione alla legge Zan e dal supporto al โ€œmodello Marcheโ€ โ€“ la faccia di Fdi alla vigilia delle politiche del 2022 รจ molto piรน simile a quella di unย โ€œclassicoโ€ partito conservatoreย allโ€™anglosassone rispetto al solco post-fascista su cui sembrava indirizzato allโ€™uscita dal Pdl (nonostante โ€œgli scivoloniโ€ nostalgici di alcune figure anche importanti).

Risultato ottenuto anche grazie a una politica molto accorta nella scelta delle amicizie internazionali, senza essersi mai legato a figure come Marine Le Pen o (soprattutto) Vladimir Putin nemmeno nei momenti di massima popolaritร  di questi presso lโ€™elettorato conservatore.

Lo scoppio della guerra in Ucraina dร  a Meloni la possibilitร  di accreditarsi come volto internazionalmente responsabile della destra italiana. Proprio ilย supporto a Kievย รจ terreno di cooperazione privilegiato con Draghi, con Fdi che ne appoggia tutte le mozioni in merito, anche quando i 5 Stelle (sulla carta forza di governo) si astengono.

Un lavoro di โ€œrassicurazioneโ€ dei vincoli esterni che darร  i suoi frutti quando un Draghi dimissionario, parlando alย Meeting di Rimini del 25 agosto, rassicura lโ€™establishment internazionale affermando che โ€œchiunque verrร  eletto saprร  preservare lo spirito repubblicano e riuscirร  a superare quelle difficoltร  che oggi appaiono insormontabili, come le abbiamo superate noi lโ€™anno scorsoโ€. Cordialitร  che in molti hanno interpretato come vero e proprio passaggio di consegne a Giorgia Meloni.ย 

Foto in evidenza: “Conferenza Stampa Con Giorgia Meloni” by Luca Ciriani is licensed under CC BY-ND 2.0.

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Francesco Dalmazio Casini

Francesco Dalmazio Casini

Fondatore di Aliseo, archeologo redento, appassionato di studi strategici. Voglio raccontare la geopolitica, cercando di leggere tra le righe gli interessi di attori espliciti e meno espliciti. Credo che all'informazione italiana manchino due cose: il realismo e la capacitร  di prendersi un po' di tempo prima di raccontare quello che succede.

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