Cโรจ una definizione poetica quanto drammatica per indicare tutti quei luoghi che per primi stanno risentendo della crisi ambientale. Sono i โcanarini climaticiโ, riprendendo la figura dei piccoli pennuti che i minatori di carbone portavano con loro nel fondo dei cunicoli. La loro morte annunciava eventuali fughe di gas, avvertendo i lavoratori del pericolo. Tempo di abbandonare gli scavi a causa di una concentrazione di sostanze tossiche troppo alta.
Il Mekong รจ uno di questi poveri canarini. Si tratta non solo di un fiume, ma di uno dei piรน incredibili fenomeni naturali che il nostro pianeta ci abbia regalato. โMadre di tutte le mareeโ, โla ciotola di riso piรน grande al mondoโ e tanti altri soprannomi che le comunitร che vi vivono accanto gli hanno assegnato nel corso dei secoli sono il biglietto da visita migliore per capirne lโimportanza.
I numeri della crisi del Mekong
ย Partiamo dai dati bruti: il Mekong รจ il settimo fiume piรน lungo al mondo con circa 4.800 chilometri e un bacino stimato in 810.000 chilometri. Nasce sullโaltopiano del Tibet per approdare in Vietnam con un delta che sfocia nel Mar cinese meridionale, dopo aver attraversato Cina, Birmania, Laos, Thailandia e Cambogia. La larghezza media รจ di circa un chilometro e mezzo. Ospita la cascata piรน larga del mondo, Khone Falls. Per dare unโidea concreta, copre la stessa estensione di terreno di Francia e Germania riunite.ย
Ha unโaltra caratteristica peculiare. Negli ultimi 800 chilometri discende di solo sei metri. John Keay, che nel 1866 fece parte di una commissione che ne esplorรฒ il corso, scrisse che in quel tratto รจ necessario tenere conto della curvatura della terra quando si calcola lโaltezza di oggetti distanti.
Qui la scarsa profonditร fa sรฌ che ci siano notevoli variazioni di portanza durante il corso dellโanno. Questa pianura praticamente perfetta fa sรฌ che si possano osservare fenomeni unici: uno di essi รจ lโinfluenza sul Tonlรจ Sap, un fiume che in alcuni mesi รจ un affluente del Mekong, in altri il corso si inverte e lโacqua arriva fino al suo grande lago.
Allo stesso modo, il delta ha variazioni giornaliere dovute alla vicinanza con il mare. Questo vuol dire che lโacqua รจ spesso piรน salata del normale. Un equilibrio delicatissimo che la crisi ambientale rischia di frantumare, o che forse ha giร spezzato. Ancora prima di preoccuparsi per la salinizzazione perรฒ, gli abitanti delle sue rive si sono dovuti confrontare con un altro problema, lโinquinamento delle sue acque.
Lโinquinamento industriale nel Mekong
Se il Mekong figura tra i dieci fiumi piรน lunghi al mondo, si trova anche nella meno invidiabile classifica dei dieci piรน inquinati. Frutto di anni in cui รจ stato utilizzato come scarico industriale da piรน di 210 siti.
Le rilevazioni hanno trovato riscontri preoccupanti. Nelle acque sono disciolti metalli pesanti e perfino arsenico. Anche gli allevamenti di gamberi vietnamiti hanno avuto un impatto non indifferente a causa degli antibiotici e agenti chimici che utilizzano.
La prima causa รจ perรฒ da ricercarsi negli impianti industriali, che riversano circa un milione di metri cubi di acqua non trattata al giorno. Si tratta di circa il 70% del totale. Un problema storico per il Vietnam, ma in questi ultimi anni inizia a farne le spese anche la popolazione. Sono sempre piรน frequenti le falde inutilizzabili per la quantitร di arsenico e altre sostanze tossiche.
Oltre a questโultime, vengono rilasciate in acqua anche ingenti quantitร di plastiche. Il Vietnam รจ uno dei primi cinque paesi al mondo in questa particolare classifica, con 13 milioni di tonnellate di questo materiale riversate ogni anno negli oceani e nei suoi affluenti.
Uno dei motivi รจ lโespansione economica che il Vietnam ha vissuto in questi anni, che l’ha reso uno dei piรน importanti attori politici della zona. Una crescita incontrollata che come spesso capita in Asia avviene a dannoย dellโambiente. Ancora oggi si spende poco in prevenzione sembrano esserci troppi interessi perchรฉ si intervenga con decisione, come nel caso della controversa legge del 2014 sulla protezione ambientale.ย
La Cina e la guerra per lโacqua
Il problema della potabilitร dellโacqua si collega alla piรน ampia crisi idrica che colpisce la regione. Lโacqua sta diventando un bene sempre piรน raro e prezioso a causa della siccitร portata dal riscaldamento climatico accompagnata dalla gestione dello stesso Mekong.
Il ritardo delle piogge monsoniche fa sรฌ che la portata non sia prevedibile e non segua gli schemi conosciuti fino ad oggi. Il Mekong รจ alimentato allโinizio del suo corso da ghiacciai e neve, ma man mano che procede questโacqua รจ sempre meno sufficiente e sono necessari i monsoni.
In contemporanea, la Cina ha deciso negli anni di costruire sempre piรน dighe per soddisfare il suo bisogno di energia elettrica. Queste imponenti costruzioni si trovano soprattutto nella parte alta del Mekong.
Sono anche una forte leva politica, poichรฉ fornisce alla Cina la possibilitร di controllare il flusso che รจ vitale per tutti i Paesi a valle. significativo anche che lโautoritร deputata al controllo del fiume, laโ Mekong river commissionโ, non sia ancora riuscita a far sentire la sua voce.
Sono programmate perรฒ nuove strutture anche in Laos e Thailandia. In totale, il numero di dighe complessivo sul Mekong รจ di circa 130. lโobiettivo รจ quello di bloccare lโacqua nella stagione delle piogge per sfruttarla quando arriva il periodo secco dellโanno. In questo modo รจ garantito un afflusso di energia costante, che non risente delle variazioni climatiche.
Ovviamente questo rende il fiume piรน povero, mette a rischio centinaia di specie โ alcune vivono solo in queste acque โ e soprattutto permette allโacqua del mare di arrivare piรน in profonditร allโinterno della pianura. Si mette a rischio โla ciotola di riso piรน grande del mondoโ
Una ciotola di riso o una ciotola di sale?
Il Mekong รจ stato da sempre utilizzato come enorme bacino idrico per le coltivazioni. Oltre agli allevamenti di gamberetti, le acque rendono possibili chilometri e chilometri quadri di risaie. Da secoli le popolazioni che vivono sulle rive dellโimmenso fiume hanno basato la loro sopravvivenza su questo tipo di sostentamento.
Oggi il precario equilibrio che rende utilizzabile lโacqua del fiume รจ in pericolo, e ogni anno la salinitร รจ sempre un poโ piรน alta. La ciotola di riso sta diventando una ciotola di sale, con impatti enormi non solo sullโeconomia e sul mercato mondiale, ma ancor prima sulla vita quotidiana delle 14 milioni di persone che usano il riso per sfamarsi.
ยซA causa dei cambiamenti climatici e di un modo errato di utilizzare le risorse del Mekong, la popolazione ha perso molti dei propri mezzi di sostentamento. Stanno perdendo i luoghi in cui ripararsi, stanno perdendo la loro acqua e milioni di individui devono spostarsi in altre province per trovare lavoroยป segnala Hoang Phuong Thao, direttore regionale di Action Aid Vietnam.
Una delle contromisure giร in atto รจ la transizione agli allevamenti di gamberetti, che reggono meglio lโaumento del sale. Sembra essere una soluzione almeno dal lato economico, sicuramente non ambientalistico e tanto meno rispetto alla qualitร di vita della gente, che si trova sempre piรน in difficoltร a reperire acqua potabile.
โIl riso รจ vitaโ recita uno dei motti della Fao. Il crollo di produzione del cereale, che ad oggi sfama circa tre miliardi di persone, potrebbe avere un impatto anche solo difficile da ipotizzare, soprattutto tra le popolazioni piรน povere e meno globalizzate che hanno difficoltร a sostituire i beni di sussistenza.
Come evidenziava il celebre Zygmunt Bauman nel suo โDentro la globalizzazioneโ, i piรน ricchi possono godere appieno di questo fenomeno, mentre i piรน poveri possono solo subire tutto ciรฒ che lโinterconnessione scaglia loro contro.
Il rischio inondazione e lโerosione del terreno
Vi รจ poi un altro allarme, lanciato da Lawrance M. Krauss nel libro โLa fisica del cambiamento climaticoโ. Le rilevazioni fatte sullโaltezza delle rive del Mekong si sono scoperte errate. Causa, denuncia Krauss, lโutilizzo dei meno precisi ma molto piรน economici radar rispetto alla tecnologia Lidar, che sfrutta invece la pulsione di laser nellโaria per calcolare le distanze.
Come rilevato dal geografo olandese Philip Minderhoud, gli argini naturali del fiume sono piรน bassi del previsto di circa due metri nella zona del delta, quella piรน interessata ai fenomeni di bassa marea e salinizzazione.
Lโaltezza media del delta passa cosรฌ a 0,8 metri sul livello del mare. Bisogna sommare anche i blocchi delle dighe a monte, che conducono alla formazione di nuovi sedimenti che rimpiazzino gli effetti dellโerosione. Senza questo materiale essenziale, la situazione puรฒ solo peggiorare.
Ovviamente le conseguenze sono facilmente prevedibili: inondazioni che danneggerebbero le coltivazioni, dispersione della preziosa acqua, giร scarsa. Se poi calcoliamo che lโinnalzamento dei mari dovuto al riscaldamento climatico dovrebbe essere di 0,5 metri entro il 2100 e lโerosione abbasserร ulteriormente le rive, il 75% del territorio del Vietnam meridionale sarร sotto il livello del mare.
Le contromisure per “salvare” il Mekong
Gli abitanti non sono rimasti a guardare. Contro lโerosione sono state disposte coltivazioni di mangrovie, piante che mantengono unito il suolo. Inoltre la comunitร internazionale sta iniziando ad accorgersi del pericolo, il libro di Krauss ne รจ un esempio.
Il fiume Mekong รจ la casa di migliaia di specie. Il WWF riporta che il Mekong รจ fonte di sostentamento per 60 milioni di persone e ospita 430 specie di mammiferi, 1200 di uccelli, 800 di anfibi e rettili e 1100 di pesci. Per non parlare delle sterminate varietร di piante e fiori.
Tutto ciรฒ รจ inevitabilmente a rischio, e Krauss ritiene ragionevole supporre che ormai la tendenza sia non piรน invertibile. L’anidride carbonica nellโatmosfera, causa del riscaldamento climatico, necessita di centinaia di anni per essere riassorbita, seguendo il ciclo del carbonio.
Entro il 2100 sembra davvero difficile che i benefici di politiche iniziate nei primi anni del 2000 possano avere un impatto tale da invertire la tendenza.
Diverso il caso di inquinanti e dighe, che potrebbero essere gestiti meglio. Si tratta di un discorso troppo importante e complesso per essere riassunto in poche righe. Tuttavia รจ chiaro che gli interessi di una superpotenza come la Cina abbiano un peso in questa equazione, e il Dragone non si รจ dimostrato troppo attento alle questioni climatiche.
Il Mekong รจ sotto assedio. Da troppi fronti perchรฉ possa vincere da solo. Le attivitร umane hanno innescato un circolo vizioso e mortale. Lโaumento di sale rende impossibili le coltivazioni, lโerosione delle rive porta lโacqua salta sempre piรน dentro la regione, insieme a tutto lโinquinamento prodotto dalle fabbriche e da una gestione dei rifiuti male organizzata.ย
Ogni problema si interseca con gli altri e crea un cocktail mortale non solo per il fiume stesso, che rischia di essere inglobato nel mare molto prima dellโattuale delta, ma per tutte le forme di vita che lo hanno eletto a loro da casa da secoli.ย
Un assedio che รจ lโuomo che a dover risolvere. Anche se gli effetti delle sue contromisure potrebbero non essere cosรฌ risolutivi nel breve periodo. Perchรฉ tutti questi dati – come ribadisce Krauss alla fine del suo libro – non devono essere una chiamata allโazione per chiunque. Ma nemmeno un requiem.ย
Foto in evidenza: Di Philippe Berry, IFPRI – https://www.usaid.gov/; exact source, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4872781