Ancora una volta la Colombia si trova di fronte allo spettro che il processo di pace faticosamente iniziato nel 2016 venga interrotto da unโescalation di attentati. Lโultimo in ordine di tempo risale a metร gennaio, quando i guerriglieri dell’Esercito di Liberazione Nazionale (Eln) hanno ucciso oltre 80 persone, alle quali si aggiungono un centinaio di sequestrati e piรน di 30mila sfollati.
LโEln ha preso di mira ex militanti delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc), le loro famiglie e i capi delle comunitร locali della regione di Catatumbo, nel nord del Paese e non distante dal confine venezuelano.
Il presidente Gustavo Petro ha immediatamente interrotto i negoziati in corso con il gruppo; trattative che erano giร state sospese nel settembre 2024, quando lโEln uccise tre militari e ne ferรฌ altri 30 nella zona di Arauca (piรน a sud ma sempre in un dipartimento di confine col Venezuela), per poi essere riprese il mese successivo. Episodi sempre piรน gravi che fanno emergere la fragilitร di un contesto dove forti interessi economici si intrecciano a trame politiche in vari ambiti.
Proprio lungo il poroso confine di 1.300 chilometri fra i due Paesi vanno ricercate le cause del disordine odierno. Da anni il Venezuela viene accusato di offrire protezione alla guerriglia colombiana, che sconfina a seconda delle esigenze e troverebbe riparo oltre la linea di frontiera con la silente complicitร del governo di Caracas, provocando tensioni fra i due Paesi.
Le relazioni erano migliorate dopo le consultazioni elettorali vinte nel 2022 dalla coalizione politica di sinistra Pacto Historico in Colombia e il contemporaneo allentamento statunitense nei confronti di Caracas col prezzo del petrolio in forte aumento, salvo poi irrigidirsi nuovamente dopo le recenti elezioni farsa che hanno confermato al potere Nicolas Maduro.
La tradizione conservatrice e filoamericana di Bogotร (un vero baluardo in America Latina) รจ sempre stata in contrasto con il โchavismoโ, il che spiega la scarsa collaborazione in materia di antiterrorismo, narcotraffico e traffico di esseri umani. Inoltre, dopo la contestata rielezione di Maduro, la Colombia rischia di ricevere una nuova ondata dโimmigrati (sono giร oltre tre milioni quelli sul suo territorio) che finirebbero per ricadere sotto la gestione di bande criminali come Tren de Aragua e i loro corrispondenti sul lato colombiano.
I movimenti sorti negli anni โ70 hanno perso ogni spinta ideologica (fra lโaltro, Eln e Farc sono entrambi di sinistra) e si sono da tempo orientati i verso traffici illeciti per finanziare le loro attivitร e arricchirsi.
Negli ultimi dieci anni la Colombia ha vissuto un periodo di relativa stabilitร , grazie al processo di pacificazione iniziato con la presidenza di Juan Manuel Santos e proseguito dal governo attuale sotto il nome di โpace totaleโ. Il passato invece รจ segnato dallโazione di piรน attori, sovente in lotta, ma non di rado in collaborazione fra loro:
- La guerriglia, di sinistra: le Farc e altri gruppi di formazione militare come lโEln (ancora attiva con circa 4mila membri). Si finanziavano con il ricorso a rapimenti, estorsioni e traffici illegali, nonchรฉ attraverso il supporto economico di paesi dell’ex blocco comunista;
- Le forze paramilitari, di destra: le Autodefensas Unidas de Colombia (Auc), milizie nominalmente inquadrate allโinterno dello Stato, di fatto indipendenti e libere di agire per โfare il lavoro sporco” dove lโesercito non poteva impegnarsi in prima linea. Nacquero dallโesigenza dei proprietari (es. il gruppo Chiquita) di difendersi dagli attacchi della guerriglia; un corpo di polizia privata in antitesi alle Farc e poi degenerato nei rivoli della criminalitร vera e propria;
- I narcotrafficanti: con il cartello di Medellin, quindi quello di Cali dopo la morte di Escobar; attualmente in mano ai cartelitos, piccole organizzazioni, e soprattutto ai cartelli messicani che ora dominano il mercato colombiano degli stupefacenti.
- Lโesercito nazionale:ย con reparti ben addestrati e tecnicamente piรน sviluppati rispetto ad altri del Sudamerica, a causa delle guerre combattute per tanti anni contro nemici interni.
Dal punto di vista logistico, il nucleo storico dove hanno prosperato narcos e guerriglia รจ sempre stato Medellin: i primi erano rappresentati dalla figura di Pablo Escobar, il quale riuscรฌ a creare intorno a sรฉ un mito, grazie alla sua megalomania e allโimmagine che intendeva dare di un Robin Hood in veste sudamericana.
La Comuna 13 รจ un quartiere popolare degradato, disteso sulla collina occidentale della cittร , vera fortezza inespugnabile perfino da parte dellโesercito. Al suo interno esisteva un potere costituito dalla guerriglia che ne gestiva lโeconomia, i transiti, amministrava la giustizia e garantiva la pax sociale.
Entrarvi senza autorizzazione significava essere catturati e verosimilmente eliminati; lo stesso accadeva a chi si opponeva allโordine costituito o rifiutava di affiliarsi alla guerriglia. I bambini non avevano molte opportunitร di andare a scuola e quando potevano essere utili alle bande iniziavano la carriera come corrieri, percorrendo le strade della zona fra lโindifferenza della gente e passando piรน rapidamente allโinterno dei cunicoli.
La storia di un paramilitare
Oggi il quartiere รจ stato riqualificato ma qui convivono ancora vittime e carnefici di quei tempi. Nelle settimane scorse abbiamo incontrato un ex membro dei gruppi paramilitari, il quale ci ha raccontato la sua vicenda personale.
Lโuomo ora ha poco piรน di 40 anni ma ne dimostra quasi il doppio: gli abbiamo posto alcune domande sul suo passato, sul perchรฉ delle sue scelte e sullโambiente in cui รจ vissuto. Ci accoglie in una stanza semplice ma decorosa, dove non traspare il minimo di superfluo; unica concessione estetica รจ la raccolta di berrettini da baseball appesi sul muro alle sue spalle. Tutto il resto รจ essenzialitร , e non puรฒ essere diversamente.
Un giorno, aveva 18 anni, รจ stato chiamato fuori dalla casa dove viveva e vive tuttโora da un amico, col pretesto di fare due chiacchiere: hanno iniziato a salire le scale su per uno dei tanti vicoli di questo quartiere che si sviluppa dal basso verso lโalto come un enorme catino, spalti di mattoni e cemento dai quali si affaccia unโumanitร derelitta e il gioco (o la sfida) consiste nel tirare avanti giorno dopo giorno.
A un certo punto lโaccompagnatore incontra una persona fatta arrivare lรฌ non per caso e la crivella con 8 colpi. Il nostro interlocutore รจ abituato alla vita dura della Comuna, alla sua violenza, ma rimane atterrito dalla dinamica e dallโefferatezza dellโomicidio restando ulteriormente esterrefatto quando il suo pseudo amico gli comunica che quella sarebbe stata la sua fine nel caso non avesse accettato la proposta che stava per fargli: quella di entrare nelle milizie della guerriglia affiliata alle Farc.
Gli vengono concesse 24 ore di tempo per rispondere affermativamente. ร sconvolto, appena maggiorenne si trova di fronte a una decisione che comunque vada segnerร la sua vita; torna a casa ma non ne parla con i genitori e si chiude in sรฉ stesso per meditare come agire, ma le opzioni non sono molte: entrare nella banda politico criminale vivendo di violenza (perpetrata e subita) o fuggire; rifiutarsi significherebbe andare incontro a morte certa, come quel poveraccio che ha appena visto cadere.
Matura infine lโidea di scappare e trovare temporaneo riparo presso la famiglia di parenti che vive in un’altra zona di Medellin. Qui cerca di riordinare le idee e ragionare a mente fredda; ha un rifugio temporaneo ma si sente un peso nel misero nucleo che lโha accolto, non ha nemmeno la possibilitร di lavorare. Nel frattempo otto guerriglieri a volto coperto fanno irruzione in casa sua, mettendo tutto sottosopra davanti agli occhi atterriti dei genitori e dei vicini. Da quel momento su di lui pende una taglia e se lโavessero trovato sarebbe stato ucciso.
Tramite qualche conoscente si avvicina alle milizie paramilitari, nelle quali verrร arruolato di lรฌ a poco. A questo punto gli poniamo una domanda banaleย ย quanto necessaria per sgomberare il campo da false interpretazioni: chiediamo se ha scelto i paramilitari piuttosto che le Farc anche per ragioni di ideologia politica.
La risposta รจ concisa quanto disarmante: la fame gli ha imposto una scelta, unita alla improbabile prospettiva di uscire indenne dallโesperienza verso un futuro che sul momento appariva molto remoto. Chi entrava in una di queste due organizzazioni non poteva tornare indietro o congedarsi come accade nelle forze regolari. Fuggire significava essere ricercati e con somma probabilitร uccisi allโistante.
Allโinizio lโaddestramento รจ terribile: turni massacranti, stress fisico e psicologico per saper far fronte alle situazioni che si presentano nel corso di una guerra civile. Il destino poi ha voluto che nel 2006 i paramilitari acconsentissero a deporre le armi dietro assicurazione di trattamenti clementi da parte dello Stato.
Si libera dallโimpegno ma non ha un lavoro; grazie allโesperienza acquisita nel maneggiare armi e gestire situazioni difficili riesce ad arruolarsi nellโesercito, dove ha anche un momento di orgogliosa rivalsa quando viene mandato a Medellin per far fronte agli ultimi episodi di guerriglia, cercando di liberare il suo quartiere ma anche vedendo morire molti civili che conosce. Congedato e senza alternative, entra in clandestinitร allโinterno di una gang criminale alimentandosi di estorsioni, rapimenti e traffico di droga.
Ci rimane per altri tre/quattro anni, la vita รจ un inferno ed รจ ormai troppo il tempo trascorso in questo modo, fra una cattiva esperienza e lโaltra. Con il clima di pacificazione riesce a tornare a casa e cercare un lavoro nellโambito della legalitร , aiutato dai tempi che stanno cambiando e riuscendo a guadagnarsi da vivere onestamente, pur se con lavori informali.
Il difficile futuro della Colombia
Non si puรฒ dire che il periodo buio sia terminato, ma dal 2003 a Medellin la situazione ha iniziato a migliorare, anche se รจ rimasta particolarmente precaria fino al 2015, anno in cui le armi sono state messe a tacere e la Comuna 13 รจ diventata accessibile anche ai gringos (stranieri) o semplicemente a gente proveniente da altri barrios (quartieri) della stessa cittร . Il futuro – ci dice il nostro interlocutore – รจ sรฌ nelle mani dei colombiani (governo, organizzazioni e cittadini) ma puรฒ essere condizionato da eventi internazionali.
Nella lotta al narcotraffico gli Stati Uniti hanno speso oltre 10 miliardi di dollari dal 2000 al 2017 e stanno cercando sempre piรน intensamente di sgominare il traffico di droga che mina le radici sociali del loro Paese; di conseguenza le pressioni nei confronti del governo di Gustavo Petro sono forti, in particolare dopo che รจ stata confermata lโesistenza in Colombia dei primi laboratori per la produzione del fentanil.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel 2023 il Paese ha battuto ogni record nella produzione di cocaina pura, con un aumento del 53% e confermandosi di gran lunga il maggior produttore mondiale. Allo stesso tempo la superficie di terreni dove la coca viene coltivata รจ aumentata del 10%, attestandosi a 253.000 ettari.
La risposta a come una tale rivoluzione positiva sia potuta accadere sembra potersi ricondurre ai metodi risoluti โ e talvolta poco urbani โ messi in atto durante lโoperazione Orion dellโottobre 2002, con la quale il governo centrale attaccรฒ militarmente la Comuna 13 utilizzando lโartiglieria ed elicotteri, provocando un numero enorme fra morti, feriti ed evacuati.
Anche e soprattutto innocenti come avvenuto con i falsos positivos, ovvero la sparizione e uccisione di civili innocenti giustiziati come guerriglieri solo per aumentare il numero dei cosiddetti colpevoli catturati.
A fronte di tanta determinazione i capi della guerriglia si riunirono per cercare una via dโuscita decorosa che consentisse loro di sopravvivere e dedicarsi ai traffici in altri termini. Ormai da un decennio mancava il supporto militare ed economico del blocco comunista.
Quando le Farc deposero le armi consegnandone solo una metร agliย emissari dellโOnu, il rimanente finรฌ nelle mani delle bande criminali, rafforzandole militarmente. Il vuoto di potere creatosi dal venir meno della guerriglia a Medellin, non rimpiazzato adeguatamente da forze statali, ha reso necessaria la creazione di organizzazioni di polizia locale facenti capo indicativamente a ciascuno dei 33 quartieri della Comuna, formando cosรฌ una rete di protezione finanziata e supportata dalla popolazione.
Tale situazione, sedimentandosi, ha finito per diventare la chiave di un potere decentrato non legale o autorizzato, ma tollerato ancora oggi quale male minore per assicurare la convivenza pacifica. La gente dei barrios si autotassava e continua a farlo in modo da garantire la sicurezza interna contro prevaricazioni di bande che potevano (e possono) riemergere in ogni momento. Il potere si รจ cosรฌ trasferito โ senza passare dai centri governativi – a una sorta di organizzazione periferica dove con il silenzio assenso dello Stato si รจ trovato un equilibrio sostenibile.
In Colombia non รจ infrequente imbattersi in pattuglie di militari o poliziotti nei luoghi piรน sensibili, ma nella Comuna 13 non si vedono praticamente divise e in nessun caso le mimetiche dellโesercito. Per contro, esiste senza essere vista una fitta rete di โosservatoriโ, attenti a monitorare che la situazione non sfugga di mano.
Occorrerร vedere se nel lungo periodo continuerร lโesercizio di potere decentrato, se lo Stato sarร in grado di far valere in toto la propria autoritร in questa zona franca, oppure il luogo diventerร nuovamente off-limits. Non va dimenticato che le strutture del crimine e della malavita restano intatte, e che molti โpoliziottiโ privati altro non sono che la ex manovalanza fuorilegge di qualche anno fa.ย
Come dimostrano i fatti recenti, una recrudescenza a livello nazionale non puรฒ essere esclusa. Inoltre i rimpatri forzati di immigrati illegali imposti dagli Stati Uniti, accettati obtorto collo dal presidente Petro, uniti alla probabile rinegoziazione degli accordi commerciali con la potenza nordamericana, contribuiscono a creare un clima dโincertezza, influendo negativamente sullโevoluzione economica, le cui conseguenze sociali lasciano potenzialmente spazio a un nuovo corso di crimine organizzato.
Foto in evidenza: Luigi Lanfranco; Foto nell’articolo: 1) By Institute for National Strategic Studies (INSS.) – Strategic Assessment 1998: Engaging Power for Peace, Chapter 7, The Americas., Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23824185; tutte le altre: Luigi Lanfranco