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La Russia e la diplomazia dell’energia nucleare nel mondo

La Russia e la diplomazia dell’energia nucleare nel mondo

Dall'Africa all'Europa, dal combustibile ai reattori: Il softpower russo passa per l'energia nucleare

A marzo del 2024 il primo ministro del Belgio, Alexander De Croo, ha dichiarato al Financial Times che รจ necessario che lโ€™Unione Europea si renda โ€œal piรน prestoโ€ indipendente dallโ€™uranio russo per le sue centrali nucleari. Questo proposito sarร  difficile da raggiungere, visto che il settore dellโ€™energia nucleare mondiale vede tra i suoi attori principali proprio la Russia. 

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, lโ€™Unione Europea e gli Stati Uniti hanno impostoย svariate sanzioni economiche e commerciali a Mosca, in particolare nel settore delle fonti fossili. Ma lo stesso non รจ accaduto per lโ€™energia nucleare, che รจ rimasta esclusa dalle misure ed รจ uno degli strumenti tramite la quale la Russia continua a mantenere rapporti economici e diplomatici con gran parte del mondo.

Lโ€™azienda di stato russaย Rosatomย รจ unโ€™eccellenza nel settore, ed esporta le sue competenze allโ€™estero grazie al supporto economico e diplomatico del Cremlino.ย 

Sebbene in Italia il discorso intorno allโ€™energia nucleare sia costellato di contraddizioni, nel resto dโ€™Europa e del mondo lโ€™approccio verso il nucleare รจ molto piรน benevolo. Al 2023 a livello globale sono attivi 439 reattori nucleari, che producono circa il 10% dellโ€™energia elettrica mondiale. Ed il settore รจ in crescita. 

Durante la Cop28 del dicembre 2023 un gruppo di 22 Paesi, tra cui Canada, Regno Unito e Stati Uniti hanno firmatoย un accordo per triplicare la potenza nucleare installataย nel mondo entro il 2050.Al Nuclear Energy Summit che si รจ tenuto a marzo 2024 a Bruxelles, il presidente dellโ€™International Energy Agency, Fatih Birol,ย ha dichiaratoย che โ€œil nucleare รจ assolutamente indispensabile per raggiungere gli obiettivi climaticiโ€.ย 

Le centrali nucleari permettono di produrre energia elettrica con emissioni quasi nulle di CO2, ed in molte regioni, come Africa, sud est asiatico e sud America, in crescita economica e demografica, il nucleare รจ visto come una parte della soluzione ai propri bisogni energetici. 

La Russia conosce questo scenario e lo sfrutta tramite la diplomazia dellโ€™energia nucleare, soprattutto nei Paesi non strettamente legati al sistema occidentale. Le azioni di Mosca oscillano tra un possibileย hard power, cioรจ la capacitร  di influenzare la sicurezza energetica di un Paese estero, e forme diย soft power, cioรจ lโ€™utilizzo dellโ€™energia nucleare per aprire canali diplomatici e di collaborazione.


Rosatom, un asset strategico per la Russia

Rosatom รจ il colosso russo dellโ€™atomo, nata nel 2007 e controllata dal governo di Mosca, con allโ€™internoย circa 360 aziendeย che forniscono ogni genere di servizio nel settore dellโ€™energia nucleare, dalla costruzione di reattori sino alla fornitura del combustibile per le centrali. Lโ€™azienda di Stato gestisce circa il 45% dellโ€™industria di arricchimento, risultando cosรฌ tra i principali fornitori di combustibile nucleare a livello internazionale.

La grande forza della Rosatom รจ la capacitร  di offrire โ€œpacchettiย all inclusiveโ€, compresi di soluzioni per il finanziamento delle centrali, di formazione per il personale e di smaltimento del combustibile nucleare esaurito. Questa caratteristica rende la Russia un partner interessante per tutti gli Stati che vogliono avviare un programma nucleare da zero.

Secondo i dati del 2022, Rosatom controllaย circa il 70% dellโ€™export di tecnologiaย per lโ€™energia nucleare nel mondo, ed ha un portafoglio di ordini di 34 reattori in 11 Paesi. La guerra in Ucraina non sembra aver scalfito il ruolo della Russia nel settore nucleare, in quanto dal 2022 Rosatom ha vantato accordi per 79 progetti in 29 Paesi,ย arrivando ad essere presente in 54 stati, con ordini per un valore diย 139 miliardi di dollari in 10 anni.

Non tutti gli accordi siglati dallโ€™azienda russa sono contratti vincolanti; molti sono Memorandum di Intesa o progetti di collaborazione non definiti, ma ciรฒ non riduce la spinta diplomatica data dal settore nucleare russo.ย 

Mosca e la diplomazia del nucleare nel sud globale

Al 2024, Rosatom sta costruendo reattori nucleari in quattro Paesi: Bangladesh, Egitto, India e Cina. Le ultime due hanno una propria industria nucleare e i reattori russi coprono una quota irrisoria del loro fabbisogno energetico, ma la collaborazione nel settore รจ utilizzata per dare continuitร  ai rapporti economici e diplomatici tra il Cremlino e le due potenze asiatiche.ย 

Al contrario, per Egitto e Bangladesh il nucleare russo รจ una delle strade principali per garantire il fabbisogno energetico in continua crescita. A gennaio del 2024 Russia ed Egitto hannoย annunciatoย lโ€™inizio dei lavori per il quarto reattore della centrale di El Dabaa, a circa 300 km dal Cairo, costruita da Rosatom per un costo di 30 miliardi di dollari e una potenza totale di 4.8 Gigawatts.

La centrale รจ stata finanziata tramite unย prestito del governo russoย di circa 25 miliardi di dollari, da restituire in 35 anni, in aggiunta ad un accordo per la fornitura di combustibile nucleare. Lโ€™annuncio di inizio 2024 รจ stato utilizzato dal Cremlino per ribadire la possibilitร  che lโ€™Egitto entri a far parte nel gruppo dei Brics.ย 

Il sito di El Dabaa, a circa 300 km dal Cairo, dove verrร  costruito il quarto reattore nucleare da Rosatom

Sempre nel contesto dei Brics, lโ€™azienda di stato russaย collabora con lโ€™omologa brasilianaย per la fornitura di uranio arricchito alla centrale di Angra, vicino Rio de Janeiro. Inoltre, Rosatom ha costruito e messo in opera la prima e unicaย centrale nucleare In Iranย (paeseย entratoย nel gruppo dei BRICS nel 2023), a Bushehr, connessa alla rete elettrica nel 2011.ย 

Nel 2014 Russia e Sudafrica avevano firmato un accordo per la costruzione di una nuova centrale nucleare da 9.6 GW, che perรฒ era saltato per uno scaldalo sulla corruzione. La collaborazione tra i due Stati perรฒ non si รจ mai fermata del tutto. A febbraio 2024, il ministro dellโ€™energia sudafricano Mantashe haย confermatoย che il nucleare sarร  parte della soluzione per la sicurezza energetica del paese.

Altri Stati africani interessati al nucleare russo sono Kenya, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Sudan e Nigeria, che hanno firmato accordi di collaborazione di vario tipo con Mosca, anche se in gran parte non vincolanti.ย 

Ad ottobre 2023 il Cremlino ha firmato ancheย un memorandumย con la giunta militare del Burkina Faso, per la costruzione di una centrale nucleare, in un paese che di recente ha iniziato una politica di allontanamento dalle potenze occidentali.

Accordi simili sono stati firmati con il Mali e lโ€™Algeria. In Niger, nel 2024 il governo militare golpista ha sospeso le licenze di sfruttamento delle miniere di uranio, in gran parte in mano francese,ย ipotizzando un possibile accordo con Mosca, la quale potrebbe fornire sostegno militare in cambio dellโ€™accesso alle riserve di uranio.

Lโ€™Europa e la NATO non sono escluse

Anche i membri dellโ€™Unione Europea e della Nato non sono immuni dallโ€™influenza dellโ€™energia nucleare russa. I dati del 2022 dicono che i Paesi europeiย importano il 40% del proprio fabbisognoย di fissile nucleare da aziende controllate da Rosatom.ย 

Le nazioni dellโ€™ex blocco sovietico hanno un legame particolare con lโ€™energia nucleare russa. In Ungheria i reattori costruiti dai russi fornisconoย il 42% dellโ€™energia elettrica, in Bulgaria il 37% ed in Bielorussia il 34%.ย 

Un caso interessante รจ rappresentato dalla Turchia, che ha trovato un accordo con Rosatom per realizzare quattro reattori, la cui costruzione รจ iniziata tra il 2018 ed il 2022, che unaย volta operativi saranno gestiti dallโ€™azienda russa. Questa formula ha fatto emergere diversi timori tra i membri della Nato, in quanto porterร  Mosca ad avere accesso diretto ad infrastrutture energetiche strategiche di un paese dellโ€™Alleanza atlantica.ย 

Un modello della centralenucleare di Akkuyu a Mersin, Turchia

Anche le centrali nucleari degli Stati Uniti sono dipendenti dallโ€™uranio russo, che copre il 50% percento del fabbisogno di combustibile, usato per le centrali e per i sottomarini. Nel dicembre 2023 il Congresso americanoย aveva bloccatoย per un breve periodo lโ€™import di uranio russo; ad inizio maggio 2024ย un nuovo blocco, con una durata di 90 giorni, รจ stato approvato da Washington.

Hard Powerย eย Soft Powerย dellโ€™atomo

La diplomazia dellโ€™energia nucleare russa comporta conseguenze che vanno dallโ€™hard powerย alย softpower, in base al contesto. Nei paesi in cui lโ€™energia prodotta dal nucleare russo รจ una quota rilevante (ad esempio Ungheria, Bulgaria, Armenia), Mosca ha uno strumento di influenza diretta, potendo agire sulla sicurezza energetica dei paesi in questione.ย 

In tutti gli altri casi, lโ€™energia nucleare non รจ unโ€™arma in sรฉ, ma rappresenta un modo per avviare legami diplomatici, economici e di collaborazione accademica, che possono rivelarsi duraturi e permettono di accrescere lโ€™immagine internazionale di Mosca.

Inoltre, lโ€™energia nucleare richiede progetti lunghi decenni, tra costruzione, gestione e smaltimento dei reattori; ciรฒ significa che un accordo sul nucleare puรฒ legare un Paese alla Russia per il futuro a medio e lungo termine, con conseguenze imprevedibili.ย 

Gli Stati Uniti e lโ€™Unione Europea continuano a discutere di un possibile blocco permanente dellโ€™import di uranio russo, che perรฒ risulta piรน facile a dirsi che a farsi. Nel settore nucleare, cambiare la catena di approvvigionamento non รจ unโ€™azione facile e indolore, soprattutto per i tempi, molto piรน lunghi di altre tecnologie, come il gas.


Lโ€™Ucraina, tra lโ€™inizio degli anni 2000 ed il 2010 รจ riuscita a staccarsi dallโ€™uranio russo per le proprie centrali, affidandosi alle forniture americane e francesi. Ma รจ un caso quasi isolato, che ha richiesto ben 10 anni di lavoro. 

Foto in evidenza:ยซA.Savin, Wikipediaยป Foto nell’articolo: By Akkuyu Nรผkleer A.ลž. (VOA) – Voice of America, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=68210535

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Giovanni Lorenzo Restifo

Giovanni Lorenzo Restifo

Laureato in Ingegneria dell'Energia, ho svolto attivitร  di ricerca nel campo delle politiche energetiche e mi occupo di giornalismo e divulgazione. Scrivo di politica estera, energia e tecnologia, con focus sui paesi del sud globale. Nato e cresciuto in Sicilia, al momento vivo a Trieste.

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