Giร responsabile del Comando Operazioni Aerospaziali e capo di Stato Maggiore del Comando Squadra Aerea, il Gen. Claudio Gabellini ha partecipato tra le altre cose all’operazione Allied Force (Kosovo 1999) e alle operazioni in Libia nel 2011, come Targeting Directorate Chief
Nota: le posizioni espresse nel corso dell’intervista sono personali e non rappresentano in alcun modo le posizioni ufficiali dell’Aeronautica militare o delle Forze Armate
In questa intervista:
- L’Aeronautica in Libia nel 2011
- Dalla Libia all’Afghanistan: il ruolo delle Forze armate
- L‘Italia e le nuove minacce aeree
- La Penisola e il fronte sud della Nato
- Il futuro dell’Aeronautica Militare
In ambito nazionale, il Generale Claudio Gabellini รจ stato comandante del comando delle forze da combattimento dell’Aeronautica, mentre nellโAlleanza atlantica ha assunto lโincarico di capo di Stato maggiore del comando delle forze aeree della Nato, primo italiano in assoluto a ricoprire quel ruolo. Durante la crisi libica del 2011, nellโambito dellโoperazione Unified Protector, Gabellini ha ricoperto un ruolo creato ad hoc, cioรจ quello di Targeting Director in Chief, ovvero responsabile della selezione degli obiettivi da colpire.
In quel contesto lโItalia ha offerto un contributo fondamentale tramite le sue basi aeree, che hanno garantito alla coalizione rifornimenti aerei e logistica essenziali. LโAeronautica militare si รจ particolarmente distinta, essendo stata lโarma che piรน di tutte ha contribuito alle operazioni, nonostante le criticitร legate agli alti costi di questโultima, rappresentati dallโutilizzo di armi guidate e dallโenorme quantitativo di carburante necessario.
Gabellini ha poi evidenziato anche le criticitร dellโintervento militare in Libia, da imputare perรฒ alla politica e non allo strumento bellico. Infatti, nonostante la riuscita delle operazioni, la stabilizzazione politica successiva alla campagna militare rappresenta ancora oggi un fallimento strategico secondo il Generale. Un errore che, a detta di Gabellini, abbiamo compiuto ยซdovunque siamo stati impegnatiยป, dallโIraq, allโAfghanistan, fino ai Balcani.
Passando alla guerra in Ucraina, secondo Gabellini, questโultima evidenzia una lezione fondamentale, ovvero che ยซla quantitร รจ essa stessa una qualitร ยป. LโOccidente ha armamenti tecnologicamente superiori, ma il loro costo โ spesso spropositato rispetto ai sistemi impiegati dallโavversario โ li rende insostenibili nel lungo termine. Invero, il relativo vantaggio russo in questo momento del conflitto dimostra che, in una guerra di logoramento, la capacitร di contare su un maggiore bacino di uomini e munizioni rispetto allโavversario fa sempre la differenza.
Tuttavia, secondo Gabellini, i russi scontano alti costi umani anche perchรฉ non sono stati in grado di impiegare al meglio il loro potere aerospaziale, dato che ancora oggi gli ucraini sono in grado di colpire dallโalto il territorio della Federazione.
Un altro tema centrale dellโintervista รจ stato quello riguardante il crescente pericolo rappresentato da sistemi dโarma come droni e missili balistici, oggi accessibili anche a soggetti non statuali poichรฉ a basso costo. Queste tecnologie rappresentano una sfida per lโItalia, dato che la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo la rende particolarmente esposta ai rischi che provengono da aree instabili, come il Nord Africa. In questo senso, secondo Gabellini, lโItalia dovrebbe puntare su sensori avanzati ยซche siano in grado di aumentare la nostra capacitร di vedere oltre la linea dell’orizzonteยป e prevenire cosรฌ possibili attacchi.
Gabellini si รจ soffermato anche sui droni di piccole dimensioni, che hanno rappresentato una rivoluzione negli affari militari. Pur riconoscendone il potenziale, il generale ha comunque ricordato come i droni non possiedano flessibilitร e non possano essere messi sullo stesso piano dei velivoli per efficacia sul campo di battaglia. ยซPossono saturare le difese nemiche, ma non sostituiscono la capacitร di un velivolo come lโF-35, che puรฒ adattarsi in volo alla situazione contingente [โฆ] la componente umana resta insostituibile. La flessibilitร e la capacitร di adattarsi a situazioni impreviste sono qualitร che le macchine non hannoยป, ha sottolineato Gabellini.
Concludendo, secondo il Generale lโItalia dovrebbe assumere un ruolo piรน deciso nel proteggere il fianco sud della Nato, facendo comprendere agli alleati lโimportanza strategica del Mediterraneo, dato che le minacce dirette da sud verso i Paesi dellโEuropa centro-settentrionale devono prima di tutto attraversare lo spazio aereo dellโItalia.
ยซCi siamo adagiati sul fatto che tanto i missili fino da noi non arrivano, che tanto la guerra รจ lontana, che la guerra, anzi le โoperazioni di paceโ, si fanno in Afghanistan, a 10mila chilometri di distanza, e che quindi non c’รจ nessuna possibilitร di essere esposti a qualsivoglia forma di rischio. Beh, questa cosa qui รจ cambiata [โฆ] quindi รจ veramente il caso di cambiare atteggiamentoยป.
Foto in evidenza: https://www.aeronautica.difesa.it/2024/09/01/comando-operazioni-aerospaziali-il-generale-gabellini-lascia-il-comando-al-generale-maineri/