Le relazioni storiche tra Italia e Mozambico. Oggi cosa resta? L’energia al centro
Il 9 gennaio 2025 Venรขncio Mondlane, leader del principale partito di opposizione del Mozambico, Podemos, รจ rientrato in patria dopo tre mesi di auto esilio in Sudafrica. Dopo le elezioni del 9 ottobre 2024, vinte dallo storico partito di governo, il FreLiMo, il Paese รจ entrato in una fase di crisi politica con violente manifestazioni di protesta, scontri tra cittadini e forze dell’ordine e centinaia di morti.
Gli osservatori internazionali e parte dell’opinione pubblica hanno denunciato brogli e violenze durante il processo elettorale che ha portato alla vittoria Daniel Chapo, esponente del FreLiMo ma alla prima esperienza politica di livello nazionale.
Mondlane ha guidato le proteste attraverso dirette Facebook mentre si trovava in esilio, rifiutando di rientrare nel suo Paese per paura di essere arrestato o di finire nel mirino della violenza politica: due suoi stretti collaboratori sono stati assassinati durante la campagna elettorale con un agguato nella capitale Maputo.
Nonostante le manifestazioni, la Corte Costituzionale del Paese ha confermato la vittoria di Chapo, che secondo la legge dovrebbe assumere il suo incarico presidenziale a partire dal 15 gennaio 2025. Ma con il rientro in patria del leader dell’opposizione, nuovi scenari restano aperti.
L’Italia ha relazioni storiche con il Mozambico, che si sono sviluppate in modi inaspettati a partire dagli anni ’60 e hanno avuto il loro culmine nel 1992, con gli accordi di Roma che hanno posto fine alla guerra civile mozambicana.
Tuttavia, di quella stagione di stretti rapporti diplomatici oggi sembra rimasto poco: Roma ha gradualmente spostato la sua relazione con Maputo sul versante dello sfruttamento delle fonti di energia fossile, con il ruolo centrale di Eni, l’azienda di idrocarburi controllata dallo stato tramite Cassa depositi e Prestiti. Eni รจ una delle aziende che gestisce l’estrazione e il commercio del gas dei giacimenti di Cabo Delgado, nel nord del Paese.
Tuttavia, proprio la regione di Cabo Delgado รจ una delle piรน complesse del Mozambico, con un’insurrezione iniziata nel 2017, che ha visto la presenza di gruppi jihadisti che hanno fomentato il risentimento della popolazione locale verso il governo centrale e verso le compagnie straniere, accusati di sfruttare le risorse naturali senza dare niente in cambio.
In questo contesto, a cui si unisce la crisi politica del FreLiMo, l’Italia potrebbe ritrovarsi a essere associata in modo esclusivo a un partito di governo ormai inviso all’opinione pubblica, e a un’azienda, Eni, spesso percepita come sfruttatrice delle risorse locali.ย
Storia delle relazioni Italia Mozambico
A Reggio Emilia, in Emilia Romagna, c’รจ un parco intitolato a Samora Machel, storico leader del FreLiMo, il Frente de Libertaรงรฃo de Moรงambique, primo presidente della Repubblica del Mozambico dopo la liberazione dal colonialismo portoghese. Il parco commemora il rapporto di amicizia tra la cittadina emiliana e il movimento di liberazione mozambicano, che si sviluppรฒ attraverso vie inaspettate negli anni โ60 e โ70.
Il primo approccio tra Italia e Mozambico non avvenne tramite la diplomazia ufficiale, ma attraverso canali paralleli: la societร civile e gli enti locali. In particolare, ci fu una inaspettata armonia tra due fazioni opposte della politica italiana: la comunitร legata alla chiesa cattolica e gli esponenti della sinistra socialista e comunista, che collaborarono per creare uno stretto rapporto tra Roma e Maputo.
Secondo le ricostruzioni storiche, il primo passo avvenne nel 1962, quando Dina Forti, responsabile per il Partito Comunista Italiano (Pci) delle relazioni con i movimenti di liberazione dei Paesi in via di sviluppo, fu contattata da Marcelino dos Santos, un dirigente del FreLiMo che cercava appoggio internazionale per il suo partito. In quel periodo la sinistra italiana era molto sensibile alle questioni e alle lotte anti-coloniali.
Nel 1970, la direzione del Pci fece la scelta di delegare la cura dei rapporti diplomatici con i movimenti di liberazione dallโimpero portoghese a tre comuni: Prato per la Guinea Bissau, Arezzo per Capo Verde e Reggio Emilia per il Mozambico. Capo Verde e la Guinea Bissau si allontanarono in breve tempo, ma i rapporti con il Mozambico restarono costanti.
Intanto anche il mondo cattolico muoveva i primi passi verso i movimenti di liberazione, interessato al sostegno umanitario nei Paesi in via di sviluppo e alla lotta contro lโoppressione coloniale. Le associazioni cristiane e la sinistra si unirono per organizzare la Conferenza di Solidarietร con i Popoli sotto il dominio coloniale Portoghese, che si tenne a Roma nel giugno del 1970. Nel 1973, unโaltra conferenza simile fu organizzata proprio a Reggio Emilia.
In tutto ciรฒ, i Paesi citati erano ancora sotto il controllo del Portogallo, il quale protestรฒ in modo acceso contro lโItalia, ma non potรฉ fare molto di piรน. Lisbona era la piรน debole delle potenze coloniali europee, con un impero al collasso. Questo favorรฌ il dialogo con il Mozambico: Roma, negli anni โ60, non avrebbe mai potuto mettere il naso negli affari delle colonie o delle ex-colonie di potenze come Francia o Regno Unito.
Il Portogallo, seppur un alleato della Nato, non aveva rapporti importanti con lโItalia: la politica italiana, sia al governo che allโopposizione, non aveva molto interesse a curare la relazione con Lisbona e quindi lasciรฒ fare la societร civile, i governi locali e le associazioni cattoliche.
La guerra civile e la pace di Roma
Nel 1975 il FreLiMo vinse la guerra di liberazione e lโesercito portoghese si ritira: nasce la Repubblica del Mozambico. Il primo presidente รจ Samora Machel: il nuovo Stato si configura come una repubblica socialista a partito unico, molto vicina allโUnione Sovietica.
Maputo iniziรฒ a ospitare sul suo territorio attivisti e guerriglieri del movimento anti-apartheid, provenienti dal Sudafrica e dalla Rhodesia (oggi Zimbabwe). I governi anti comunisti di questi Paesi, con lโassenso degli Stati Uniti, decisero di appoggiare i ribelli in Mozambico, che si organizzarono nella Resistรชncia Nacional Moรงambicana (ReNaMo).
Nel 1977 scoppia la guerra civile tra il FreLiMo ed il ReNaMO. Nel frattempo iniziarono i primi scambi diplomatici ufficiali tra Italia e Mozambico, che culminarono nel 1981 con lโincontro tra Samora Machel e Sandro Pertini, allora presidente della Repubblica. Qualche anno dopo, nel 1985, Machel incontrรฒ anche papa Giovanni Paolo II.
In Africa, una delle associazioni piรน attive nelle iniziative umanitarie era, ed รจ ancora oggi, la Comunitร di SantโEgidio, fondata a Roma nel 1962, molto vicina alla chiesa. Alla fine degli anni โ80 la Comunitร riuscรฌ a garantire degli incontri costanti tra gli esponenti delle due parti in guerra, in territorio neutrale nella sua sede romana.
Nel 1990 il Sudafrica dellโApartheid stava crollando e la Guerra Fredda volgeva al termine. Il ReNaMo aveva perso il suo sostegno ed era pronto alla tregua, mentre il FreLiMo si impegnava a porre fine alla dittatura socialista e a proclamare una nuova costituzione democratica. La pace tra le parti fu sancita con la mediazione della Comunitร di SantโEgidio e dello Stato italiano, con la firma degli accordi di pace di Roma nel 1992.
Le elezioni e la crisi attuale in Mozambico
Nelle prime elezioni del 1994, considerate democratiche dagli osservatori, vinse il FreLiMo. Ma da allora il partito della liberazione non ha mai smesso di governare, fino a oggi, vincendo tutte le elezioni in modo spesso controverso, con brogli e violenze.
Il governo del FreLiMo ha creato un sistema statale clientelare e corrotto, che fa ruotare il potere economico e politico intorno alle figure vicine al partito. Il ReNaMo ha avuto, in pratica, la funzione di giustificare una parvenza di democrazia, che in realtร non si รจ mai compiuta.
Questo sistema adesso sembra in crisi. A ottobre del 2024 si sono tenute le ultime elezioni presidenziali, vinte da Daniel Chapo del FreLiMo, in un clima di violenza e con denunce di brogli dagli osservatori locali e internazionali.
Il governo mozambicano negli ultimi anni ha fatto fatica a garantire i servizi di base e gli stipendi dei dipendenti dell’amministrazione. In questo contesto, il risultato delle elezioni ha scatenato unโondata di proteste, guidata da Venรขncio Mondlane, leader del primo partito di opposizione, Podemos, che ha superato il ReNaMo alle ultime elezioni.
Mondlane ha incitato le manifestazioni tramite dirette Facebook mentre si trovava in esilio in Sudafrica. Il 9 gennaio perรฒ รจ rientrato a sorpresa in patria e si รจ presentato come presidente eletto e pronto ad assumere lโincarico.
Ma il FreLiMo sembra intenzionato a non mollare: la polizia e lโesercito hanno represso le manifestazioni, con almeno 250 morti tra i civili da ottobre. Il nuovo presidente dovrebbe insediarsi ufficialmente il 15 gennaio, in un clima in cui le proteste non accennano a fermarsi.
Adesso si prospettano due vie: la prima รจ una discesa del Paese verso un governo ancora piรน autoritario e violento, dovuto al senso di accerchiamento del FreLiMo. La seconda รจ che lโattuale presidente, Felipe Nyusi, nomini un governo di transizione che ponga le basi per una vera politica multi-partitica, che coinvolga appieno lโopposizione guidata da Mondlane.
Cosa resta del legame Roma-Maputo? Lโenergia al centro
Negli ultimi 15 anni il Mozambico รจ rimasto tra i principali destinatari dei fondi di cooperazione internazionale dellโItalia. Tuttavia, i rapporti tra i due Paesi si sono spostati in modo importante verso un settore: le fonti fossili, con il ruolo centrale dellโEni.
Nel 2010 รจ stato scoperto il piรน grande giacimento di gas naturale del Paese, nella regione nord di Cabo Delgado: l’area 4 del giacimento รจ operata da una joint venture formata da Eni, ExxonMobil e China Cnpc, che detiene il 70% dei diritti di estrazione.ย
Nel 2017 Eni ha iniziato lo sviluppo dello sfruttamento delle riserve di gas del giacimento Coral Sul. Il primo carico di Lng รจ stato effettuato nel 2022, in un clima di emergenza energetica dovuta allo scoppio della guerra in Ucraina.
In teoria, il progetto avrebbe dovuto portare guadagni importanti al Mozambico, favorendo la riduzione del debito estero e lo sviluppo sociale ed economico della regione di Cabo Delgado. In pratica, la scoperta del gas ha portato a Maputo la cosiddetta โmaledizione delle risorseโ, cioรจ quel fenomeno politico per cui uno Stato entra in crisi dopo la scoperta di grosse risorse naturali.
La crisi รจ stata spinta da due fenomeni: i contratti firmati dal governo mozambicano con le societร straniere, tra cui Eni, che sarebbero svantaggiosi per Maputo e porterebbero guadagni effettivi al Mozambico solo dopo circa 10 anni di attivitร estrattiva.
Il secondo consiste nella corruzione del partito di governo, il FreLiMo, che ha sfruttato i contratti per aumentare il proprio potere e non ha garantito i benefici attesi per la popolazione civile. In questo contesto, nel 2017 รจ iniziata una insurrezione nel Paese, proprio nelle regioni ricche di gas, guidata da gruppi terroristi di matrice islamista, ma radicata nei problemi sociali e politici interni del Mozambico.
Nel 2020 i ribelli contavano circa 2500 combattenti e avevano preso il controllo di molte zone della regione di Cabo Delgado, creando circa un milione di sfollati e bloccando le attivitร estrattive lungo la costa, nella cosiddetta area 1, gestita dalla francese TotalEnergies.
Nel 2021 perรฒ Maputo ha chiesto lโintervento dellโesercito del Ruanda, che ha impiegato circa 2 mila soldati e ha ripreso il controllo di molte zone. Tuttavia, lโintervento militare non ha garantito il ritorno a casa degli sfollati o la creazione di un clima favorevole allo sviluppo, ma ha piuttosto creato delle zone militarizzate per garantire le attivitร estrattive.
Il risentimento verso lo Stato e le compagnie straniere รจ ancora alto: le ragioni profonde della ribellione non sono state affrontate. LโUnione Europea ha finanziato lโesercito ruandese con circa 20 milioni di euro, dietro la spinta di Francia e Italia, con l’obiettivo di creare stabilitร per le proprie aziende nel territorio. Ma concentrarsi solo sulle risorse fossili non sembra la via giusta per ottenere stabilitร e buoni rapporti con Maputo.
Le prospettive della cooperazione Italia Mozambico
A gennaio 2024 il governo italiano ha lanciato il โPiano Matteiโ, un piano politico ed economico per rinsaldare i rapporti con i Paesi africani, tra cui spicca il Mozambico: al centro del progetto ci sono investimenti in vari settori, dallโagricoltura allโenergia. Il Piano Mattei sarebbe un contesto interessante per ridisegnare il rapporto tra Roma e Maputo, alla luce delle relazioni storiche.
LโItalia dovrebbe prendere atto del fatto che utilizzare Eni come mero strumento industriale, con estrazione di gas senza sviluppo locale, non รจ sostenibile nel lungo periodo: lโesempio della Francia, che negli ultimi anni sta perdendo influenza in tutte le sue ex-colonie, dovrebbe dare una lezione importante.
Roma potrebbe riesumare il suo rapporto storico con il FreLiMo per provare a spingere per una transizione di potere nel Paese, che ponga fine al controllo monopartitico delle risorse statali. Il FreLiMo non sembra piรน in grado di riacquistare fiducia e di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Si potrebbe inoltre sacrificare il guadagno economico di Eni reinvestendo i proventi della vendita di gas in progetti che dovrebbero, in primo luogo, bilanciare gli effetti negativi delle attvitร estrattive sull’ambiente. In secondo luogo, dovrebbero favorire il settore agroindustriale e l’istruzione professionale nella regione di Cabo Delgado, due settori giร indicati dal Piano Mattei per il Mozambico
Queste azioni, insieme alla fornitura di strumenti per la lotta alle insurrezioni armate, attaccherebbero alla radice i problemi del Paese che hanno causato le ribellioni, creando una relazione piรน stabile tra Roma e Maputo.
Infine, lโItalia dovrebbe differenziare la sua presenza in Mozambico, puntando anche su altri settori, in particolare lโenergia rinnovabile, con l’idroelettrico e il fotovoltaico; a ciรฒ si aggiungono le risorse minerarie, come il litio e la grafite, indispensabili per la transizione energetica, di cui il Mozambico รจ ricco.
Foto in evidenza: Presidenza del Consiglio dei Ministri, https://www.governo.it/it/media/visita-del-presidente-meloni-mozambico-e-congo/23902. Foto nell’articolo: 1) https://www.eni.com/en-IT/actions/global-activities/mozambique/coral-south.html; 2) https://presidencia.gov.mz/por/Actualidade/PR-afirma-que-investidura-do-Presidente-Kagame-simboliza-vitoria-da-democracia 3) https://www.eeas.europa.eu/eeas/impressive-record-eutm-mozambique_en?s=4411