Il 19 luglio รจ stato firmato un accordo tra lโUnione Europea e il governo della Serbia, per lo sfruttamento delle risorse di litio presenti nelle miniere della valle del Jadar, una regione al confine tra Serbia e Bosnia ed Erzegovina. Lโintesa รจ stata annunciata alla fine del Summit on Strategic Raw Materials, lโincontro sui minerali strategici per la transizione energetica, organizzato proprio a Belgrado.
L’Ue e il litio della Serbia
Il vertice, presieduto dal presidente serbo Aleksandar Vucic, ha ospitato una delegazione europea di alto rilievo. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha guidato il gruppo da Bruxelles, accompagnato dal vicepresidente della Commissione Europea e responsabile delle politiche green, lo slovacco Maroลก ล efฤoviฤ.
Erano presenti anche dirigenti di Mercedes-Benz e Stellantis, due colossi del settore automobilistico che stanno provando a sviluppare le loro filiere della mobilitร elettrica, mentre il settore finanziario era rappresentato da delegati della italiana Cassa Depositi e Prestiti e dellโequivalente tedesca KfW.
Lo spessore della delegazione dimostra lโimportanza strategica del memorandum dโintesa siglato, il quale potrebbe ridefinire i rapporti tra lโUnione Europea e la Serbia. Il Paese balcanico potrebbe entrare in modo significativo nella catena del valore del settore della mobilitร elettrica, uno dei pilastri della transizione energetica portata avanti a livello europeo. Il litio รจ infatti uno dei componenti piรน importanti per la costruzione di batterie delle auto elettriche.
Durante lโincontro il cancelliere tedesco ha dichiarato anche che ยซla mia presenza qui รจ un chiaro segnale del supporto allโintegrazione europea dei Paesi balcaniciยป.
Lo sfruttamento del litio per la transizione energetica rappresenta qualcosa di piรน di un investimento industriale. La Serbia negli ultimi anni ha assunto delle posizioni ambigue a livello internazionale, combattuta tra la simpatia verso un alleato storico, la Russia, e lโambizione di accedere ai mercati e ai capitali europei, con i conseguenti benefici. Dallโinizio della guerra in Ucraina, le contraddizioni serbe sono emerse in modo a volte plateale.
In quanto minerale strategico per lโeconomia del futuro, il litio serbo potrebbe essere il primo passo per avvicinare in modo significativo Belgrado allโorbita dellโUnione Europea e della Nato; tutto dipende da come sarร portato avanti il progetto.
Un minerale strategico
La transizione energetica necessita di una serie di minerali strategici, in particolare nel settore della mobilitร elettrica, di cui lโEuropa รจ molto carente. Il litio รจ uno dei minerali fondamentali per la costruzione di batterie, indispensabili per le auto elettriche.
Lโindustria green europea importa gran parte dei minerali e delle batterie elettriche dallโestero, in particolare dalla Cina, che negli ultimi ventโanni ha creato un monopolio nel settore grazie agli investimenti nellโindustria mineraria. La Cina ha due aziende leader a livello mondiale nella produzione di batterie: Catl e Byd, che riforniscono tutte le grandi aziende automobilistiche in Europa, Stati Uniti e Giappone.
Byd produce anche le sue auto elettriche, e ha superato Tesla nel numero di vendite, grazie ai prezzi piรน bassi accessibili alla classe media cinese.
Bisogna ricordare che il costo della batteria influisce in modo significativo sul prezzo totale dellโauto, quindi unโazienda che riesce ad avere il controllo della filiera delle batterie, dalle miniere allโassemblaggio, puรฒ ritagliarsi vantaggi di mercato enormi. ร quello che fanno le aziende cinesi, che possiedono quote di proprietร di molte miniere in Cina, Africa e Australia.
Lโindustria europea dellโauto conosce bene questo meccanismo, e non รจ un caso che colossi come Mercedes-Benz e Stellantis abbiano partecipato al summit sul futuro delle miniere di litio in Serbia, per assicurarsi un ruolo di rilievo nella filiera europea dei minerali e delle batterie.
Di pari passo, lโUnione Europea da qualche anno รจ in cerca di soluzioni per sganciarsi dalla dipendenza dai minerali strategici cinesi. La direttiva Critical Raw Materials Act รจ stata varata dalla Commissione Europea nel 2023 proprio per indicare la strada verso una maggiore indipendenza e autonomia nellโapprovvigionamento dei minerali per la transizione energetica
Lโaccordo dร accesso ai Paesi europei alle risorse di litio in Serbia. Nonostante gli studiosi abbiano localizzato diverse riserve di litio sfruttabili nel resto dโEuropa, alcune di esse in Germania e nei Paesi scandinavi, quelle serbe saranno comunque indispensabili nel prossimo futuro.
Belgrado a metร strada tra Mosca e Bruxelles
Lโaccordo sul litio serbo non riguarda solo il futuro dellโindustria europea, ma ha anche un impatto sulla posizione internazionale di Belgrado. Negli ultimi decenni la Serbia ha avuto una postura piena di contraddizioni, a metร strada tra lโapertura allโUnione Europea e lโintesa storica con la Russia.
Belgrado ha ottenuto lo status di candidato allโingresso dellโUe nel 2012, e di fatto rappresenta una delle frontiere esterne dellโunione, almeno per quanto riguarda le rotte migratorie, dopo gli accordi di collaborazione sulla gestione dei confini firmati nel 2019, e rinnovati nel 2024.
Il Paese balcanico perรฒ ha un legame storico con Mosca, che si riflette in una simpatia di una parte dellโopinione pubblica verso la Russia. In prima istanza, i due Paesi hanno delle vicinanze culturali e storiche, come la cultura slava e la religione ortodossa.
Ma ci sono anche aspetti geopolitici. Molti serbi si sentono accomunati ai russi da quelli che, dal loro punto di vista, sono trattamenti ingiusti ricevuti dallโoccidente. Dalle guerre della ex-Jugoslavia degli anni Novanta, una parte dei serbi, soprattutto i gruppi piรน nazionalisti, hanno sviluppato un certo risentimento verso il sistema internazionale a guida americana e verso la Nato, che nel 1999 ha bombardato per 78 giorni il Paese.
Quegli eventi hanno lasciato una ferita aperta, e nonostante i gruppi armati serbi durante la guerra nei Balcani abbiano commesso numerose atrocitร , parte dellโopinione pubblica ritiene che le sofferenze del popolo serbo non siano state riconosciute e che tutta la responsabilitร della guerra sia ricaduta su Belgrado.
Su uno dei palazzi della piazza principale della capitale, Piazza della Repubblica, si puรฒ leggere la scritta a caratteri cubitali che recita, ยซLโunico genocidio nei Balcani รจ stato fatto contro i serbiยป. Per lo stesso sentimento, nel centro della cittร gli edifici bombardati dalla Nato sono stati conservati tali e quali a come sono stati ridotti dalle esplosioni.
Lโinvasione russa dellโUcraina ha fatto emergere tutte le contraddizioni in modo netto. Da un lato, il governo di Vucic ha rifiutato di imporre le sanzioni contro Mosca e ha in alcuni casi aiutato ad arrestare dissidenti russi rifugiatisi in Serbia, mentre alcuni media serbi hanno piรน volte sostenuto il punto di vista russo sulla legittimitร dellโinvasione.
Ma lo stesso governo, conscio dellโimportanza dellโUnione Europea per lโeconomia nazionale, ha condannato le azioni di Mosca e infine ha inviato sotto banco armi prodotte in Serbia in Ucraina, tramite i Paesi della Nato.
Prospettive future, tra proteste e sfiducia
Lo sfruttamento del litio serbo per la transizione energetica potrebbe legare il Paese balcanico allโindustria europea, decretando un suo posizionamento piรน netto a livello internazionale. Ma tutto dipende dallโevoluzione del progetto, il cui successo dipenderร anche dallโandamento del prezzo del litio sui mercati, il quale รจ sceso in tutta la prima metร del 2024, a causa della riduzione della produzione di batterie.
La miniera del Jadar sarร realizzata dallโazienda britannico-australiana Rio Tinto, che ha acquistato i terreni della regione nel 2022. Le proteste delle comunitร locali contro il progetto sono state aggressive, e hanno portato a un primo stop del governo a fine 2022. A giugno 2024 la corte costituzionale serba ha definito illegittimo lo stop, e ora il governo ha deciso di andare avanti.
Perรฒ le proteste non si sono fermate; ad inizio agosto รจ stata organizzata a Belgrado una manifestazione contro lโaccordo, e gli attivisti hanno anche messo in campo atti di sabotaggio delle stazioni ferroviarie e di alcune infrastrutture. Molti serbi denunciano che le miniere avranno un impatto ambientale devastante sul territorio, e che in cambio le comunitร locali avranno solo lavori minerari a basso reddito, come รจ accaduto in altre regioni del mondo.
Le proteste denotano una forte sfiducia verso lโattuale governo di Vucic, che รจ stato accusato di brogli alle elezioni del dicembre 2023 e di aver ridotto lo stato di diritto, limitando anche la libertร di stampa; lโente Freedom House ha definito la Serbia come Paese ยซparzialmente liberoยป.
Durante il summit, i ministri serbi e i delegati europei hanno cercato di rassicurare lโopinione pubblica, dicendo che le attivitร minerarie rispetteranno i piรน elevati regolamenti ambientali e che il litio grezzo non verrร esportato, ma sarร lavorato in loco dando vita a unโindustria ad alta tecnologia e specializzata, con la creazione di almeno 20 mila posti di lavoro qualificati.
Il mantenimento di queste promesse potrebbe determinare il futuro del governo di Belgrado e la visione che hanno i serbi dellโUnione Europea. Nel caso in cui la Serbia venisse solo utilizzata come un serbatoio di minerali da sfruttare, il senso di ingiustizia nei confronti del blocco occidentale potrebbe acuirsi e alimentare i sentimenti filo-russi.
Foto in evidenza: Presidency of Serbia / Dimitrije Goll.