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Dalla Cina agli Usa: lo studio delle onde cerebrali e i dubbi etici sulla privacy

Dalla Cina agli Usa: lo studio delle onde cerebrali e i dubbi etici sulla privacy

In Cina grazie a delle fasce si monitorano le onde cerebrali degli studenti. In tutto il mondo gli studi sulla mente avanzano e gli impatti sono ancora sconosciuti
Onde cerebrali

I bambini finiscono la prova scritta e la consegnano alla loro insegnante. Una scena normalissima in tutti i Paesi del mondo. La stessa classe inizia a seguire una lezione nellโ€™ora successiva. Unโ€™altra situazione che tutti noi abbiamo vissuto.

La particolaritร  di questa classe cinese, perรฒ, รจ che tutti i piccoli alunni, ancora alle elementari, sono obbligati ad indossare una fascia particolare.

Si tratta di una delle innovazioni che la Repubblica Popolare Cinese ha introdotto in alcune classi sperimentali giร  da qualche anno. Questa nuova tecnologia permette di registrare e decodificare le onde cerebrali degli studenti durante tutta la giornata.

Un maggior controllo

Lo scopo รจ semplice. Le fasce, collocate intorno alla testa, inviano dati in tempo reale a un computer a disposizione dellโ€™insegnante. In base al tipo di onde cerebrali รจ possibile comprendere molte cose sul grado di attenzione e comprensione degli studenti.

Cosรฌ il docente puรฒ sempre conoscere il livello di interesse, attenzione e partecipazione della sua classe. Puรฒ decidere di fare una pausa durante i momenti in cui le onde segnalano un calo fisiologico dellโ€™attenzione, richiamare un alunno particolarmente distratto e cosรฌ via.

Una delle headband prodotte da BrainCo

Il fine ultimo รจ ovviamente migliorare il livello di istruzione in un Paese che sappiamo essere molto competitivo, e in cui lโ€™istruzione รจ vista come la strada maestra โ€“ se non lโ€™unica โ€“ che conduce allโ€™ascensore sociale.

Questo nuovo metodo educativo รจ stato indicato da molti come eccessivo e distopico. Vedere bambini di pochi anni indossare queste fasce nere porta davvero a paragoni con la celebre serie โ€œBlack mirrorโ€. Sbaglieremmo a pensare che la Cina sia l’unico Paese in cui siano allo studio progetti simili.

Le fasce sono nate, brevettate e costruite negli Stati Uniti, e sono uno dei tanti esempi di un nuovo fenomeno: il “cervello sotto assedio“. Lโ€™uomo sta sviluppando sempre piรน tecnologie in grado di entrare in uno spazio che, solo fino a qualche anno fa, era considerato impenetrabile, quello dellโ€™interioritร .

Nel caso specifico, le fasce sono un prodotto di โ€œBrainCoโ€ e si chiamano โ€œFocus 1โ€. Il fondatore dellโ€™azienda, Han Bichenh, ha origini cinesi e ha dichiarato di aver pensato il prodotto proprio per il mercato della sua terra dโ€™origine. La sua azienda, perรฒ, ha sede nel Massachusetts.

La scuola che ha deciso di testare questo nuovo metodo รจ Hangzhou, e fa parte di un pacchetto di innovazioni simili. Unโ€™altra misura, ad esempio, รจ stata lโ€™installazione di telecamere che riprendono i bambini e, tramite intelligenza artificiale, assegnano un emoji al loro volto che ne esprime emozioni, grado di impegno e di attenzione.


Lo stesso controllo sul mondo del lavoro

Notizie di sviluppi simili che riguardano il mondo del lavoro arrivano sempre dalla Cina. Bastano semplici sensori wireless sotto i caschi di protezione o semplici cappelli, e anche in questo caso le onde cerebrali del lavoratore diventano di dominio del datore di lavoro.

Cosรฌ รจ possibile monitorare non solo lโ€™impegno o lโ€™attenzione, secondari in alcuni impieghi e meno importanti in unโ€™aula scolastica, ma soprattutto grado di rabbia, depressione e altre emozioni.

La societร  che impiega questa strategia, la Hangzhou Zhongheng Electric, produce apparecchiature per le telecomunicazioni. Lโ€™azienda ha spiegato come le informazioni vengano utilizzata per migliorare il benessere dei dipendenti, concedendo pause quando le onde cerebrali comunicano stanchezza o un alto grado di stress.

Tuttavia i rischi sono evidenti. Come spiegato anche da Jin Jia, professore associato di scienze neurologiche e psicologia cognitiva presso la business school della Ningbo University, avere un controllo su informazioni di questa portata permette al datore di lavoro di captare gli stati dโ€™animo dei suoi dipendenti, nozioni che lโ€™uomo ha sempre considerato private e personali.

Il datore di lavoro potrebbe anche individuare e licenziare i lavoratori che possono provocare scioperi o distrarre gli altri.

In Cina si discute perfino di sorveglianza cerebrale per alcuni lavori ad alto rischio, in cui un calo di attenzione o emozioni eccessive possono portare a incidenti gravi, come il pilota dโ€™aerei.

Un importante tema รจ comprendere dove inizi il diritto dei passeggeri a volare sicuri e quello del pilota a mantenere segreti i suoi stati dโ€™animo. Vista la velocitร  di sviluppo e il grado di affari che riguarda apparecchi per la lettura di onde cerebrali, รจ lecito ritenere che questo dilemma etico sarร  sempre piรน presente in ogni ambito di lavoro.

Il “diritto” delle onde cerebrali

รˆ un altro importante studioso cinese, Qiao Zhian, professore di psicologia manageriale presso lโ€™Universitร  Normale di Pechino, a richiedere nuove normative della privacy che tengano conto di questo โ€assedioโ€ alla mente umana. Lโ€™allarme lanciato รจ quello di una polizia del pensiero che possa agire su dissidenti, oppositori del governo o lavoratori che vogliono indire uno sciopero.

Dโ€™altro canto, una sorveglianza cerebrale capillare, applicata ad ogni cittadino, significherebbe stroncare qualsiasi delitto premeditato. O quasi. Per ora queste tecnologie non sono perfette, e hanno un tasso di errore ancora troppo alto per raggiungere un traguardo simile.

Si รจ di fronte, ancora una volta, ad una scelta: l’utopia delle strade sicure, senza furti o omicidi premeditati, magari perfino il divieto di guidare lโ€™auto se ci si trova in stato emotivo alterato, al prezzo di aprire la propria mente al controllo da parte di un ente esterno.

La gestione dei dati

Lโ€™altro elefante nella stanza, infatti, รจ la gestione dei dati che le apparecchiature captano. Informazioni cosรฌ profonde sulle proprie emozioni sarebbero oro per qualsiasi algoritmo, in particolare quelli che profilano lโ€™utente per assegnare le giuste pubblicitร  piรน compatibili.

รˆ chiaro che quello proposto da Zhian sia uno dei rischi, ed รจ necessario pensare a nuove e piรน profonde norme di rispetto della privacy dellโ€™individuo. Questa necessitร  รจ ancora piรน evidente alla luce dei casi piรน recenti in merito gestione delle informazioni e della privacy, di cui sono protagonisti Google e i social network.

Un vero spartiacque nella storia della rete e della privatezza fu il processo scaturito dallo scandalo di Cambridge Analytca, societร  di consulenza politica che ricevette informazioni sensibili di migliaia di utenti da Facebook, senza il loro consenso, utilizzandole poi per fini elettorali. La vicenda, rilanciata dai media di tutto il mondo, ha incrinato per la prima volta la fiducia dellโ€™utente, anche quello piรน disattento e meno informato.

E se il controllo delle onde cerebrali servisse per la salute?

Malgrado tutto, perรฒ, esistono altri settori in cui la scansione delle onde cerebrali potrebbe portare a sviluppi positivi, a partire da quello della salute. In rete รจ possibile trovare numerosi articoli che propongono un miglioramento del proprio sonno o della propria capacitร  di concentrarsi grazie al neurofeedback. Esso consiste nel mostrare il risultato della scansione al paziente in tempo reale, sottoponendogli certi stimoli.

A questo punto, insieme a un terapeuta, il soggetto deve imparare ad agire sulle proprie onde cerebrali, calmando il proprio organismo, in questo modo egli riesce a correggersi autonomamente e, in un certo senso, riprogramma il proprio cervello.

I sostenitori di questa strategia affermano che abbia altissime percentuali di riuscita (circa lโ€™80%) e che permetta di migliorare sonno, memoria, focus, gestione dello stress. Proprio per questโ€™ultimo motivo si sarebbe sottoposto alla pratica anche il cantante Marco Mengoni.

Solitamente il neurofeedback viene applicato ai bambini con disturbi di iperattivitร , poichรฉ รจ una pratica non invasiva e che puรฒ essere simile ad un gioco interattivo grazie alla scelta di stimoli creati ad hoc, come riuscire a guidare un aeroplano mantenendo la propria attivitร  cerebrale allโ€™interno di una certa finestra.

Lg e Idun: le cuffie per monitorare il sonno e le onde cerebrali

Senza arrivare a una pratica come questa perรฒ, che richiede comunque decine di sedute, una macchina per il neuroscanning e la presenza di uno specialista, sul mercato sono state lanciate alternative molto piรน accessibili.

Una di queste รจ Breeze, di Lg. Si tratta di un paio di auricolari da indossare di notte, in grado di captare le onde cerebrali e imparare la tipologia e la qualitร  del sonno dellโ€™utente. In questo modo, dopo qualche utilizzo, potranno consigliare lโ€™orario giusto per andare a letto, riprodurre in automatico musica rilassante, produrre rumori naturali e capire quando il fruitore รจ entrano in fase Rem e dunque quali suoni riprodurre per mantenerla il tempo necessario.

Lg afferma che queste cuffie siano in grado di aiutare le persone a curare lโ€™insonnia e i risvegli notturni, ma anche a mantenere una routine notturna piรน regolare.

Infine, esiste una start-up di Zurigo, Idun technologies, che ha creato un paio di cuffie in grado di misurare le onde cerebrali. A differenza delle fasce Focus 1 non sono invasive e possono essere indossate per tutta la giornata. Secondo il fondatore dellโ€™azienda, Simon Bachmann, โ€œnessuno vuole indossare una cuffia da bagnoโ€, riferendosi agli elettrodi che bisogna applicare alla testa per misurare le onde cerebrali con il metodo classico.

Per ora le Idun non sono ancora arrivate sul mercato, ma lโ€™idea alla base della start-up รจ proprio quella di sfruttare le moltissime ore di utilizzo di un utente per effettuare una scansione il piรน accurata possibile, e quindi fornirgli indicazioni su quando fare una pausa, un poโ€™ di esercizio fisico, quando si sta vivendo troppo stress e cosรฌ via. Addirittura si parla di sincronizzare questi dati con un calendario cosรฌ da programmare la giornata in base alle proprie onde cerebrali

Il problema delle cuffie Idun, guardando al lato pratico, รจ che non sono ancora in grado di riprodurre musica. Dal lato teorico invece le implicazioni sono numerosissime, dal trattamento dei dati raccolti fino all’eccessivo monitoraggio che potrebbe portare, paradossalmente, ad un aumento dello stress.

Elon Musk di fronte a uno dei robot utilizzati per impiantare i chip di Neuralink (2020)

Lโ€™interazione cervello-macchina

Dulcis in fundo, i progetti di interazione uomo-macchina. Il piรน celebre รจ Neuralink, uno dei numerosi investimenti di Elon Musk. Lโ€™azienda propone di impiantare nel cervello un chip in grado di interagire con il cervello e apparecchiature digitali. La struttura farebbe da ponte tra imput del cervello e ricezione della macchina.

In questo modo sarebbe possibile, per esempio, muovere il cursore e scrivere senza mouse e tastiera. Unโ€™ennesima rivoluzione, partita da lontanissimo – si pensi a Steve Jobs che annunciava il touch screen al posto dei tasti, e dunque il dito come strumento di imput – e che aumenterebbe esponenzialmente il grado di interazione con i propri dispositivi.

Il primo impianto su un essere umano

Circa un mese fa, Neuralink ha impiantato per la prima volta il chip su un umano. Sia lโ€™identitร  del paziente sia lโ€™esito dellโ€™operazione sono state tenute in gran riserbo, ma Musk ha annunciato su X che โ€œil primo essere umano ha ricevuto ieri un impianto da Neuralink e si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un rilevamento promettente dei picchi neuronaliโ€.

Troppo poco e troppo presto per dire a che punto lโ€™uomo sia arrivato percorrendo questa strada. Certo che deve far riflettere un futuro โ€“ non troppo prossimo, in apparenza โ€“ in cui un uomo possa gestire l’intera domotica della propria casa semplicemente attraverso il pensiero.

Difficile tirare le somme ad oggi, quando il gioco รจ appena agli inizi. Tutte queste tecnologie sono in via di sviluppo e siamo in una prima fase, in cui non esistono leggi in grado di tutelare il consumatore finale.


Si tratta di innovazioni potentissime, che potrebbero cambiare la vita quotidiana delle persone. Una giornata in cui ci si alza perfettamente riposati grazie a Breeze, si affronta una giornata al massimo del proprio potenziale con la pianificazione di Idun e si va a dormire spegnendo tute le luci di casa con il pensiero.

Foto in evidenza: Photo by Milad Fakurian on Unsplash ; foto nell’articolo: 1) https://brainco.tech/technology/; 2) Di Steve Jurvetson – https://www.flickr.com/photos/jurvetson/50280652497/, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=93666208

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Lorenzo Della Peruta

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