La Polonia vanta una lunga storia, anche piuttosto gloriosa, nel continente europeo. Tuttavia, ha più volte rischiato di scomparire dalla cartina geografica negli ultimi due secoli, a causa degli scontri con i due ingombranti vicini: tedeschi e russi. Non deve sorprendere quindi che i polacchi vedano negli Stati Uniti il loro alleato naturale.
Varsavia guarda sicuramente all’Occidente, in maniera certamente più smaliziata per quel che riguarda la controparte europea: forte della propria posizione di bastione anti-russo e del rapporto privilegiato con gli americani, sfrutta i tentennamenti delle istituzioni comunitarie per garantirsi i fondi necessari al proprio sviluppo. Animata da un nazionalismo giuridico e culturale che sbandiera per opporsi ai dettami di Bruxelles, la Polonia è particolarmente gelosa della propria sovranità e della propria identità: si tratta di un atteggiamento che può permettersi proprio grazie al dialogo diretto che unisce Varsavia e Washington.
Il risultato è un potere decisionale, o in alcuni casi di ricatto, ben superiore alla propria stazza politica ed economica. Quindi, nonostante negli anni passati (quando andava più di moda il discorso fuoriuscita dall’euro) si sia fantasticato di una Polonia cacciata dall’Europa per via della sua “indisciplina” sui temi dei diritti umani, lo scenario “Polexit” sfiora l’impossibile
All’interno del paper troverai
- Radiografia strategica della Polonia
- Le relazioni bilaterali con gli Stati Uniti
- La strategia di sopravvivenza della Polonia
- Il dialogo con l’Unione europea
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Elia Brunini: Si è laureato im Filosofia all’Università degli Studi di Trento. Appassionato di storia e geopolitica, è co – fondatore del canale YouTube In geopolitica Veritas, che tratta di geopolitica, storia e relazioni internazionali.