Come la Polonia si prepara alla guerra di domani
Varsavia annuncia lโaumento della spesa per la difesa al 4% del Pil, un numero addirittura maggiore a quello degli Stati Uniti (3,47%). Il dato quantitativo delle forze armate polacche sarร incomparabile a quello di qualsiasi altro esercito del continente, escludendo quello russo. Gli effettivi raddoppieranno, raggiungendo i 300 mila uomini, addestrati e pronti alla guerra in qualsiasi momento. Mentre sul fronte dei sistemi dโarma, Varsavia si affiderร alla celere industria statunitense e sudcoreana.
Oltre 1000 i tank ordinati, tra M1 Abrams e K2 Black Panther, in aggiunta a 200 cannoni semoventi e 500 lanciarazzi multipli. Anche il dominio aereo fa parte del programma di riarmo: 96 elicotteri da combattimento Boeing AH-64E Apache, 48 intercettori F-16, 32 caccia stealth F-35 e 48 FA-50 coreani. Infine, sul fronte della marina militare, sono giร state commissionate tre fregate britanniche e due navi svedesi per la guerra elettronica.
Varsavia รจ mossa dal timore per la macchina bellica russa o dalla volontร di proiettare potenza oltre i confini nazionali? A giudicare dallโinciampo russo in Ucraina e dallโombrello difensivo Nato sotto il quale trova riparo, รจ quasi inconcepibile che il riarmo polacco serva meramente a scopi difensivi.
Il rapporto Polonia-Usa
A dispetto di chi pensa Varsavia come longa manus di Washington in Europa, la realtร รจ ben diversa. La Polonia si serve degli Stati Uniti piรน di quanto questi ultimi si servano di lei. Se a Washington si pensa a controbilanciare un possibile triangolo Parigi-Roma-Berlino, a Varsavia si pensa a capitalizzare i (giustificati) timori di una riscossa imperiale russa, spacciando il riarmo per timore difensivo piuttosto che per volontร di potenza.
Lo dimostrano le azioni del governo Morawiecki, che ha una chiara idea del proprio ruolo in Europa e porta avanti i suoi stretti interessi nazionali, entrando spesso in dissidio con la Casa Bianca. Invero, a fronte della riluttanza Usa di promettere allโUcraina sostegno fino alla cacciata dellโinvasore, la Polonia ha sempre mantenuto la linea della riconquista totale dei territori occupati (Crimea inclusa).
Inoltre, Varsavia spinge anche per la concessione di armamenti a lungo raggio che consentano a Kiev di colpire in profonditร , a differenza di Washington, che teme un escalation incontrollabile. Lโultima discordia di queste ore si basa sullโinvio degli F-16, con la Polonia giร dichiaratasi favorevole al contrario degli Stati Uniti, e lโultimo contrasto, forse il piรน violento, nascerร quando si dovrร decidere una pace per lโUcraina, con Varsavia che avanzerร pretese in ragione dei sacrifici in favore del governo di Kiev, tra i milioni di rifugiati accolti e il massiccio invio di armi. Fondamentalmente, il senso degli Usa per lโUcraina รจ diverso da quello della Polonia.
La chimera di Varsavia in Europa orientale
Nascondersi dietro il dito della minaccia russa รจ esercizio utile affinchรฉ Varsavia possa riaffermare la sua volontร di essere leader indiscussa dellโEuropa orientale, giร disposta a questo destino quando nel primo dopoguerra si decise di renderla uno stato abbastanza forte da creare un terzo polo che si opponesse alla Germania a ovest e allโUrss a Est. Effettivamente, checchรฉ ne dica la propaganda, รจ difficile immaginare Mosca alla riconquista delle sue vecchie provincie. Giร solo lo sforzo in Ucraina non era assolutamente scontato, fu obbligato dal valore strategico e simbolico che Kiev rappresenta per la Russia, un unicum che, a loro favore, non possono vantare gli ex satelliti sovietici.
Dunque, nel disegno polacco per una nuova Europa, meno post-storica e dal baricentro tendente in direzione Varsavia, trova spazio lo storico progetto intermarium, letteralmente โtra i mariโ. Il concetto, risalente al primo dopoguerra su teorizzazione del generale polacco Jozef Pilsudski, si richiama alla confederazione polacco-lituana. Miedzymorze non รจ altro che una federazione di stati dellโEuropa orientale, estesa dal mar Baltico al mar Nero. Non sono mai stati delineati i confini precisi di questa federazione, tuttavia, fosse per la Polonia, ne farebbero parte tutti gli stati dellโEuropa centro orientale, fino a spingersi addirittura ai Balcani occidentali.
Storicamente, questo progetto non restรฒ una mera speculazione geopolitica, tra il 1918 e il 1920 Varsavia si impegnรฒ in tre guerre per realizzarlo, rispettivamente con lโUcraina, la Lituania e la Cecoslovacchia, per poi venire frenata dallโingombrante presenza sovietica.
Oggi questo disegno faticherebbe a realizzarsi data lโinvadente presenza degli Stati Uniti. Tuttavia, attori come la Moldavia, che non fa parte della Nato e vive minacciata dalla polveriera della Transnistria; gli Ucraini, qualora venissero abbandonati da Washington; i tre baltici, ben difesi dallโalleanza atlantica ma senza alcuna proiezione di potenza oltre i propri confini; infine, la Bielorussia, perennemente in bilico a causa di un possibile cambio di regime e da sempre sotto le mire Varsavia, che nel 2021 si vide concentrare masse di migranti ai propri confini, vivendo un netto distacco dallโoggetto del proprio desiderio; potrebbero un giorno guardare alla Polonia.
A cosa servono le armi di Varsavia?
Oggi la Polonia, come dopo la fine della grande guerra, puรฒ rappresentare un baluardo contro una Germania sempre piรน platealmente renitente alle direttive di Washington โ si veda il dissidio sullโinvio dei Leopard – e una Russia che cerca di riscoprire il suo ruolo di grande potenza, scongiurando un nuovo patto Molotov-Ribbentrop, incubo americano per eccellenza. Il riarmo polacco rappresenta quindi da un lato una volontร di contro bilanciamento, e dallโaltro un desiderio di potenza, per ora con il beneplacito degli Stati Uniti. Ma non succeda mai che Varsavia decida di spingersi troppo oltre, sorpassando una di quelle tante linee rosse che Washington traccia in tutte le regioni del globo affinchรฉ nessun attore guadagni troppa influenza.
Rajmund Andrzejczak, il capo di stato maggiore polacco, afferma che ยซse lโUcraina viene sconfitta, noi perderemo tuttoยป e che lโinverno, non inteso in termini metereologici, ยซsta arrivando alle nostre frontiereยป. Parole pesanti, che mettono in luce lโimpossibilitร per la Polonia di permettere alla Russia di vincere la guerra, sempre che la definizione di โvittoriaโ sia chiara a qualcuno.
La previsione รจ che, qualora Washington decida di imporre una pace che ponga fine alle speranze di reconquista ucraine, o qualora la Russia arrivi a spingersi oltre il Dnepr, Varsavia intervenga, forte del suo esercito e, probabilmente, di una garanzia di difesa nucleare da parte di Washington ove Mosca minacci lโutilizzo dellaย bomba atomica.
In uno scenario del genere la guerra si allargherebbe drammaticamente su piรน fronti, magari coinvolgendo anche la Bielorussia. Ecco che la questione Ucraina, tavola per gli appetiti politici di una Polonia sempre piรน armata e ambiziosa, potrebbe rappresentare il punto diย conflagrazioneย del vecchio continente.