Abbonati

a

Scopri L’America dopo l’egemonia

L’ultimo numero della rivista di Aliseo, dedicato al futuro degli Stati Uniti. 14 analisi per capire l’America, dalla geopolitica alla crisi interna

Il Qatar, mediatore indispensabile per l’Occidente

Il Qatar, mediatore indispensabile per l’Occidente

Da Hamas ai talibani, il Qatar รจ il mediatore indispensabile dell'Occidente. La strategia dell'emirato, tra gas e softpower

Il 25 gennaio il ministro della finanze israeliane Bazalelย Smotrich,ย esponente dell’estrema destra, accusava in un post su X il Qatar di essereย corresponsabileย dellโ€™attacco di Hamasย del 7 ottobre, definendo lo Stato del Golfo โ€œprotettore di Hamasโ€, e โ€œsostenitore e finanziatore del terrorismoโ€. Queste dichiarazioni seguono quelle del primo ministroย Netanyahu, secondo cui il ruolo del Qatar nel processo di mediazione sia โ€œproblematicoโ€, e che occorra fare pressione su Doha.ย 

รˆ a partire dalย 2012, quando la guerra civile costrinse Hamas ad abbandonare laย Siria di Bashar Al-Assad, che ilย Qatar ospita la leadership politica del gruppo terroristico sul proprio territorio. Dal 7 ottobre il Qatar รจ il Paese di riferimento nella negoziazione con Hamas per la liberazione degli ostaggi e per lโ€™evacuazione dei cittadini stranieri a Gaza.

A fronte della crescente insofferenza occidentale, messa in evidenza dalle dichiarazioni sempre piรน accese non solo di esponenti israeliani, ma anche europei e statunitensi, il Qatar deve decidere se rinunciare o meno a quei benefici che la posizione di intermediario gli ha storicamente garantito.

Non รจ la prima volta che Doha si presta alla risoluzione di dispute internazionali: il Qatar ha giร  rivestito questo ruolo, tra gli altri, nelleย negoziazioni tra Stati uniti e talebaniย e traย Ruanda e Repubblica democratica del Congo.

La ragione dietro la volontร  del Qatar di mantenere lo status di intermediario diplomatico risiede nella possibilitร  di approfondire le relazioni con lโ€™estero, e diย ottenere un prestigio internazionale che รจ essenziale per la sua sopravvivenza: tanto piรน i partner esterni hanno un interesse nella sua sicurezza a lungo termine, tanto maggiore sarร  la deterrenza nei confronti dei suoi potenti e pericolosi vicini.


La ricchezza dell’emirato

Nonostante le piccole dimensioni (con una superficie di poco superiore alla Corsica) e la ridotta popolazione (meno di tre milioni di abitanti), il Qatar รจ riuscito nel tempo a emergere dal complesso quadro geopolitico del Golfo e ad acquisire prestigio e influenza che vanno oltre la semplice dimensione regionale.ย 

La cifra della rilevanza internazionale di Doha รจ il suoย imponente potere economico: decimo Paese al mondo per Pil pro capite, controlla uno dei maggiori fondi di investimenti, ilย Qatar Investment Authority, che detieneย importanti quote di aziende europee, tra cui il 17% dellaย Wolkswagen, la proprietร  della societร  di calcio pariginaย Psg, una quota del grattacieloย The Shardย eย dellโ€™aeroporto Heathrowย di Londra.

Altri esempi dell’influenza qatarina a livello internazionale sono la compagnia aereaย Qatar Airways, tra le maggiori al mondo per fatturato, e il media stataleย Al Jazeera, uno dei piรน grandi conglomerati di media pubblici al mondo, secondo solo alla Bbc per numero di agenzie stampa. Il Qatar รจ anche il Paese piรน piccolo di sempre e il primo Paese arabo ad aver ospitato iย mondiali di calcio, nel 2022.

Il protagonismo del piccolo emirato รจ del tutto moderno: fino alla metร  del โ€˜900 la piccola penisola araba era scarsamente abitata, caratterizzata da un territorio completamente privo di fiumi e da un clima desertico. Le cose cambiarono nel 1971, quando venne scoperto il giacimento di gas naturale di South Pars nel mezzo del Golfo Persico, a metร  tra le aree economiche esclusive di Qatar e Iran.

รˆ solo a partire dalla seconda metร  degli anni Novanta che il Qatar iniziรฒ a capitalizzare effettivamente il ritrovamento, quando, contemporaneamente a una crescita della domanda globale del gas legata allโ€™esigenza di fonti energetiche meno inquinanti, iniziรฒ a esportare via naveย gas liquefatto, i cui costi di produzione stavano assistendo a una rapida contrazione.

Nel giro di dieci anni il Qatar diventava cosรฌ uno deiย maggiori esportatori di Gnl al mondo, e trovava le risorse necessarie per la realizzazione delle ambizioni politiche della famiglia reale Al Thani, al potere dallโ€™800. Ad oggi il Qatar รจย secondo nel pianeta per esportazione di gas liquefatto, che insieme al petrolio contribuisce al 70% del Pil del Paese.

La condivisione di quello che poi si rivelerร  essere il giacimento di gas naturale piรน vasto al mondo porterร  a un avvicinamento tra Qatar e Iran, dettato dallโ€™esigenza di garantirne uno sfruttamento vantaggioso. Lโ€™intesa con Teheran generรฒ perรฒ preoccupazione per lโ€™Arabia Saudita, che vedeva come assoluta minaccia alla propria stabilitร  lโ€™ideologia rivoluzionaria dellโ€™islam politico di cui lโ€™Iran รจ espressione.

Gli stretti legami con Washington

Le ridotte dimensioni della penisola qatarina e le sue limitate potenzialitร  militari, se paragonate a quelle enormemente superiori dei suoi vicini, hanno indotto Doha a creare una rete di relazioni internazionali volte ad assicurare la difesa dei propri confini.

Tra i maggiori risultati conseguiti dalla diplomazia qatarina รจ il rafforzamento deiย legami con Washington. Quando gli Stati Uniti decisero di spostare le proprie operazioni militari al di fuori dellโ€™Arabia Saudita, prima dellโ€™invasione dellโ€™Iraq, il Qatar offrรฌ la propria base diย Al-Udaid, che da allora funge daย hub logistico, di comando e di baseย per le operazioni statunitensi in Afghanistan e Iraq, ed รจย l’installazione di maggior dimensioni dellโ€™aeronautica americanaย al di fuori degli Stati Uniti.ย 

Per sottolineare lโ€™importanza della piccola penisola del Golfo per gli Stati Uniti, nel 2022 il presidente Joe Biden annunciava che il Qatar sarebbe stato designato come โ€œMajor Non Nato Allyโ€, citando la sua assistenza durante ilย ritiro dall’Afghanistanย nel 2021.

Lโ€™approfondimento delle relazioni tra i due Paesi รจ passato attraverso la fondamentale funzione di intermediario che Doha ha rivestito per gli Stati Uniti negli anni, come per i rapporti con ilย governo talebano in Afghanistanย o per i negoziati multilaterali nellโ€™accordo sul nucleare iraniano.

Il Qatar tra le monarchie del Golfo

Se gli stretti legami con Washington sono una forma di tutela per la sicurezza qatarina, le minacce piรน grandi agli interessi della penisola araba provengono dai vicini Paesi del Golfo, con cui il Qatar mantiene dei rapporti ambivalenti.

Il punto di rottura tra il Qatar e le altre monarchie del Golfo risale alleย primavere arabeย del 2011, quando le proteste popolari hanno messo a rischio la stabilitร  delle dinastie arabe della regione, tra cui Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.

Entrambi i Paesi riuscirono a sopravvivere alle crisi, ma le loro leadership politiche iniziarono a vedere con maggiore avversitร  ilย sostegno del Qatar alle rivoluzioni in Tunisia, Libia e soprattutto Egitto, dove Doha era diventata con la Turchia uno dei principali sostenitori deiย Fratelli Musulmani.

Il Qatar era da decenni una destinazione sicura per membri dellaย Fratellanza Musulmanaย in esilio da altri Paesi del Medio Oriente e garantiva la residenza dei leader del movimento. Queste relazioni di lungo corso consentivano allโ€™emirato di utilizzare il movimento islamista per espandere la propria influenza in Nord Africa e nella regione, ma agli occhi di Riyad e Abu Dhabi il sostegno alla fratellanza musulmana costituiva un chiaro tentativo di mettere in crisi la stabilitร  dei propri regimi monarchici dinastici.ย 

Lโ€™acuirsi delle tensioni ebbe come risultato la piรน grave crisi della storia delย Consiglio di Cooperazione del Golfo, apertasi nel 2017.ย Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, seguiti dallโ€™Egittoย (in cui nel frattempo il governo guidato dalla fratellanza musulmana era stato destituito con un colpo di stato dal generaleย Al Sisi, sostenuto da sauditi ed emiratini), annunciavano lโ€™improvvisa rottura delle relazioni diplomatiche con il Qatar, con espulsione di diplomatici e cittadini qatarini, la chiusura dei confini terrestri e il divieto dellโ€™utilizzo degli spazi aerei e marittimi dei Paesi coinvolti.ย 

Il nodo principale rimaneva ilย sostegno alla Fratellanza Musulmanaย e ilย rifiuto di Doha di allinearsi alle politiche saudite-emiratine: tra le richieste rivolte al Qatar vi era infatti la chiusura di Al Jazeera e lโ€™espulsione di ogni membro della Fratellanza Musulmana e di Hamas.

Tuttavia il Qatar riuscรฌ a uscire dalla crisi quasi indenne, anche tramite lโ€™impero mediatico di Al Jazeera, che si fece promotore di una narrativa che presentavaย un piccolo Qatar che tentava di opporsi a un gigante e perfido Golia.

Fattore decisivo nella resilienza di Doha fu il sostegno incondizionato che laย Turchia di Erdoganย fornรฌ allo storico alleato, dispiegando centinaia di truppe turche sul suolo qatarino in cambio di un aumento degli investimenti del Qatar nellโ€™economia turca. Questi hanno contribuito a finanziare molte delle iniziative geopolitiche turche nella regione, come lโ€™azione inย Libia, Siria e Iraq.

Perchรฉ il Qatar ospita Hamas

Come per la fratellanza musulmana, i legami che il Qatar mantiene tuttโ€™ora con Hamas sono volti a mantenere lโ€™influenza del regno, ponendosi come mediatore esclusivo nella questione palestinese.

Nonostante siaย lโ€™Iranย a esercitare maggiore influenza sul gruppo, avendo inviato a Gaza missili, droni e consiglieri militari, il Qatar ha mantenuto nel tempo un certo coinvolgimento nellโ€™attivitร  di Hamas,ย ospitandone la leadership, amplificando i messaggiย del gruppo attraverso la rete mediatica di Al Jazeera, eย fornendo finanziamentiย indiretti formalmente rivolti al sostentamento della popolazione di palestinese.

Risorse che sono giunte ad Hamas con il tacito permesso di Israele, che sperava che i fondi incoraggiassero il gruppo a mantenere stabilitร  e sicurezza a Gaza, eย controbilanciassero lโ€™influenza dellโ€™Iran.

Israele e gli Stati Uniti, sin dallโ€™inizio del conflitto, hanno esercitato pressioni sullโ€™emirato affinchรฉย espella i membri di Hamas dal Paeseย una volta risolta la crisi degli ostaggi, ma per il momento Doha non sembra esserne intenzionata.

Il suo sostegno ad Hamas ha consentito al Qatar diย consolidare la propria posizione nella comunitร  araba, rafforzando la percezione pubblica che sia lโ€™unico Paese arabo a star lavorando effettivamente per la causa palestinese, a differenza di altri, come Bahrein, Marocco, Sudan e Emirati, accusati di aver abbandonato i palestinesi a favore della normalizzazione dei rapporti con Israele.ย 

Inoltre, per lโ€™occidente potrebbe rappresentare un rischio costringere i leader di Hamas ad abbandonare il Qatar, le cui alternative probabilmente sarebbero Iran, Libano o Siria, dove Europa e Stati Uniti incontrerebbero maggiori difficoltร  a negoziare.

Il gas del Qatar avvicina l’Italia (e l’Europa) al Golfo

La posizione centrale della penisola arabica tra Europa, Asia e Africa, conferisce ai Paesi che ne fanno parte unโ€™importanza strategica significativa. Prima del blocco dei traffici, il mar Rosso era via di transito per il 10% del commercio mondiale, ed รจ tuttโ€™ora attraversato dai cavi sottomarini che connettono le reti informatiche di Europa e Asia.

Con lโ€™insediamento di Obama la Casa Bianca inaugurava un approccio piรน cauto della politica americana in Medio Oriente, con lโ€™obiettivo di alleggerire la presenza di truppe statunitensi nella regione. Il risultato fu una rapida ascesa delle monarchie del Golfo, che in breve modificarono il loro assetto da attori facoltosi ma del tutto subordinati alle direttive statunitensi ad attori assertivi, fortemente ambiziosi e relativamente autonomi. 

Tuttavia davanti ai grandi sconvolgimenti del Golfo e delle primavere arabe, lโ€™Unione Europea e i suoi Paesi membri non riuscirono ad assumere una posizione coerente in Medio oriente, nรฉ a cogliere la profonditร  dellโ€™arretramento strategico americano.

Lโ€™episodio di novembre del presidente tedesco Frank-Walterย Steinmeierย a Doha, che ha dovuto attendere mezzโ€™ora prima di essere ricevuto da ufficiali qatarini, รจ solo lโ€™ultima manifestazione della chiara insignificanza europea percepita dai Paesi del Golfo.

In particolare, la pessima fama che il Qatar ha ottenuto negli ultimi anni presso lโ€™opinione pubblica europea non facilita un riavvicinamento, a partire dalle polemiche relative agli scandali dei mondiali di calcio ospitati dal Paese nel 2022, in cui erano stati denunciati abusi di diritti umani a danno dei lavoratori stranieri; e lโ€™ancora piรน vivido Qatargate, che metteva in luce una diffusa corruzione nel parlamento europeo che aveva come scopo il tentativo di favorire Doha nelle scelte comunitarie.

Lโ€™Italiaย non รจ stata esente da tali difficoltร . Innanzitutto, vanta unoย storico legame con lโ€™Iranย – principale rivale di Arabia Saudita, Emirati e Bahrein โ€“ che limita la mobilitร  diplomatica italiana nella regione.ย Lโ€™embargo sulla vendita di armiย deciso da Roma nel 2021 controย Arabia Saudita e Emiratiย ha inoltre generato forte irritazione nelle due monarchie e ostacolato lo sviluppo dei rapporti.

La guerra in Ucraina potrebbe aver inaugurato unaย nuova faseย nelle relazioni traย Paesi europei e monarchie del Golfo: lโ€™esigenza diย diversificazione delle fonti energeticheย ha determinato la necessitร  di individuare nuovi partner da cui attingere per il sostentamento delle economie nazionali. Laย dipendenza economicaย verso i nuovi fornitori puรฒ indurre i Paesi europei a un approccio piรน morbido e a graduali concessioni verso nazioni autoritarie ma ricche di gas e petrolio.


I rapporti diย Romaย con ilย Qatarย sono inย forte ascesaย negli ultimi anni, proprio in virtรน della necessitร  italiana di individuare nuove fonti di approvvigionamento energetico. Ad oggi ilย Gnlย costituisce laย seconda fonte di gasย per lโ€™Italia dopo il gas algerino, e il Qatar รจ il Paese da cui lโ€™Italia ne importa in maggiore quantitร .

In Italia le facoltose monarchie del Golfo sono ancora viste principalmente comeย spazi di opportunitร  di espansione per le aziende italiane, piรน che come attori con cui poter dialogare per rinvigorire gli interessi nazionali. Eppure lโ€™Italia haย chiari interessiย nellโ€™area, come dimostraย il blocco del transito del Mar Rosso, che determina un giร  importante aumento dei costi di importazione, soprattutto del Gnl qatarino, e tempi piรน lunghi per i trasporti.ย 

Foto in evidenza: By Kremlin.ru, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=79722338

La newsletter di Aliseo

Ogni domenica sulla tua mail, un'analisi di geopolitica e le principali notizie sulla politica estera italiana: iscriviti e ricevi in regalo un eBook di Aliseo

Andrea Colavecchio

Andrea Colavecchio

Dello stesso autore

In evidenza

Aliseo sui social