Il 25 gennaio il ministro della finanze israeliane Bazalelย Smotrich,ย esponente dell’estrema destra, accusava in un post su X il Qatar di essereย corresponsabileย dellโattacco di Hamasย del 7 ottobre, definendo lo Stato del Golfo โprotettore di Hamasโ, e โsostenitore e finanziatore del terrorismoโ. Queste dichiarazioni seguono quelle del primo ministroย Netanyahu, secondo cui il ruolo del Qatar nel processo di mediazione sia โproblematicoโ, e che occorra fare pressione su Doha.ย
ร a partire dalย 2012, quando la guerra civile costrinse Hamas ad abbandonare laย Siria di Bashar Al-Assad, che ilย Qatar ospita la leadership politica del gruppo terroristico sul proprio territorio. Dal 7 ottobre il Qatar รจ il Paese di riferimento nella negoziazione con Hamas per la liberazione degli ostaggi e per lโevacuazione dei cittadini stranieri a Gaza.
A fronte della crescente insofferenza occidentale, messa in evidenza dalle dichiarazioni sempre piรน accese non solo di esponenti israeliani, ma anche europei e statunitensi, il Qatar deve decidere se rinunciare o meno a quei benefici che la posizione di intermediario gli ha storicamente garantito.
Non รจ la prima volta che Doha si presta alla risoluzione di dispute internazionali: il Qatar ha giร rivestito questo ruolo, tra gli altri, nelleย negoziazioni tra Stati uniti e talebaniย e traย Ruanda e Repubblica democratica del Congo.
La ragione dietro la volontร del Qatar di mantenere lo status di intermediario diplomatico risiede nella possibilitร di approfondire le relazioni con lโestero, e diย ottenere un prestigio internazionale che รจ essenziale per la sua sopravvivenza: tanto piรน i partner esterni hanno un interesse nella sua sicurezza a lungo termine, tanto maggiore sarร la deterrenza nei confronti dei suoi potenti e pericolosi vicini.
La ricchezza dell’emirato
Nonostante le piccole dimensioni (con una superficie di poco superiore alla Corsica) e la ridotta popolazione (meno di tre milioni di abitanti), il Qatar รจ riuscito nel tempo a emergere dal complesso quadro geopolitico del Golfo e ad acquisire prestigio e influenza che vanno oltre la semplice dimensione regionale.ย
La cifra della rilevanza internazionale di Doha รจ il suoย imponente potere economico: decimo Paese al mondo per Pil pro capite, controlla uno dei maggiori fondi di investimenti, ilย Qatar Investment Authority, che detieneย importanti quote di aziende europee, tra cui il 17% dellaย Wolkswagen, la proprietร della societร di calcio pariginaย Psg, una quota del grattacieloย The Shardย eย dellโaeroporto Heathrowย di Londra.
Altri esempi dell’influenza qatarina a livello internazionale sono la compagnia aereaย Qatar Airways, tra le maggiori al mondo per fatturato, e il media stataleย Al Jazeera, uno dei piรน grandi conglomerati di media pubblici al mondo, secondo solo alla Bbc per numero di agenzie stampa. Il Qatar รจ anche il Paese piรน piccolo di sempre e il primo Paese arabo ad aver ospitato iย mondiali di calcio, nel 2022.
Il protagonismo del piccolo emirato รจ del tutto moderno: fino alla metร del โ900 la piccola penisola araba era scarsamente abitata, caratterizzata da un territorio completamente privo di fiumi e da un clima desertico. Le cose cambiarono nel 1971, quando venne scoperto il giacimento di gas naturale di South Pars nel mezzo del Golfo Persico, a metร tra le aree economiche esclusive di Qatar e Iran.
ร solo a partire dalla seconda metร degli anni Novanta che il Qatar iniziรฒ a capitalizzare effettivamente il ritrovamento, quando, contemporaneamente a una crescita della domanda globale del gas legata allโesigenza di fonti energetiche meno inquinanti, iniziรฒ a esportare via naveย gas liquefatto, i cui costi di produzione stavano assistendo a una rapida contrazione.
Nel giro di dieci anni il Qatar diventava cosรฌ uno deiย maggiori esportatori di Gnl al mondo, e trovava le risorse necessarie per la realizzazione delle ambizioni politiche della famiglia reale Al Thani, al potere dallโ800. Ad oggi il Qatar รจย secondo nel pianeta per esportazione di gas liquefatto, che insieme al petrolio contribuisce al 70% del Pil del Paese.
La condivisione di quello che poi si rivelerร essere il giacimento di gas naturale piรน vasto al mondo porterร a un avvicinamento tra Qatar e Iran, dettato dallโesigenza di garantirne uno sfruttamento vantaggioso. Lโintesa con Teheran generรฒ perรฒ preoccupazione per lโArabia Saudita, che vedeva come assoluta minaccia alla propria stabilitร lโideologia rivoluzionaria dellโislam politico di cui lโIran รจ espressione.
Gli stretti legami con Washington
Le ridotte dimensioni della penisola qatarina e le sue limitate potenzialitร militari, se paragonate a quelle enormemente superiori dei suoi vicini, hanno indotto Doha a creare una rete di relazioni internazionali volte ad assicurare la difesa dei propri confini.
Tra i maggiori risultati conseguiti dalla diplomazia qatarina รจ il rafforzamento deiย legami con Washington. Quando gli Stati Uniti decisero di spostare le proprie operazioni militari al di fuori dellโArabia Saudita, prima dellโinvasione dellโIraq, il Qatar offrรฌ la propria base diย Al-Udaid, che da allora funge daย hub logistico, di comando e di baseย per le operazioni statunitensi in Afghanistan e Iraq, ed รจย l’installazione di maggior dimensioni dellโaeronautica americanaย al di fuori degli Stati Uniti.ย
Per sottolineare lโimportanza della piccola penisola del Golfo per gli Stati Uniti, nel 2022 il presidente Joe Biden annunciava che il Qatar sarebbe stato designato come โMajor Non Nato Allyโ, citando la sua assistenza durante ilย ritiro dall’Afghanistanย nel 2021.
Lโapprofondimento delle relazioni tra i due Paesi รจ passato attraverso la fondamentale funzione di intermediario che Doha ha rivestito per gli Stati Uniti negli anni, come per i rapporti con ilย governo talebano in Afghanistanย o per i negoziati multilaterali nellโaccordo sul nucleare iraniano.
Il Qatar tra le monarchie del Golfo
Se gli stretti legami con Washington sono una forma di tutela per la sicurezza qatarina, le minacce piรน grandi agli interessi della penisola araba provengono dai vicini Paesi del Golfo, con cui il Qatar mantiene dei rapporti ambivalenti.
Il punto di rottura tra il Qatar e le altre monarchie del Golfo risale alleย primavere arabeย del 2011, quando le proteste popolari hanno messo a rischio la stabilitร delle dinastie arabe della regione, tra cui Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.
Entrambi i Paesi riuscirono a sopravvivere alle crisi, ma le loro leadership politiche iniziarono a vedere con maggiore avversitร ilย sostegno del Qatar alle rivoluzioni in Tunisia, Libia e soprattutto Egitto, dove Doha era diventata con la Turchia uno dei principali sostenitori deiย Fratelli Musulmani.
Il Qatar era da decenni una destinazione sicura per membri dellaย Fratellanza Musulmanaย in esilio da altri Paesi del Medio Oriente e garantiva la residenza dei leader del movimento. Queste relazioni di lungo corso consentivano allโemirato di utilizzare il movimento islamista per espandere la propria influenza in Nord Africa e nella regione, ma agli occhi di Riyad e Abu Dhabi il sostegno alla fratellanza musulmana costituiva un chiaro tentativo di mettere in crisi la stabilitร dei propri regimi monarchici dinastici.ย
Lโacuirsi delle tensioni ebbe come risultato la piรน grave crisi della storia delย Consiglio di Cooperazione del Golfo, apertasi nel 2017.ย Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, seguiti dallโEgittoย (in cui nel frattempo il governo guidato dalla fratellanza musulmana era stato destituito con un colpo di stato dal generaleย Al Sisi, sostenuto da sauditi ed emiratini), annunciavano lโimprovvisa rottura delle relazioni diplomatiche con il Qatar, con espulsione di diplomatici e cittadini qatarini, la chiusura dei confini terrestri e il divieto dellโutilizzo degli spazi aerei e marittimi dei Paesi coinvolti.ย
Il nodo principale rimaneva ilย sostegno alla Fratellanza Musulmanaย e ilย rifiuto di Doha di allinearsi alle politiche saudite-emiratine: tra le richieste rivolte al Qatar vi era infatti la chiusura di Al Jazeera e lโespulsione di ogni membro della Fratellanza Musulmana e di Hamas.
Tuttavia il Qatar riuscรฌ a uscire dalla crisi quasi indenne, anche tramite lโimpero mediatico di Al Jazeera, che si fece promotore di una narrativa che presentavaย un piccolo Qatar che tentava di opporsi a un gigante e perfido Golia.
Fattore decisivo nella resilienza di Doha fu il sostegno incondizionato che laย Turchia di Erdoganย fornรฌ allo storico alleato, dispiegando centinaia di truppe turche sul suolo qatarino in cambio di un aumento degli investimenti del Qatar nellโeconomia turca. Questi hanno contribuito a finanziare molte delle iniziative geopolitiche turche nella regione, come lโazione inย Libia, Siria e Iraq.
Perchรฉ il Qatar ospita Hamas
Come per la fratellanza musulmana, i legami che il Qatar mantiene tuttโora con Hamas sono volti a mantenere lโinfluenza del regno, ponendosi come mediatore esclusivo nella questione palestinese.
Nonostante siaย lโIranย a esercitare maggiore influenza sul gruppo, avendo inviato a Gaza missili, droni e consiglieri militari, il Qatar ha mantenuto nel tempo un certo coinvolgimento nellโattivitร di Hamas,ย ospitandone la leadership, amplificando i messaggiย del gruppo attraverso la rete mediatica di Al Jazeera, eย fornendo finanziamentiย indiretti formalmente rivolti al sostentamento della popolazione di palestinese.
Risorse che sono giunte ad Hamas con il tacito permesso di Israele, che sperava che i fondi incoraggiassero il gruppo a mantenere stabilitร e sicurezza a Gaza, eย controbilanciassero lโinfluenza dellโIran.
Israele e gli Stati Uniti, sin dallโinizio del conflitto, hanno esercitato pressioni sullโemirato affinchรฉย espella i membri di Hamas dal Paeseย una volta risolta la crisi degli ostaggi, ma per il momento Doha non sembra esserne intenzionata.
Il suo sostegno ad Hamas ha consentito al Qatar diย consolidare la propria posizione nella comunitร araba, rafforzando la percezione pubblica che sia lโunico Paese arabo a star lavorando effettivamente per la causa palestinese, a differenza di altri, come Bahrein, Marocco, Sudan e Emirati, accusati di aver abbandonato i palestinesi a favore della normalizzazione dei rapporti con Israele.ย
Inoltre, per lโoccidente potrebbe rappresentare un rischio costringere i leader di Hamas ad abbandonare il Qatar, le cui alternative probabilmente sarebbero Iran, Libano o Siria, dove Europa e Stati Uniti incontrerebbero maggiori difficoltร a negoziare.
Il gas del Qatar avvicina l’Italia (e l’Europa) al Golfo
La posizione centrale della penisola arabica tra Europa, Asia e Africa, conferisce ai Paesi che ne fanno parte unโimportanza strategica significativa. Prima del blocco dei traffici, il mar Rosso era via di transito per il 10% del commercio mondiale, ed รจ tuttโora attraversato dai cavi sottomarini che connettono le reti informatiche di Europa e Asia.
Con lโinsediamento di Obama la Casa Bianca inaugurava un approccio piรน cauto della politica americana in Medio Oriente, con lโobiettivo di alleggerire la presenza di truppe statunitensi nella regione. Il risultato fu una rapida ascesa delle monarchie del Golfo, che in breve modificarono il loro assetto da attori facoltosi ma del tutto subordinati alle direttive statunitensi ad attori assertivi, fortemente ambiziosi e relativamente autonomi.
Tuttavia davanti ai grandi sconvolgimenti del Golfo e delle primavere arabe, lโUnione Europea e i suoi Paesi membri non riuscirono ad assumere una posizione coerente in Medio oriente, nรฉ a cogliere la profonditร dellโarretramento strategico americano.
Lโepisodio di novembre del presidente tedesco Frank-Walterย Steinmeierย a Doha, che ha dovuto attendere mezzโora prima di essere ricevuto da ufficiali qatarini, รจ solo lโultima manifestazione della chiara insignificanza europea percepita dai Paesi del Golfo.
In particolare, la pessima fama che il Qatar ha ottenuto negli ultimi anni presso lโopinione pubblica europea non facilita un riavvicinamento, a partire dalle polemiche relative agli scandali dei mondiali di calcio ospitati dal Paese nel 2022, in cui erano stati denunciati abusi di diritti umani a danno dei lavoratori stranieri; e lโancora piรน vivido Qatargate, che metteva in luce una diffusa corruzione nel parlamento europeo che aveva come scopo il tentativo di favorire Doha nelle scelte comunitarie.
LโItaliaย non รจ stata esente da tali difficoltร . Innanzitutto, vanta unoย storico legame con lโIranย – principale rivale di Arabia Saudita, Emirati e Bahrein โ che limita la mobilitร diplomatica italiana nella regione.ย Lโembargo sulla vendita di armiย deciso da Roma nel 2021 controย Arabia Saudita e Emiratiย ha inoltre generato forte irritazione nelle due monarchie e ostacolato lo sviluppo dei rapporti.
La guerra in Ucraina potrebbe aver inaugurato unaย nuova faseย nelle relazioni traย Paesi europei e monarchie del Golfo: lโesigenza diย diversificazione delle fonti energeticheย ha determinato la necessitร di individuare nuovi partner da cui attingere per il sostentamento delle economie nazionali. Laย dipendenza economicaย verso i nuovi fornitori puรฒ indurre i Paesi europei a un approccio piรน morbido e a graduali concessioni verso nazioni autoritarie ma ricche di gas e petrolio.
I rapporti diย Romaย con ilย Qatarย sono inย forte ascesaย negli ultimi anni, proprio in virtรน della necessitร italiana di individuare nuove fonti di approvvigionamento energetico. Ad oggi ilย Gnlย costituisce laย seconda fonte di gasย per lโItalia dopo il gas algerino, e il Qatar รจ il Paese da cui lโItalia ne importa in maggiore quantitร .
In Italia le facoltose monarchie del Golfo sono ancora viste principalmente comeย spazi di opportunitร di espansione per le aziende italiane, piรน che come attori con cui poter dialogare per rinvigorire gli interessi nazionali. Eppure lโItalia haย chiari interessiย nellโarea, come dimostraย il blocco del transito del Mar Rosso, che determina un giร importante aumento dei costi di importazione, soprattutto del Gnl qatarino, e tempi piรน lunghi per i trasporti.ย
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