Trovandoci di fronte a quella che pare essere lโultima fase della guerra russo-ucraina, puรฒ giovare ripercorrerne il lungo antefatto fin dalla Rus di Kiev. Situato nellโEuropa orientale, questo Stato principesco comprendeva porzioni territoriali di molteplici realtร odierne, tra cui Russia e Ucraina, e conobbe la sua parabola di ascesa e declino tra i secoli IX e XI.
Antenato comune del mondo slavo, la Rus fu travolta nel XIII secolo dallโespansione mongola. Fu una cesura profonda, che assegnรฒ la porzione orientale della Rus alla dominazione dellโimpero asiatico e quella occidentale al controllo delle realtร europee. Lโunitร della Rus, culturale piรน che politica, venne spezzata e si generarono due traiettorie parallele e mai piรน coincidenti, entrambe aspiranti eredi della Rus originaria, riferimento primigenio del quale contendersi lโereditร .
Uniti e divisi
Sottrattasi alla declinante egemonia mongola, nel XV sec Mosca potรฉ porsi quale erede di quellโimpero e di quello bizantino al disfacimento di queste due realtร . Forte della volontร di raccogliere le terre russe che furono di Kiev, avviรฒ la propria espansione, interrotta tra XVI e XVII secolo da una profonda crisi nota come ยซil periodo dei torbidiยป in cui fu infragilita da carestie, lotte dinastiche e rivolte.
Ad approfittarne furono polacchi e svedesi, che invasero ampi territori russi, a testimoniare le antiche radici di altre rivalitร odierne.
Riunitisi sotto le insegne ortodosse contro i cattolici polacchi, i russi riuscirono il 4 novembre 1612 a cacciare i polacchi da Mosca, data che nel 2005 รจ divenuta la Giornata dellโunitร nazionale per volere di Vladimir Putin.
Ricostituita una nuova unitร attorno alla corona e allโaltare, concretizzatasi nellโavvento della famiglia Romanov, la Russia conobbe una nuova spinta espansiva in contrasto con la confederazione polacco-lituana.
Tra le materie del contendere, vi era unโUcraina a guida cosacca, che tentava di ritagliarsi una propria autonomia oscillando tra le due fazioni. Nel 1654, a Perejaslav, i cosacchi ucraini giurarono fedeltร allo zar, che in cambio promise il rispetto della loro autonomia. Momento cruciale per le due diverse interpretazioni: per i russi, primo passo sulla strada dellโannessione ucraina, per gli ucraini, il primo atto di un processo di unitร ed emancipazione nazionale. Evidente cortocircuito di memorie contrapposte.
Lโoscillare dellโUcraina tra le due realtร egemoniche fu interrotto nel 1667 quando Polonia e Russia, con il trattato di Andrusovo, si spartirono i territori ucraini lungo il fiume Dnepr. Un periodo che gli ucraini definiscono eloquentemente ยซla Rovinaยป.
Sotto Caterina II ebbe compimento la secolare spinta della Russia verso il Mar Nero, sbocco fondamentale in quanto via verso il Mediterraneo.
Toccรฒ quindi alla Crimea, ultimo residuo dellโOrda dโOro sotto protezione ottomana, che aveva a lungo sbarrato la strada russa verso le acque meridionali. La penisola fu conquistata nel 1772 e annessa nel 1783, anno in cui venne fondata Sebastopoli, da allora principale porto militare russo nel Mar Nero.
A pagare lโaffermazione della potenza russa fu anche la Polonia, aggredita e smembrata nel corso di tre guerre tra il 1772 e il 1795 con la partecipazione di Prussia e Austria.
Mosca ultimava il progetto di riunificazione delle terre della Rus kieviana. Una memoria glorificata dalla storiografia russa e vissuta come una gravissima ferita in quella polacca.
Dopo lโetร napoleonica, la Russia assurge definitivamente a grande potenza, ponendosi quale garante degli equilibri europei tramite la Santa Alleanza e come rivale della Gran Bretagna e del suo impero coloniale. Gli inglesi trovarono degli alleati nei francesi quando questi, al seguito di Napoleone III, puntarono al revisionismo e allo scardinamento dellโordine di Vienna del 1815 che li penalizzava.
La rivalitร franco-russa ebbe la sua arena in oriente, dove la guerra di Crimea vide Francia e Inghilterra a sostegno di un indebolito Impero ottomano contro Mosca, costretta ad arrendersi.
Nel 1856, la Pace di Parigi sanciva la sconfitta della Russia, che reagรฌ con un rilancio del panslavismo e una politica di assimilazione. Dal 1863 fu vietato lโuso nellโamministrazione e nelle scuole delle lingue europee, incluso lโucraino, bandito da qualunque pubblicazione, con la negazione dellโesistenza stessa di una lingua ucraina.
La guerra di Crimea fu uno spartiacque che inaugurรฒ una nuova epoca. Lโequilibrio di Vienna si era spezzato: le vecchie alleanze sfumavano, la Francia tornava alla ribalta e due nuove realtร โ Italia e Germania โ sarebbero presto emerse in Europa.
Tenutasi dal 25 febbraio al 30 marzo 1856, la conferenza sancรฌ la fine della guerra di Crimea.
Il rinnovato panslavismo accompagnรฒ il ritorno dellโinteresse russo sui Balcani, dove Mosca appoggiรฒ i nazionalismi contro i turchi e gli Asburgo. La rivalitร tra Austria e Russia nel settore fece deteriorare i rapporti tra i due imperi, fino allo scontro nella Grande guerra, ecatombe a cui entrambi non sopravvissero.
Mosca conobbe la rivoluzione e un processo di frammentazione, mentre i nazionalismi trovarono nuovo spazio e lโUcraina si proclamรฒ indipendente il 7 novembre 1917, venendo invasa dallโarmata bolscevica.
Per lโUcraina si aprรฌ un tragico capitolo che vide intrecciarsi il conflitto tra russi, ucraini e le potenze europee allโinterno della cornice della guerra civile.
A questi anni risale il โcomunismo di guerraโ, che combinava requisizioni e repressioni spietate e portรฒ a una grave carestia nel 1919. Lโimponente rivolta dei contadini ucraini provocรฒ la cacciata dei bolscevichi dal Paese, agevolรฒ lโavanzata dei โbianchiโ e portรฒ vicino al disastro il neonato Stato bolscevico, che non si verificรฒ anche perchรฉ i russi โbianchiโ rifiutarono di allearsi con i nazionalisti ucraini.
Sotto la patina ideologica di rivoluzionari e controrivoluzionari, sopravviveva la piรน profonda ostilitร tra russi e ucraini, destinata a perdurare ben oltre la guerra civile.
La successiva tragica tappa fu lโHolodomor, la carestia che colpรฌ lโUcraina, il Caucaso e il Kazakistan in conseguenza delle politiche di collettivizzazione forzata. Alla terribile fame, che costรฒ milioni di vite, si accompagnรฒ una durissima repressione voluta da Stalin, convinto che il disastro fosse da imputare a generici nemici che andavano dai piccoli proprietari agli intellettuali ucraini colpevoli di nazionalismo.
Non stupisce, quindi, che durante la guerra lโUcraina accolse le truppe tedesche come liberatrici, unโillusione che si scontrรฒ presto con le nefandezze naziste. Ciรฒ non impedรฌ a una minoranza di combattenti di ingaggiare, nella porzione occidentale del paese, una lotta partigiana antisovietica e filonazista il cui esponente principale fu Stepan Bandera, rimasto una figura discussa nella memoria ucraina. Tra le azioni di queste formazioni, vi furono scontri con i polacchi per contese territoriali mai sopite.
Tra il โ43 e il โ44, il contrasto tra ucraini e polacchi raggiunse lโapice ma, con lโavanzata russa, le formazioni nazionaliste furono liquidate e la contesa Galizia fu annessa allโUcraina sovietica. Il 1944 fu anche lโanno in cui Stalin attuรฒ la deportazione dei tatari di Crimea, anchโessi colpevoli di collaborazione coi nazisti, ripopolando la penisola di russi. A questa data risale la prima proposta di Chruscev di annettere la Crimea ripopolata allโUcraina.
Ignorato ai tempi della guerra, ebbe modo di attuare tale proposito nel 1954, in celebrazione del 300ยฐ anniversario del trattato di Perejaslav che, secondo i russi, aveva sancito lโunitร dei due popoli. Probabilmente la vera intenzione era inserire una porzione di popolazione russa in Ucraina per meglio controllarla, cosรฌ come aveva fatto Lenin a suo tempo con il Donbass.
La questione delle molteplici nazionalitร sottomesse da Mosca perdurรฒ irrisolta sotto la cappa dellโideologia comunista, uno dei tanti nodi irrisolti del gigante sovietico che contribuรฌ a logorarlo dallโinterno.
Allo scadere del secolo, con la Russia ormai incapace di esercitare la violenza coercitiva del passato, le spinte nazionaliste ebbero modo di accrescersi.
Se nellโ89 cadeva il muro di Berlino e nel โ90 la Lituania si proclamava indipendente, fu in Ucraina che si verificรฒ la svolta decisiva. Il nazionalismo ucraino, forte nella porzione occidentale del Paese, esigeva lโindipendenza mentre lโรฉlite sovietica non poteva piรน contare sul solido sostegno russo.
Il 24 agosto 1991 Kiev votรฒ il distacco da Mosca, confermato il 1ยฐ dicembre con un referendum per lโindipendenza. Il 26 dello stesso mese lโUnione sovietica cessรฒ di esistere.
Nel mondo di oggi
La vita dellโUcraina ha risentito fin da subito della sua pesante ereditร : delle speranze e timori che contrapponevano gli ucraini e le minoranze russe, nonchรฉ delle pressioni esterne.
Un tema scottante e immediato fu quello della Crimea, indispensabile avamposto russo nel Mar Nero la cui popolazione russa temeva il nazionalismo ucraino. Mosca affermรฒ tra il 1992 e il โ94 il proprio diritto a mantenere la flotta nel porto di Sebastopoli, e in seguito dichiarรฒ illegale il trasferimento della regione allโUcraina fatto da Chruscev.
Un incoraggiamento per la Crimea, che nel โ92 dichiarรฒ la propria indipendenza dotandosi di una propria costituzione, che Kiev dichiarรฒ illegale. Si giunse a un compromesso, con la Crimea come repubblica autonoma allโinterno dellโUcraina. Lโennesima questione irrisolta.
Il deterioramento dei rapporti tra Russia e Occidente, dovuto soprattutto allโallargamento a est della Nato confliggente con lโintento russo di mantenere neutrale il suo estero vicino, era destinato a ripercuotersi ancora una volta in Crimea e Ucraina.
In gioco, non soltanto elementi strategici ma anche lโenorme valenza dellโUcraina, percepita in Russia come parte della propria realtร e del proprio trascorso, dalle origini della Rus kieviana fino alla propria cristianizzazione della quale fu epicentro. Un elemento identitario imprescindibile.
Nel novembre 2013, dopo che il presidente ucraino Viktor Janukovyc non firmรฒ un accordo di associazione allโUnione europea, si ebbe la reazione della popolazione che si divise tra chi aspirava allโingresso nellโUnione e chi guardava a oriente.
Janukovyc fu costretto a fuggire da quella che per gli ucraini fu una rivoluzione e per i russi un colpo di Stato appoggiato dallโoccidente. La prima misura del nuovo parlamento fu abolire il diritto a una seconda lingua ufficiale che colpรฌ le regioni russofone.
La reazione russa fu lโimmediata annessione della Crimea, mentre nel Donbass le due repubbliche secessioniste di Lugansk e Doneck proclamavano lโindipendenza. Iniziava lo scontro tra governo ucraino e repubbliche separatiste filorusse, proseguito per anni a bassa intensitร ma che secondo le stime ha provocato 14mila morti.
Da allora, la giร grave percezione di accerchiamento della Russia non ha fatto che peggiorare. A questo, e allโelemento storico-identitario, si aggiunga lโinsuccesso diplomatico russo nel richiedere a Kiev il riconoscimento delle repubbliche secessioniste e, soprattutto, un impegno scritto delle potenze occidentali a non integrare nella Nato lโUcraina. Al contrario, data la situazione Kiev inserรฌ lโingresso nella Nato nella propria Costituzione.
A tale stato di cose, Mosca ha reagito con lโinvasione del Paese il 24 febbraio 2022.
Dopo tre anni di guerra, se lโUcraina appare stremata, anche la Russia risulta duramente provata. Lโoccupazione totale รจ fallita a causa della determinazione ucraina e degli aiuti occidentali. Mentre Mosca, per reggere alle sanzioni, ha dovuto appoggiarsi a Pechino, con grave scadimento del proprio status.
Lโintento americano di porsi quale mediatore ha come funzione principale proprio quello di separare i due giganti e potrebbe portare finalmente a una pace che non potrร che riflettere le condizioni sul campo.
ร evidente, con questo trascorso, che la questione รจ destinata a non esaurirsi. Anche in caso di un accordo, ormai probabile, รจ impossibile prevederne lโesito sul lungo periodo.
LโUcraina potrebbe proseguire il suo percorso di costruzione nazionale e indipendenza, oppure il contrasto potrebbe inabissarsi di nuovo, come piรน volte nei secoli, per riesplodere al primo mutamento di equilibri.
Certo รจ che il conflitto ha scavato una frattura profonda tra ucraini e russi, capace di informarne i rapporti per molto tempo.
Immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ukrainian_soldiers_conduct_urban_operations_demonstration_at_Rapid_Trident_21_(6855629).jpg; immagini presenti nell’articolo: 1) https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Principalities_of_Kievan_Rus%27_(1054-1132).jpg; 2): https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Black_Sea_map.png; 4): https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ukraine_(1991-2014)_location_map.svg; 5): https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Russo-Ukrainian_War_map_without_Ukrainian-recaptured_layer.svg