Abbonati

a

Scopri L’America dopo l’egemonia

L’ultimo numero della rivista di Aliseo, dedicato al futuro degli Stati Uniti. 14 analisi per capire l’America, dalla geopolitica alla crisi interna

Russia e Ucraina: storia di un conflitto carsico

Russia e Ucraina: storia di un conflitto carsico

Le lontane radici della guerra in Ucraina: dalla Rus di Kiev ai giorni nostri, passando per le esperienze zarista e sovietica

Trovandoci di fronte a quella che pare essere lโ€™ultima fase della guerra russo-ucraina, puรฒ giovare ripercorrerne il lungo antefatto fin dalla Rus di Kiev. Situato nellโ€™Europa orientale, questo Stato principesco comprendeva porzioni territoriali di molteplici realtร  odierne, tra cui Russia e Ucraina, e conobbe la sua parabola di ascesa e declino tra i secoli IX e XI.

Antenato comune del mondo slavo, la Rus fu travolta nel XIII secolo dallโ€™espansione mongola. Fu una cesura profonda, che assegnรฒ la porzione orientale della Rus alla dominazione dellโ€™impero asiatico e quella occidentale al controllo delle realtร  europee. Lโ€™unitร  della Rus, culturale piรน che politica, venne spezzata e si generarono due traiettorie parallele e mai piรน coincidenti, entrambe aspiranti eredi della Rus originaria, riferimento primigenio del quale contendersi lโ€™ereditร .

Rus di Kiev e suoi principati (1054-1132)

Uniti e divisi

Sottrattasi alla declinante egemonia mongola, nel XV sec Mosca potรฉ porsi quale erede di quellโ€™impero e di quello bizantino al disfacimento di queste due realtร . Forte della volontร  di raccogliere le terre russe che furono di Kiev, avviรฒ la propria espansione, interrotta tra XVI e XVII secolo da una profonda crisi nota come ยซil periodo dei torbidiยป in cui fu infragilita da carestie, lotte dinastiche e rivolte.

Ad approfittarne furono polacchi e svedesi, che invasero ampi territori russi, a testimoniare le antiche radici di altre rivalitร  odierne.

Riunitisi sotto le insegne ortodosse contro i cattolici polacchi, i russi riuscirono il 4 novembre 1612 a cacciare i polacchi da Mosca, data che nel 2005 รจ divenuta la Giornata dellโ€™unitร  nazionale per volere di Vladimir Putin.

Ricostituita una nuova unitร  attorno alla corona e allโ€™altare, concretizzatasi nellโ€™avvento della famiglia Romanov, la Russia conobbe una nuova spinta espansiva in contrasto con la confederazione polacco-lituana.

Tra le materie del contendere, vi era unโ€™Ucraina a guida cosacca, che tentava di ritagliarsi una propria autonomia oscillando tra le due fazioni. Nel 1654, a Perejaslav, i cosacchi ucraini giurarono fedeltร  allo zar, che in cambio promise il rispetto della loro autonomia. Momento cruciale per le due diverse interpretazioni: per i russi, primo passo sulla strada dellโ€™annessione ucraina, per gli ucraini, il primo atto di un processo di unitร  ed emancipazione nazionale. Evidente cortocircuito di memorie contrapposte.

Lโ€™oscillare dellโ€™Ucraina tra le due realtร  egemoniche fu interrotto nel 1667 quando Polonia e Russia, con il trattato di Andrusovo, si spartirono i territori ucraini lungo il fiume Dnepr. Un periodo che gli ucraini definiscono eloquentemente ยซla Rovinaยป.

Sotto Caterina II ebbe compimento la secolare spinta della Russia verso il Mar Nero, sbocco fondamentale in quanto via verso il Mediterraneo.

Mappa del Mar Nero

Toccรฒ quindi alla Crimea, ultimo residuo dellโ€™Orda dโ€™Oro sotto protezione ottomana, che aveva a lungo sbarrato la strada russa verso le acque meridionali. La penisola fu conquistata nel 1772 e annessa nel 1783, anno in cui venne fondata Sebastopoli, da allora principale porto militare russo nel Mar Nero.

A pagare lโ€™affermazione della potenza russa fu anche la Polonia, aggredita e smembrata nel corso di tre guerre tra il 1772 e il 1795 con la partecipazione di Prussia e Austria.

Mosca ultimava il progetto di riunificazione delle terre della Rus kieviana. Una memoria glorificata dalla storiografia russa e vissuta come una gravissima ferita in quella polacca.

Dopo lโ€™etร  napoleonica, la Russia assurge definitivamente a grande potenza, ponendosi quale garante degli equilibri europei tramite la Santa Alleanza e come rivale della Gran Bretagna e del suo impero coloniale. Gli inglesi trovarono degli alleati nei francesi quando questi, al seguito di Napoleone III, puntarono al revisionismo e allo scardinamento dellโ€™ordine di Vienna del 1815 che li penalizzava.

La rivalitร  franco-russa ebbe la sua arena in oriente, dove la guerra di Crimea vide Francia e Inghilterra a sostegno di un indebolito Impero ottomano contro Mosca, costretta ad arrendersi.

Nel 1856, la Pace di Parigi sanciva la sconfitta della Russia, che reagรฌ con un rilancio del panslavismo e una politica di assimilazione. Dal 1863 fu vietato lโ€™uso nellโ€™amministrazione e nelle scuole delle lingue europee, incluso lโ€™ucraino, bandito da qualunque pubblicazione, con la negazione dellโ€™esistenza stessa di una lingua ucraina.

La guerra di Crimea fu uno spartiacque che inaugurรฒ una nuova epoca. Lโ€™equilibrio di Vienna si era spezzato: le vecchie alleanze sfumavano, la Francia tornava alla ribalta e due nuove realtร  โ€“ Italia e Germania โ€“ sarebbero presto emerse in Europa.

Il Congresso di Parigi in un quadro del pittore Edouard Louis Dubufe.
Tenutasi dal 25 febbraio al 30 marzo 1856, la conferenza sancรฌ la fine della guerra di Crimea.

Il rinnovato panslavismo accompagnรฒ il ritorno dellโ€™interesse russo sui Balcani, dove Mosca appoggiรฒ i nazionalismi contro i turchi e gli Asburgo. La rivalitร  tra Austria e Russia nel settore fece deteriorare i rapporti tra i due imperi, fino allo scontro nella Grande guerra, ecatombe a cui entrambi non sopravvissero.

Mosca conobbe la rivoluzione e un processo di frammentazione, mentre i nazionalismi trovarono nuovo spazio e lโ€™Ucraina si proclamรฒ indipendente il 7 novembre 1917, venendo invasa dallโ€™armata bolscevica.

Per lโ€™Ucraina si aprรฌ un tragico capitolo che vide intrecciarsi il conflitto tra russi, ucraini e le potenze europee allโ€™interno della cornice della guerra civile.

A questi anni risale il โ€œcomunismo di guerraโ€, che combinava requisizioni e repressioni spietate e portรฒ a una grave carestia nel 1919. Lโ€™imponente rivolta dei contadini ucraini provocรฒ la cacciata dei bolscevichi dal Paese, agevolรฒ lโ€™avanzata dei โ€œbianchiโ€ e portรฒ vicino al disastro il neonato Stato bolscevico, che non si verificรฒ anche perchรฉ i russi โ€œbianchiโ€ rifiutarono di allearsi con i nazionalisti ucraini.

Sotto la patina ideologica di rivoluzionari e controrivoluzionari, sopravviveva la piรน profonda ostilitร  tra russi e ucraini, destinata a perdurare ben oltre la guerra civile.

La successiva tragica tappa fu lโ€™Holodomor, la carestia che colpรฌ lโ€™Ucraina, il Caucaso e il Kazakistan in conseguenza delle politiche di collettivizzazione forzata. Alla terribile fame, che costรฒ milioni di vite, si accompagnรฒ una durissima repressione voluta da Stalin, convinto che il disastro fosse da imputare a generici nemici che andavano dai piccoli proprietari agli intellettuali ucraini colpevoli di nazionalismo.

Non stupisce, quindi, che durante la guerra lโ€™Ucraina accolse le truppe tedesche come liberatrici, unโ€™illusione che si scontrรฒ presto con le nefandezze naziste. Ciรฒ non impedรฌ a una minoranza di combattenti di ingaggiare, nella porzione occidentale del paese, una lotta partigiana antisovietica e filonazista il cui esponente principale fu Stepan Bandera, rimasto una figura discussa nella memoria ucraina. Tra le azioni di queste formazioni, vi furono scontri con i polacchi per contese territoriali mai sopite.

Tra il โ€™43 e il โ€™44, il contrasto tra ucraini e polacchi raggiunse lโ€™apice ma, con lโ€™avanzata russa, le formazioni nazionaliste furono liquidate e la contesa Galizia fu annessa allโ€™Ucraina sovietica. Il 1944 fu anche lโ€™anno in cui Stalin attuรฒ la deportazione dei tatari di Crimea, anchโ€™essi colpevoli di collaborazione coi nazisti, ripopolando la penisola di russi. A questa data risale la prima proposta di Chruscev di annettere la Crimea ripopolata allโ€™Ucraina.

Ignorato ai tempi della guerra, ebbe modo di attuare tale proposito nel 1954, in celebrazione del 300ยฐ anniversario del trattato di Perejaslav che, secondo i russi, aveva sancito lโ€™unitร  dei due popoli. Probabilmente la vera intenzione era inserire una porzione di popolazione russa in Ucraina per meglio controllarla, cosรฌ come aveva fatto Lenin a suo tempo con il Donbass.

La questione delle molteplici nazionalitร  sottomesse da Mosca perdurรฒ irrisolta sotto la cappa dellโ€™ideologia comunista, uno dei tanti nodi irrisolti del gigante sovietico che contribuรฌ a logorarlo dallโ€™interno.

Allo scadere del secolo, con la Russia ormai incapace di esercitare la violenza coercitiva del passato, le spinte nazionaliste ebbero modo di accrescersi.

Se nellโ€™89 cadeva il muro di Berlino e nel โ€™90 la Lituania si proclamava indipendente, fu in Ucraina che si verificรฒ la svolta decisiva. Il nazionalismo ucraino, forte nella porzione occidentale del Paese, esigeva lโ€™indipendenza mentre lโ€™รฉlite sovietica non poteva piรน contare sul solido sostegno russo.

Il 24 agosto 1991 Kiev votรฒ il distacco da Mosca, confermato il 1ยฐ dicembre con un referendum per lโ€™indipendenza. Il 26 dello stesso mese lโ€™Unione sovietica cessรฒ di esistere.

Mappa dellโ€™Ucraina dopo lโ€™indipendenza (1991-2014)

Nel mondo di oggi

La vita dellโ€™Ucraina ha risentito fin da subito della sua pesante ereditร : delle speranze e timori che contrapponevano gli ucraini e le minoranze russe, nonchรฉ delle pressioni esterne.

Un tema scottante e immediato fu quello della Crimea, indispensabile avamposto russo nel Mar Nero la cui popolazione russa temeva il nazionalismo ucraino. Mosca affermรฒ tra il 1992 e il โ€™94 il proprio diritto a mantenere la flotta nel porto di Sebastopoli, e in seguito dichiarรฒ illegale il trasferimento della regione allโ€™Ucraina fatto da Chruscev.

Un incoraggiamento per la Crimea, che nel โ€™92 dichiarรฒ la propria indipendenza dotandosi di una propria costituzione, che Kiev dichiarรฒ illegale. Si giunse a un compromesso, con la Crimea come repubblica autonoma allโ€™interno dellโ€™Ucraina. Lโ€™ennesima questione irrisolta.

Il deterioramento dei rapporti tra Russia e Occidente, dovuto soprattutto allโ€™allargamento a est della Nato confliggente con lโ€™intento russo di mantenere neutrale il suo estero vicino, era destinato a ripercuotersi ancora una volta in Crimea e Ucraina.

In gioco, non soltanto elementi strategici ma anche lโ€™enorme valenza dellโ€™Ucraina, percepita in Russia come parte della propria realtร  e del proprio trascorso, dalle origini della Rus kieviana fino alla propria cristianizzazione della quale fu epicentro. Un elemento identitario imprescindibile.

Nel novembre 2013, dopo che il presidente ucraino Viktor Janukovyc non firmรฒ un accordo di associazione allโ€™Unione europea, si ebbe la reazione della popolazione che si divise tra chi aspirava allโ€™ingresso nellโ€™Unione e chi guardava a oriente.

Janukovyc fu costretto a fuggire da quella che per gli ucraini fu una rivoluzione e per i russi un colpo di Stato appoggiato dallโ€™occidente. La prima misura del nuovo parlamento fu abolire il diritto a una seconda lingua ufficiale che colpรฌ le regioni russofone.

La reazione russa fu lโ€™immediata annessione della Crimea, mentre nel Donbass le due repubbliche secessioniste di Lugansk e Doneck proclamavano lโ€™indipendenza. Iniziava lo scontro tra governo ucraino e repubbliche separatiste filorusse, proseguito per anni a bassa intensitร  ma che secondo le stime ha provocato 14mila morti.

Da allora, la giร  grave percezione di accerchiamento della Russia non ha fatto che peggiorare. A questo, e allโ€™elemento storico-identitario, si aggiunga lโ€™insuccesso diplomatico russo nel richiedere a Kiev il riconoscimento delle repubbliche secessioniste e, soprattutto, un impegno scritto delle potenze occidentali a non integrare nella Nato lโ€™Ucraina. Al contrario, data la situazione Kiev inserรฌ lโ€™ingresso nella Nato nella propria Costituzione.

A tale stato di cose, Mosca ha reagito con lโ€™invasione del Paese il 24 febbraio 2022.

Dopo tre anni di guerra, se lโ€™Ucraina appare stremata, anche la Russia risulta duramente provata. Lโ€™occupazione totale รจ fallita a causa della determinazione ucraina e degli aiuti occidentali. Mentre Mosca, per reggere alle sanzioni, ha dovuto appoggiarsi a Pechino, con grave scadimento del proprio status.

Lโ€™intento americano di porsi quale mediatore ha come funzione principale proprio quello di separare i due giganti e potrebbe portare finalmente a una pace che non potrร  che riflettere le condizioni sul campo.

Situazione dei territori ucraini aggiornata a marzo 2025

รˆ evidente, con questo trascorso, che la questione รจ destinata a non esaurirsi. Anche in caso di un accordo, ormai probabile, รจ impossibile prevederne lโ€™esito sul lungo periodo.

Lโ€™Ucraina potrebbe proseguire il suo percorso di costruzione nazionale e indipendenza, oppure il contrasto potrebbe inabissarsi di nuovo, come piรน volte nei secoli, per riesplodere al primo mutamento di equilibri.

Certo รจ che il conflitto ha scavato una frattura profonda tra ucraini e russi, capace di informarne i rapporti per molto tempo.

Immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ukrainian_soldiers_conduct_urban_operations_demonstration_at_Rapid_Trident_21_(6855629).jpg; immagini presenti nell’articolo: 1) https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Principalities_of_Kievan_Rus%27_(1054-1132).jpg; 2): https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Black_Sea_map.png; 4): https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ukraine_(1991-2014)_location_map.svg; 5): https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Russo-Ukrainian_War_map_without_Ukrainian-recaptured_layer.svg

La newsletter di Aliseo

Ogni domenica sulla tua mail, un'analisi di geopolitica e le principali notizie sulla politica estera italiana: iscriviti e ricevi in regalo un eBook di Aliseo

Pietro Tulipano

Pietro Tulipano

Dello stesso autore

In evidenza

Aliseo sui social