Sovrapponendoย la mappaย che mostra la massima espansione raggiuntaย dallโImpero Ottomanoย (nel XVII secolo) conย quellaย che illustra la presenza militare estera della Turchia di oggi si possono notare molte affinitร . La quasi totalitร degli scenari dove attualmenteย Ankaraย proietta la propria influenza geopolitica ricade nei territori che un tempo furono, piรน o meno direttamente, amministrati dalla Sublime Porta.ย
LโImpero, erede di quello bizantino, si estendeva ben oltre lโAnatolia: dai Balcani al nord Africa, dalle coste settentrionali del Mar Nero fino al Mar Rosso e al Golfo Persico, i turchi furono in grado di soggiogare per diversi secoli popolazioni distanti dal centro imperiale.
La nascita dellaย Turchiaย moderna รจ conseguenza diretta del crollo dello Stato ottomano a termine del primo conflitto mondiale, dopo che giร da decenni quello che veniva considerato il grande โmalato dโEuropaโ era oggetto delle mire delle altre potenze continentali comeย Italia, Impero russo e Regno Unito. La sconfitta nella Grande Guerra aveva comportato pesanti perdite territoriali e un indebolimento del potere del Sultano. A capo delle forze nazionaliste, Kemalย Ataturkย riuscรฌ a difendere i nuovi confini โ corrispondenti alla penisola anatolica โ e ad essere eletto a capo della neonata Repubblica.ย
Il rinnovato attivismo geopolitico della Turchia รจ, invece, un fatto piuttosto recente e ruota intorno alla figura diย Recep Tayyipย Erdogan, primo ministro dal 2003 e poi presidente dal 2014 e al suo โPartito della giustizia e sviluppoโ (Akp). Come vedremo in seguito, le politiche del leader turco hanno portato ad unย intenso impegno diplomatico, politico e militareย del paese in scenari giร presenti nella memoria nazionale turca, risalenti a quando la capitale non era Ankara ma Costantinopoli e il Sultano sedeva sul trono.
Lโintento di questa riflessione รจ quindi quello di mostrare come, a distanza di decenni o secoli, scelte ed obiettivi strategici del passato possano riemergere durante il nuovo corso di una collettivitร , riportando poi i principali ambiti dove si concentrano oggi gli interessi di Ankara e le linee guida, le teorie che vi stanno alla base.
Questione di longue durรฉe
Fenomeni del passato che si ripresentano dopo molti anni, strategie di lunga durata e continuitร geografica nel tempo: il concetto di longue durรฉe venne introdotto negli anni Cinquanta del secolo scorso dallo storico francese Fernand Braudel. Egli sottolinea come sia necessario applicare una prospettiva di profonditร storica ad ogni evento studiato, dato che su questo agiscono fattori condizionanti che si sviluppano nellโarco di secoli o millenni.
Inย Civiltร e imperi del Mediterraneo nellโetร di Filippo II,ย Braudel fa notare lโimportanza dei fattori climatici e geografici nel modellare le caratteristiche delle popolazioni e delle societร stanziate sulle sponde delย Mediterraneo, le pratiche commerciali e produttive. Capire come delle strutture di lungo periodo possanoย influenzare la storiaย deve essere, quindi, lโintento del ricercatore.
Quando applichiamo laย longue durรฉeย allaย geopoliticaย si riduce il ruolo del fattore umano: quello che accade รจ in qualche modo predeterminato da elementi della storia che sono immutabili. Cosรฌ come la Russia cerca di espandere la propria influenza suiย โmari caldiโ da svariati secoli e indipendentemente dalla forma di stato e di governo, la Cina vuole preservare la prosperitร delle regioni centrali eย costiereย (dove si concentra la maggioranza dellโetnia dominante Han) evitando tensioni centrifughe nelle regioni periferiche abitate da Mongoli, Tibetani e Uiguri.ย
Cosรฌ la profonditร storica influenza โ o genera โ la proiezione turca al di lร dei propri confini. Infatti, come la Sublime Porta si estendeva in Tripolitania, Cirenaica e lungo le coste orientali del Mediterraneo, oggi gli obiettivi di Erdogan si trovano โ tra gli altri โ in Libia, Siria ed Iraq.
Dottrine ed alleanze della Turchia
Giร membro dellaย Natoย dal 1952, la Turchia ha spesso partecipato inย missioni allโesteroย in seno alle Nazioni Unite e allโAlleanza Atlantica. Tralasciando gli impegni multilaterali, lโodierna assertivitร diย Ankaraย dipende dalla volontร del Presidente ed altri dirigenti dellโAkp di fare del paese una potenza regionale in grado di perseguire autonomamente i propri interessi.ย
Questa ambizione si รจ concretizzata tramite due passaggi fondamentali. In primo luogo,ย รจ stata aumentataย la spesa pubblica per ilย settore militare, soprattutto nellโultimo decennio. Secondariamente, la leadership ha formulato una nuova teoria diย azione militare,ย una โdottrina Erdoganโ, basata sullโidea di azione preventiva.
Secondo questa linea di pensiero, la presenza di truppe oltre iย confini nazionaliย รจ necessaria perchรฉ finalizzata ad allontanare ogni tipo di minaccia alla sicurezza dello stato in modo, appunto, precauzionale. Negli ultimi anni, questo concetto รจ stato esteso anche inย ambito marittimoย con la โdottrina della Patria Bluโ โย Mavi Vatanย โ mediante la quale i turchi considerano la piattaforma continentale โ la quale si estende fino alย Mar Egeo e al Mediterraneo Orientaleย โ propria zona di influenza marittima che deve essere protetta, anche con la forza.
ร necessario inoltre ricordare che ilย paese anatolicoย รจ situato in una posizione che lo pone punto di passaggio tra Europa, Asia centrale e Medio Oriente, quindi estremamente favorevole, tanto da essere considerato dallโOccidente un โalleato indispensabileโ โ Ankara รจ ilย secondo paeseย della NATO perย numero di truppeย โ e un importante interlocutore, a seconda delle contingenze, da Mosca. Da sottolineare, infatti, ilย ruolo unico ed opportunisticoย che ricopre lo Stato turco dallโinizio delle ostilitร inย Ucraina.ย
Ankara tra terra e mare
Per quanto riguarda i contesti verso cui รจ rivolta oggi lโattenzione di Erdogan, la Libia ha assunto, a partire dal 2019, una notevole importanza. In linea con i princรฌpi di cui abbiamo trattato, Ankara si รจ schierata a supporto del governo di Tripoli, inviando truppe regolari e mercenari โ oltre agli efficienti droni โ che sono risultati decisivi nella guerra contro le milizie del generale Khalifa Haftar, nel 2020.
I due governi hanno anche firmato un accordo per delimitare iย confini marittimiย e per cooperare per lo sfruttamento delle risorse. Lโobiettivo turco รจ quello di ampliare la propria sfera di influenza nel Mediterraneo, secondo la dottrina dellaย Mavi Vatan,ย e dirigersi verso i giacimenti di gas naturale da poco scoperti a largo delle coste egiziane e cipriote. Risorse, sulle quali, si concentrano leย mireย degli Stati della zona e di altri paesi europei inquadrati nellโEast Mediterranean Gas Forum.
Considerando ora la Siria, la strategia della Turchia รจ cambiata nel corso della guerra civile che ha interessato il paese a partire dal 2011. Mentre in un primo momento lโintento era quello di sostenere la rivolta contro il regime di Bashar al-Assad, con lโaumento dei flussi di migranti e, soprattutto, con il rinnovato dinamismo delle formazioni curde, Erdogan ha deciso per una serie di operazioni militari in territorio siriano volte a creare una โzona di sicurezzaโ tra i due paesi.
Le manovre hanno interessato primariamente laย regione di Idlibย e sono state motivate dalla decennale ostilitร con cui Ankara guarda al popolo curdo, situato tra la stessa Turchia, la Siria e l’Iraq. lmpedire il consolidamento delle milizie delย Partito dei Lavoratori del Kurdistanย (Pkk) โ considerato unโorganizzazione terroristica anche da Unione Europea e Stati Uniti โ รจ una questione vitale per il governo turco. Per questo motivo, giร dagli anni ’90 del secolo scorso vengonoย condotte operazioniย anche in territorio iracheno contro basi e postazioni del Pkk e, nel corso del tempo, sono stati installati vari avamposti al confine tra i due paesi.
ร poi utile evidenziare comeย lโespansionismo del paese anatolicoย abbia portato alla costruzione di strutture militari in Qatar e Somalia che โ oltre alla decennale presenza aย Ciproย โ rappresentano ulteriori conferme per chi sostiene che lโintraprendenza turca debba essere letta in unโottica diย โneo-ottomanesimoโ.
Oltre allโapproccio securitario, orientato dall’hard power,ย la Turchia adotta anche tecniche diย soft power,ย promuovendo legami di lunga durata con popoli che, fino ad un secolo fa, facevano parte dellโImpero. Con questa finalitร ricopre oggi un ruolo rilevante laย religioneย islamica, usata dalla leadership anche come collante interno alla societร (lo stesso AKP รจ un partito di ispirazione islamica).
In conclusione, la Turchia รจ attualmente un importante attore regionale in grado di condurre una risoluta e attiva politica estera che, come abbiamo constatato, mira ad un recupero di influenza in paesi che un tempo facevano parte della Sublime Porta. A breve termine, il maggior interrogativo verte su quelli che saranno i risultati e, quindi, gli effetti delle elezioni presidenziali del prossimo maggio sulla tenuta del sistema autoritario instaurato da Erdogan dopo il tentativo di colpo di stato del 2016.
Foto in evidenza: “File:Vladimir Putin and Recep Tayyip Erdoฤan (2015-06-13) 3.jpg” by ะัะตัั-ัะปัะถะฑะฐ ะัะตะทะธะดะตะฝัะฐ ะ ะพััะธะนัะบะพะน ะคะตะดะตัะฐัะธะธ is licensed under CC BY 4.0.