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Bandiera rosso sangue, anatomia della violenza di sinistra

Bandiera rosso sangue, anatomia della violenza di sinistra

Capita spesso di assistere a dibattiti, a dire il vero piuttosto triviali, in cui i contendenti si rinfacciano reciprocamente i morti provocati da questa o quella ideologia, da questo o quel sistema di potere. Particolarmente scottante รจ il dibattito su nazionalsocialismo e comunismo, ridotto frequentemente a una squallida conta delle morti addebitabili a Hitler o […]

Capita spesso di assistere a dibattiti, a dire il vero piuttosto triviali, in cui i contendenti si rinfacciano reciprocamente i morti provocati da questa o quella ideologia, da questo o quel sistema di potere. Particolarmente scottante รจ il dibattito su nazionalsocialismo e comunismo, ridotto frequentemente a una squallida conta delle morti addebitabili a Hitler o Stalin.

Chi invece ha tentato di affrontare tali temi con la necessaria profonditร , cercando di indagare a fondo le radici ideologiche di certi fenomeni, รจ senzโ€™altro lo storico e filosofo Ernst Nolte. Egli รจ noto al pubblico italiano soprattutto per la sua discussa tesi sul fatto che i gulag avrebbero costituto il ยซprius logicoยป di Auschwitz; tuttavia, lungi dal voler limitarsi a formule icastiche e โ€œgiustificazionisteโ€, Nolte ha prodotto un ponderoso corpus di scritti per spiegare le sue posizioni, che meritano dunque unโ€™analisi scevra da pregiudizi.

Di particolare interesse, per quanto poco famosa, รจ la sua teoria relativa allโ€™ ยซeterna sinistraยป (Ewige Linke). Con questa coppia di termini, egli identifica ยซuna tendenza emotiva e retorica che si scandalizza per lโ€™ordine sociale costituto, poichรฉ lo ritiene โ€œingiustoโ€ยป[1]: considerando infatti innaturale e frutto dellโ€™oppressione ogni gerarchia sociale che implichi dominanti e dominati, signori e servi, ricchi e poveri, essa reclama il sovvertimento di tale ordine e lโ€™instaurazione della โ€œgiustiziaโ€. Per Nolte, questa tendenza attraversa lโ€™intera storia umana e prorompe periodicamente in sanguinose rivolte, il cui archetipo รจ quella di Spartaco nella Roma antica. Lโ€™eterna sinistra riceve peraltro una nutriente linfa dal messianismo giudaico-cristiano, che proclama lโ€™avvento di un Regno di Dio in cui ogni โ€œingiustiziaโ€ sarร  definitivamente soppressa.

Nolte cita alcuni esempi di questo temuto palesarsi dellโ€™eterna sinistra: la Guerra dei Contadini nel XVI secolo, la Congiura degli Eguali, la Comune di Parigi.  Seguendo la sua impostazione, ne potremmo trovare molti altri: le guerre messeniche, il Tumulto dei Ciompi, la vicenda degli Zeloti di Tessalonica, i Levellers della Rivoluzione inglese, la rivolta di Nat Turner negli Stati Uniti e via dicendo. Comune denominatore di questi eventi, lontani tra loro nel tempo e nello spazio, รจ la feroce rivolta del โ€œpopolo minutoโ€ che si traduce in atti di estrema violenza perpetrati contro i dominanti, visti come i rappresentanti del Male in Terra, eterni oppressori che impediscono lโ€™avvento della giustizia. Mirabile affresco di tale furia plebea รจ dipinto da Giovanni Verga nella novella Libertร  (ยซE il sangue che fumava ed ubbriacava. Le falci, le mani, i cenci, i sassi, tutto rosso di sangue! – Ai galantuomini! Ai cappelli! Ammazza! ammazza! Addosso ai cappelli!ยป).

Non cโ€™รจ quindi da stupirsi che il ceto dominante abbia sempre provato un inconscio terrore di fronte al pensiero di unโ€™epifania dellโ€™eterna sinistra. Ma se tale epifania si realizza, la repressione รจ spietata ed รจ spesso piรน dura della rivolta stessa: lโ€™immagine raccapricciante dei seguaci di Spartaco crocefissi lungo la Via Appia o del sangue di migliaia di comunardi che irrora la Senna[2] valgano come esempi, benchรฉ separati da quasi due millenni. Per Nolte, รจ evidente che ยซโ€œi dominantiโ€ sentivano che veniva attaccato qualche cosa che per loro era piรน importante della ricchezza e persino della vita: la cultura e la possibilitร  di una vita civileยป[3].

Vi รจ, infatti, un aspetto cruciale: tutte queste insurrezioni, presto o tardi, falliscono e vengono brutalmente soffocate. Il sogno di un Paradiso in terra si frantuma insieme alle vite di chi lโ€™aveva propugnato. Ma vi รจ unโ€™eccezione fondamentale: con la Rivoluzione dโ€™Ottobre, i bolscevichi prendono il potere in Russia. Come chiosa Nolte, si tratta ยซdel primo duraturo trionfo dellโ€™eterna sinistra in un grande Stato e in questo senso fu un evento assolutamente unico nel suo genereยป[4]. E i bolscevichi sono i figli di Karl Marx, il pensatore che per la prima volta dร  una veste sistematica e razionale alla nebulosa dellโ€™eterna sinistra, senza peraltro che lโ€™originario messianismo venga meno, nonostante gli sforzi di prendere le distanze dal โ€œsocialismo utopisticoโ€. Per Nolte infatti ยซรจ problematico stabilire se il marxismo (โ€ฆ) possa mai avere una prospettiva di vittoria, senza incanalare dentro di sรฉ quel mare di emozioni che in tutta la storia, fino a oggi, รจ stato scatenato dallโ€™esperienza dellโ€™ingiustiziaยป[5]. Inutile ricordare che nemmeno in Russia si realizza il Paradiso in terra, benchรฉ Lenin vaticini la fine dello Stato e della societร  classista: lโ€™Unione Sovietica rimane allo stadio marxiano di โ€œdittatura del proletariatoโ€ senza che il passo successivo riesca a compiersi. Un problema comune anche alle altre rivolte: eliminare i signori puรฒ essere relativamente facile, forgiare la societร  perfetta un poโ€™ meno. Coerentemente, รจ comunque lo Stato degli operai e dei contadini che scatena il โ€œterrore rossoโ€ (dallโ€™Holodomor alla creazione del sistema dei gulag), che Nolte interpreta come la volontร  di attuare uno ยซsterminio di classeยป. Del resto, รจ Lenin ad adottare ยซpostulato della violenza per lโ€™eliminazione di ogni violenzaยป[6].

Questo postulato leninista ci conduce al nocciolo del problema. Lโ€™eterna sinistra puรฒ rendersi responsabile della violenza piรน abbietta, ma mai giunge a formulare unโ€™estetica della violenza, una celebrazione della violenza in sรฉ[7]. Per quanto singolare possa sembrare, la violenza รจ sempre esercitata in buonafede: si puรฒ uccidere, distruggere, annientare il โ€œnemico di classeโ€, ma ciรฒ viene giustificato dalla presunta nobiltร  del fine, che รจ quello dellโ€™instaurazione della giustizia e dunque di una societร  di liberi ed eguali. Se lโ€™ingiustizia รจ il Male, il โ€œmalicidioโ€ non รจ un crimine, ma unโ€™opera meritoria. La fine del regno dellโ€™oppressione giustifica qualsivoglia mezzo, il tutto sostanziato dallโ€™idea potente di essere dalla parte giusta della Storia, di assecondarne il moto progressivo. La violenza รจ cosรฌ completamente autolegittimata. Non ci si stupisca, dunque, della reticenza degli uomini riconducibili allโ€™eterna sinistra ad ammettere le proprie nefandezze: al piรน lo faranno mantenendo intatta la โ€œbuona coscienzaโ€ di cui sopra (ยซcompagni che sbaglianoยป). รˆ pur vero che perรฒ i medesimi uomini sembrano stupirsi della durezza della repressione che puntualmente si palesa: quasi che i dominanti dovessero farsi lietamente condurre al macello senza reagire. Inutile ricordare che, storicamente, la repressione รจ anche preventiva, tesa cioรจ a colpire gli assertori di tale ideologia prima che la rivoluzione abbia luogo: bastano certi proclami roboanti a porre gli ottimati sulla difensiva.

Non si pensi che lโ€™eterna sinistra non abbia avuto la sua manifestazione nei tempi piรน recenti. In pieni Anni di piombo, Toni Negri scrive: ยซUn animale vivo, feroce coi suoi nemici, selvaggio nella considerazione di sรฉ, delle sue passioni โ€“ cosรฌ ci piace prevedere la costituzione della dittatura comunista. Lโ€™ordine delle funzioni e dei contenuti non puรฒ che instaurarsi sulla vitalitร  della bestia proletaria, sullโ€™unitร  della sua diversitร ยป[8].  Non si pensi nemmeno che essa possa dirsi scomparsa dopo il 1991 o insieme al liquefarsi delle โ€œclassi socialiโ€ nellโ€™epoca contemporanea. Lโ€™eterna sinistra รจ destinata a scorrere carsicamente e a rampollare laddove il peso delle diseguaglianze sociali dovesse essere percepito come non piรน sopportabile, creando magari un esplosivo legame chimico con altre ideologie.

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Allโ€™eterna sinistra va riconosciuta una sua grandezza: il suo รจ uno sforzo titanico per cambiare lโ€™esistente, per porre gli ultimi al posto dei primi, per eliminare ciรฒ che รจ sempre parso connaturato allโ€™umanitร , cioรจ forme di gerarchia sociale. Al contempo, bisogna essere consci come questo porti sempre con sรฉ, sia in caso di vittoria che di sconfitta, una catena di orrore e distruzione. E quando la polvere si posa e i sogni scoloriscono, rimane il ricordo terrifico delle vittime sacrificali immolate sullโ€™altare di questa formidabile utopia. Forse, per la salvaguardia della โ€œciviltร โ€, รจ bene che la โ€œgiustiziaโ€ non abiti questa Terra?

di Daniele Velicogna


[1]Ernst Nolte, Controversie. Nazionalsocialismo, bolscevismo, questione ebraica nella storia del Novecento, Corbaccio, Milano 1999, p. 78.

[2]Nelle parole del capo del governo legittimo Adolphe Thiers: ยซIl suolo รจ disseminato dei loro cadaveri. Questo spettacolo spaventoso servirร  di lezioneยป.

[3] Ivi, p. 83.

[4] Ivi, p. 88.

[5] Ivi, p. 84.

[6] Ivi, p. 92.

[7] Georges Sorel, che si pone invece su questa strada, รจ infatti considerato un โ€œsindacalista rivoluzionarioโ€, un socialista eretico che non a caso troverร  eco piรน in un alveo nazional-rivoluzionario che in uno di sinistra strictu sensu.

[8] Toni Negri, Il dominio e il sabotaggio, in Id., I libri del rogo, Derive&Approdi, Roma 2006, p. 294.

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Daniele Velicogna

Daniele Velicogna

Laureato in Scienze storiche, appassionato e studioso di geopolitica e conflitti globali

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