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Scopri L’America dopo l’egemonia

L’ultimo numero della rivista di Aliseo, dedicato al futuro degli Stati Uniti. 14 analisi per capire l’America, dalla geopolitica alla crisi interna

What if… nessun attacco alle Torri Gemelle

What if… nessun attacco alle Torri Gemelle

Le Torri Gemelle sono crollate 21 anni fa, proviamo a ipotizzare cosa sarebbe successo se quest'evento non fosse mai avvenuto.

Le Torri Gemelle sono crollate 21 anni fa, proviamo a ipotizzare cosa sarebbe successo se quest’evento non fosse mai avvenuto.


Torri Gemelle prima dell'11 settembre
Il World Trade Center prima dell’11 settembre

Cassetta degli attrezzi

Torri gemelle

Centro del World Trade Center, composto in totale da sette edifici, le Twin Towers erano state inaugurate il 4 aprile del โ€™73. Allโ€™epoca della costruzione erano i grattacieli piรน alti del mondo, con i loro 410 metri interamente dedicati a uffici, ristoranti e luoghi chiave per gli affari e lโ€™economia americana. In tutto i piani erano 110 per torre, per un totale di 700mila metri quadri.

A seguito dellโ€™attentato, le torri crollarono e tutta lโ€™area fu pesantemente danneggiata. Si decise allora di abbattere tutti i sette edifici originali, poichรฉ i problemi strutturali che si erano creati erano irreparabili.

โ€œSono certo di parlare a nome della mia nazione intera, quando dico: lโ€™11 settembre siamo tutti americani, nel dolore come nella sfidaโ€.

Benjamin Netanyahu, Primo ministro d’Israele

Al-Qaida

Si tratta di un movimento terroristico nato nel 1989. Guidato da Osama bin Laden, Ayman al-Zawahiri ne fu successore e maggiore teorico. Dopo lโ€™attentato alle Torri Gemelle si impose come lโ€™organizzazione terroristica piรน pericolosa e meglio attrezzata per combattere lโ€™Occidente.

Molti terroristi fuggitivi perรฒ si sono sparpagliati in Europa, e da allora formano cellule piรน o meno dormienti, pronte a colpire quando lโ€™Europa abbassa la guardia. La situazione oggi รจ piรน frammentata e complessa che mai, visto anche il sorgere di altre organizzazioni come lโ€™ISIS, che ha portato il conflitto su un altro livello, arrivando a dichiarare uno Stato sovrano.

Guerra al terrore

Obiettivo della reazione degli USA di Bush allโ€™11 settembre fu inizialmente lโ€™Afghanistan, dove Al Qaida prolificava. Giร  nellโ€™ottobre del 2001 comincia lโ€™invasione americana, che porterร  in poche settimane alla caduta dei Talebani. Da allora iniziรฒ lโ€™occupazione da parte degli Americani del paese, finita solo recentemente con la presidenza Biden in maniera quanto meno rocambolesca.

Allโ€™epoca il teatro degli scontri arrivรฒ a includere presto anche lโ€™Iraq di Saddam Hussein. Gli Stati Uniti lo accusarono di aver fornito supporto ad Al-Qaida e di accumulare armi di distruzione di massa. Malgrado queste accuse apparivano giร  allโ€™epoca fragili (si riveleranno presto totalmente false), gli Stati Uniti penetrarono anche in territorio iracheno. Il regime di Saddam cadde in poco tempo.

Afghanistan e Iraq furono solo due dei teatri piรน importanti, ma gli USA sostennero operazioni anche in altri Stati del Medio Oriente e dellโ€™Africa.

โ€œColpiamoli duramente. Vogliamo mostrare al mondo che le cose sono cambiate rispetto al passato. Vogliamo che altri stati come la Siria e lโ€™Iran cambino ideaโ€.

George w. Bush presidente degli USA

Contesto storico

Era una mattina di settembre a New York. Quel mercoledรฌ 11 perรฒ passerร  alla storia come uno dei piรน neri della storia del paese a stelle e strisce. Due Boeing 767 si schianteranno contro le Twin Towers, nel World Trade Center. Il primo colpirร  la torre nord alle 8.46, 17 minuti dopo un secondo investirร  la torre sud. Nellโ€™arco di due ore entrambe crolleranno, non lasciando scampo a chi si trovava nei piani piรน alti, bloccato dalle fiamme che si erano sviluppate in seguito agli schianti. Eravamo nel 2001.

Presto Al-Qaida, unโ€™organizzazione terroristica sunnita, rivendicherร  lโ€™attentato, che ha coinvolto anche altri due aerei di linea: uno schiantatosi sul Pentagono, lโ€™altro a Capitol Hill, unico obiettivo dei quattro rimasto illeso. Tutto il mondo, ma in particolare il popolo americano, reagรฌ con orrore, rabbia e paura alla notizia. Si entrava in una nuova dimensione di politica estera, forse in una nuova era.

Quello che rimane lโ€™unico atto di guerra, se cosรฌ vogliamo definirlo, che si svolse sul territorio americano a esclusione della Guerra civile fu un duro colpo per la mentalitร  statunitense. Il governo Bush reagรฌ con forza, iniziando la โ€œGuerra al terroreโ€.

โ€œLa guerra al terrorismo รจ terrorismo.โ€

Woody Harrelson, attore

Niente guerra al terrore

Le conseguenze dellโ€™attentato si sono ripercosse nella politica internazionale in maniera parossistica. Era evidente nellโ€™entourage di Bush una fazione che voleva un atteggiamento piรน aggressivo e interventista a livello internazionale. Lโ€™11 settembre fu il perfetto casus belli.

Senza attentati, Bush e la fazione interventista sono costretti a mordere il freno. Servizi segreti e informatori tengono monitorata la situazione nei Paesi piรน sensibili, come lโ€™Afghanistan, ma nessuno ha il coraggio di lanciare un massiccio attacco.

Oggi Iraq e Afghanistan non hanno conosciuto lโ€™invasione americana. I regimi iniziati da Hussein e Bin Laden sono ancora in piedi, e stringono sempre piรน saldamente la loro morsa sui cittadini, che si sono perรฒ risparmiati due decenni di guerriglia, bombardamenti, sequestri e torture.

Oggi parliamo di Stati sempre piegati dal terrore di dittature sanguinarie, ricchi di contraddizioni e povertร , ma non divisi anche da unโ€™invasione straniera, il cui operato presenta numerose zone dโ€™ombra.

โ€œGli Stati Uniti non devono mai chiedere scusa. โ€

George H.W. Bush

Il Citizen journalism

Senza lโ€™attentato alle Torri Gemelle il citizen journalism (o giornalismo partecipativo, in italiano) non sarebbe entrato cosรฌ prepotentemente nella cultura di massa. Quellโ€™orrore fu la prima, lampante manifestazione che un nuovo modo di fare informazione stava nascendo. Tutti i presenti, giร  dotati dei primi cellulari di concezione moderna, registrarono lโ€™evento. I giornali pubblicati il giorno dopo erano vecchi appena usciti dalle rotative.

Da quel giorno tutto il mondo dellโ€™informazione cambierร  per sempre. Le pubblicazioni cartacee conosceranno un lento declino, rimpiazzate dai social e dalle piattaforme online. Inizierร  un processo di digitalizzazione complesso e articolato, non privo di ostacoli e di tagli redazionali, chiusure di testate storiche e perdita nella qualitร  del giornalismo proposto.

Questo processo era sicuramente inevitabile. Internet e social avevano giร  iniziato un percorso irreversibile, ma senza le Torri Gemelle avremmo probabilmente assistito a unโ€™entrata in scena piรน graduale del fenomeno.

โ€œSolo una stampa libera e non soggetta a limitazioni puรฒ efficacemente denunciare gli inganni da parte del governo.โ€

Hugo Lafayette Black, senatore degli USA

Le misure antiterrorismo dopo le torri gemelle

Lโ€™attentato alle Torri Gemelle ha comportato anche nuove e piรน restringenti misure per la sicurezza. A essere cambiate sono soprattutto le norme alle frontiere e negli aeroporti. รˆ dallโ€™11 settembre infatti che i controlli ai gate hanno iniziato a coinvolgere anche i bagagli a mano. Il legislatore ha vietato contenitori per liquidi superiori a 100 ml di capacitร , oggetti taglienti, infiammabili e molti altri. In piรน, i controllori possono avvalersi anche di un body scanner.

La sicurezza interna ha poi redatto una โ€œNo fly listโ€, contenente i nomi di persone a cui vennero vietati tutti i viaggi tramite aereo, anche per tratte nazionali. Tutti i passeggeri dai 18 anni in su, inoltre, non possono volare senza mostrare i propri documenti.

Altra differenza fortemente voluta fu la cabina di pilotaggio blindata, per impedirne lโ€™accesso. Un sistema che perรฒ ha causato altri problemi. In un primo periodo erano stati proibiti anche i pc, poichรฉ allโ€™interno potevano nascondersi esplosivi. Oggi questa norma รจ stata tolta, ma tutti i dispositivi elettronici sono attentamente analizzati prima di essere imbarcati .

Non cโ€™รจ dubbio che senza lโ€™attentato alle Torri gemelle queste misure non sarebbero state introdotte, per lo meno nel breve periodo.

Cosa possiamo imparare dalla tragedia delle Torri Gemelle?

Lโ€™attentato alle Torri gemelle sconvolse lโ€™intera opinione pubblica mondiale. Molte persone si ricordano ancora cosa stavano facendo nel momento in cui appresero la notizia. Era quindi inevitabile che le reazioni sarebbero state incisive e a lungo termine. Quello che forse pochi potevano aspettarsi รจ stato il vaso di Pandora del โ€œNation buildingโ€.

Come evento collaterale della prolungata occupazione delle truppe americane, infatti, gli Stati invasi svilupparono una forte dipendenza in termini economici e militari con gli occidentali. Questo portรฒ a una politica di aiuto e sostegno praticamente infinita e irrealizzabile sul lungo termine, con la speranza di rendere il paese indipendente nel giro di anni. Come la scelta di Biden di ritirare truppe e aiuti ha dimostrato, il “Nation building” era unโ€˜utopia.

Questo deve portare una profonda riflessione nellโ€™Occidente, atta a rivalutare lโ€™atteggiamento e le politiche di aiuto, pace e sostegno pensate per altri paesi, soprattutto in aree instabili ed esplosive come il Medio oriente, che forse la mentalitร  eurocentrista tipica di noi europei non ci fa comprendere appieno.

โ€œL’attentato al World Trade Center รจ stato atroce, ma non rappresenta nulla di nuovo: violenze di questo tipo sono frequentissime, solo che in genere accadono altrove.โ€

Noam Chomsky, filosofo e linguista

Consigli letterari

Tra i molti libri scritti sullโ€™attentato delle Torri Gemelle “Da Berlino a Kabul. La lunga scia di sangue dell’11 settembreโ€, di Pietro Ratto, racconta anche dello strascico di conseguenze e la โ€œGuerra al terroreโ€. Numerosi anche i romanzi sullโ€™argomento, come โ€œMolto forte, incredibilmente vicinoโ€, di Jonathan Safran Foer .

Sul fenomeno del Citizen journalism invece, insieme a unโ€™analisi dettagliatissima e ben scritta del giornalismo americano nellโ€™era digitale bisogna nominare โ€œMercanti di veritร โ€, di Jill Abrmanson, la prima donna ad arrivare al ruolo di direttrice del New York times.

Per la situazione in Afghanistan, un caposaldo della letteratura moderna รจ โ€œMille splendidi soliโ€, dello scrittore statunitense di origine afghana Khaled Hosseini. Per chi volesse approfondire la storia afghana notevole anche โ€œLa grande illusioneโ€, una raccolta di saggi curata da Emanuele Giordana.

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Lorenzo Della Peruta

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