Le Torri Gemelle sono crollate 21 anni fa, proviamo a ipotizzare cosa sarebbe successo se quest’evento non fosse mai avvenuto.
Cassetta degli attrezzi
Torri gemelle
Centro del World Trade Center, composto in totale da sette edifici, le Twin Towers erano state inaugurate il 4 aprile del โ73. Allโepoca della costruzione erano i grattacieli piรน alti del mondo, con i loro 410 metri interamente dedicati a uffici, ristoranti e luoghi chiave per gli affari e lโeconomia americana. In tutto i piani erano 110 per torre, per un totale di 700mila metri quadri.
A seguito dellโattentato, le torri crollarono e tutta lโarea fu pesantemente danneggiata. Si decise allora di abbattere tutti i sette edifici originali, poichรฉ i problemi strutturali che si erano creati erano irreparabili.
โSono certo di parlare a nome della mia nazione intera, quando dico: lโ11 settembre siamo tutti americani, nel dolore come nella sfidaโ.
Benjamin Netanyahu, Primo ministro d’Israele
Al-Qaida
Si tratta di un movimento terroristico nato nel 1989. Guidato da Osama bin Laden, Ayman al-Zawahiri ne fu successore e maggiore teorico. Dopo lโattentato alle Torri Gemelle si impose come lโorganizzazione terroristica piรน pericolosa e meglio attrezzata per combattere lโOccidente.
Molti terroristi fuggitivi perรฒ si sono sparpagliati in Europa, e da allora formano cellule piรน o meno dormienti, pronte a colpire quando lโEuropa abbassa la guardia. La situazione oggi รจ piรน frammentata e complessa che mai, visto anche il sorgere di altre organizzazioni come lโISIS, che ha portato il conflitto su un altro livello, arrivando a dichiarare uno Stato sovrano.
Guerra al terrore
Obiettivo della reazione degli USA di Bush allโ11 settembre fu inizialmente lโAfghanistan, dove Al Qaida prolificava. Giร nellโottobre del 2001 comincia lโinvasione americana, che porterร in poche settimane alla caduta dei Talebani. Da allora iniziรฒ lโoccupazione da parte degli Americani del paese, finita solo recentemente con la presidenza Biden in maniera quanto meno rocambolesca.
Allโepoca il teatro degli scontri arrivรฒ a includere presto anche lโIraq di Saddam Hussein. Gli Stati Uniti lo accusarono di aver fornito supporto ad Al-Qaida e di accumulare armi di distruzione di massa. Malgrado queste accuse apparivano giร allโepoca fragili (si riveleranno presto totalmente false), gli Stati Uniti penetrarono anche in territorio iracheno. Il regime di Saddam cadde in poco tempo.
Afghanistan e Iraq furono solo due dei teatri piรน importanti, ma gli USA sostennero operazioni anche in altri Stati del Medio Oriente e dellโAfrica.
โColpiamoli duramente. Vogliamo mostrare al mondo che le cose sono cambiate rispetto al passato. Vogliamo che altri stati come la Siria e lโIran cambino ideaโ.
George w. Bush presidente degli USA
Contesto storico
Era una mattina di settembre a New York. Quel mercoledรฌ 11 perรฒ passerร alla storia come uno dei piรน neri della storia del paese a stelle e strisce. Due Boeing 767 si schianteranno contro le Twin Towers, nel World Trade Center. Il primo colpirร la torre nord alle 8.46, 17 minuti dopo un secondo investirร la torre sud. Nellโarco di due ore entrambe crolleranno, non lasciando scampo a chi si trovava nei piani piรน alti, bloccato dalle fiamme che si erano sviluppate in seguito agli schianti. Eravamo nel 2001.
Presto Al-Qaida, unโorganizzazione terroristica sunnita, rivendicherร lโattentato, che ha coinvolto anche altri due aerei di linea: uno schiantatosi sul Pentagono, lโaltro a Capitol Hill, unico obiettivo dei quattro rimasto illeso. Tutto il mondo, ma in particolare il popolo americano, reagรฌ con orrore, rabbia e paura alla notizia. Si entrava in una nuova dimensione di politica estera, forse in una nuova era.
Quello che rimane lโunico atto di guerra, se cosรฌ vogliamo definirlo, che si svolse sul territorio americano a esclusione della Guerra civile fu un duro colpo per la mentalitร statunitense. Il governo Bush reagรฌ con forza, iniziando la โGuerra al terroreโ.
โLa guerra al terrorismo รจ terrorismo.โ
Woody Harrelson, attore
Niente guerra al terrore
Le conseguenze dellโattentato si sono ripercosse nella politica internazionale in maniera parossistica. Era evidente nellโentourage di Bush una fazione che voleva un atteggiamento piรน aggressivo e interventista a livello internazionale. Lโ11 settembre fu il perfetto casus belli.
Senza attentati, Bush e la fazione interventista sono costretti a mordere il freno. Servizi segreti e informatori tengono monitorata la situazione nei Paesi piรน sensibili, come lโAfghanistan, ma nessuno ha il coraggio di lanciare un massiccio attacco.
Oggi Iraq e Afghanistan non hanno conosciuto lโinvasione americana. I regimi iniziati da Hussein e Bin Laden sono ancora in piedi, e stringono sempre piรน saldamente la loro morsa sui cittadini, che si sono perรฒ risparmiati due decenni di guerriglia, bombardamenti, sequestri e torture.
Oggi parliamo di Stati sempre piegati dal terrore di dittature sanguinarie, ricchi di contraddizioni e povertร , ma non divisi anche da unโinvasione straniera, il cui operato presenta numerose zone dโombra.
โGli Stati Uniti non devono mai chiedere scusa. โ
George H.W. Bush
Il Citizen journalism
Senza lโattentato alle Torri Gemelle il citizen journalism (o giornalismo partecipativo, in italiano) non sarebbe entrato cosรฌ prepotentemente nella cultura di massa. Quellโorrore fu la prima, lampante manifestazione che un nuovo modo di fare informazione stava nascendo. Tutti i presenti, giร dotati dei primi cellulari di concezione moderna, registrarono lโevento. I giornali pubblicati il giorno dopo erano vecchi appena usciti dalle rotative.
Da quel giorno tutto il mondo dellโinformazione cambierร per sempre. Le pubblicazioni cartacee conosceranno un lento declino, rimpiazzate dai social e dalle piattaforme online. Inizierร un processo di digitalizzazione complesso e articolato, non privo di ostacoli e di tagli redazionali, chiusure di testate storiche e perdita nella qualitร del giornalismo proposto.
Questo processo era sicuramente inevitabile. Internet e social avevano giร iniziato un percorso irreversibile, ma senza le Torri Gemelle avremmo probabilmente assistito a unโentrata in scena piรน graduale del fenomeno.
โSolo una stampa libera e non soggetta a limitazioni puรฒ efficacemente denunciare gli inganni da parte del governo.โ
Hugo Lafayette Black, senatore degli USA
Le misure antiterrorismo dopo le torri gemelle
Lโattentato alle Torri Gemelle ha comportato anche nuove e piรน restringenti misure per la sicurezza. A essere cambiate sono soprattutto le norme alle frontiere e negli aeroporti. ร dallโ11 settembre infatti che i controlli ai gate hanno iniziato a coinvolgere anche i bagagli a mano. Il legislatore ha vietato contenitori per liquidi superiori a 100 ml di capacitร , oggetti taglienti, infiammabili e molti altri. In piรน, i controllori possono avvalersi anche di un body scanner.
La sicurezza interna ha poi redatto una โNo fly listโ, contenente i nomi di persone a cui vennero vietati tutti i viaggi tramite aereo, anche per tratte nazionali. Tutti i passeggeri dai 18 anni in su, inoltre, non possono volare senza mostrare i propri documenti.
Altra differenza fortemente voluta fu la cabina di pilotaggio blindata, per impedirne lโaccesso. Un sistema che perรฒ ha causato altri problemi. In un primo periodo erano stati proibiti anche i pc, poichรฉ allโinterno potevano nascondersi esplosivi. Oggi questa norma รจ stata tolta, ma tutti i dispositivi elettronici sono attentamente analizzati prima di essere imbarcati .
Non cโรจ dubbio che senza lโattentato alle Torri gemelle queste misure non sarebbero state introdotte, per lo meno nel breve periodo.
Cosa possiamo imparare dalla tragedia delle Torri Gemelle?
Lโattentato alle Torri gemelle sconvolse lโintera opinione pubblica mondiale. Molte persone si ricordano ancora cosa stavano facendo nel momento in cui appresero la notizia. Era quindi inevitabile che le reazioni sarebbero state incisive e a lungo termine. Quello che forse pochi potevano aspettarsi รจ stato il vaso di Pandora del โNation buildingโ.
Come evento collaterale della prolungata occupazione delle truppe americane, infatti, gli Stati invasi svilupparono una forte dipendenza in termini economici e militari con gli occidentali. Questo portรฒ a una politica di aiuto e sostegno praticamente infinita e irrealizzabile sul lungo termine, con la speranza di rendere il paese indipendente nel giro di anni. Come la scelta di Biden di ritirare truppe e aiuti ha dimostrato, il “Nation building” era unโutopia.
Questo deve portare una profonda riflessione nellโOccidente, atta a rivalutare lโatteggiamento e le politiche di aiuto, pace e sostegno pensate per altri paesi, soprattutto in aree instabili ed esplosive come il Medio oriente, che forse la mentalitร eurocentrista tipica di noi europei non ci fa comprendere appieno.
โL’attentato al World Trade Center รจ stato atroce, ma non rappresenta nulla di nuovo: violenze di questo tipo sono frequentissime, solo che in genere accadono altrove.โ
Noam Chomsky, filosofo e linguista
Consigli letterari
Tra i molti libri scritti sullโattentato delle Torri Gemelle “Da Berlino a Kabul. La lunga scia di sangue dell’11 settembreโ, di Pietro Ratto, racconta anche dello strascico di conseguenze e la โGuerra al terroreโ. Numerosi anche i romanzi sullโargomento, come โMolto forte, incredibilmente vicinoโ, di Jonathan Safran Foer .
Sul fenomeno del Citizen journalism invece, insieme a unโanalisi dettagliatissima e ben scritta del giornalismo americano nellโera digitale bisogna nominare โMercanti di veritร โ, di Jill Abrmanson, la prima donna ad arrivare al ruolo di direttrice del New York times.
Per la situazione in Afghanistan, un caposaldo della letteratura moderna รจ โMille splendidi soliโ, dello scrittore statunitense di origine afghana Khaled Hosseini. Per chi volesse approfondire la storia afghana notevole anche โLa grande illusioneโ, una raccolta di saggi curata da Emanuele Giordana.