Il riarmo del Vecchio Continente deve fare i conti con l'inclinazione degli europei, sempre più anziani e sempre meno disposti a sacrificare il loro benessere per la loro sicurezza.
Mosca si trova in competizione su più fronti e non solo contro il nemico Occidente. Nel cuore dell’Asia centrale il revival del grande gioco a tre, mentre la Turchia rimane l’incognita capace di cambiare l’esito della partita
Gli Uiguri in una Cina che deve iniziare a pensarsi Paese d’immigrazione, a confronto con la questione ispanica che rischia di smembrare gli Stati Uniti
All'alba dello scontro finale tra Washington e Pechino, le forze armate della prima potenza militare del pianeta incespicano. Storia di una nazione sempre più divisa e sempre meno pronta alla guerra.
La proliferazione di armamenti nucleari nell'indo pacifico aumenta le tensioni regionali. Londra e Washington aggiornano il loro impegno verso Canberra, sempre più invisa da Pechino.
Le diffuse paranoie della dirigenza politica cinese circa l'uscita dal paese d'informazioni sensibili costringe la Repubblica Popolare a un'ulteriore stretta illiberale. Anche questa mossa effetto e causa dell'innalzamento dello scontro con gli Stati Uniti.
Sotto William J. Burns, la Cia torna grande preoccupazione per Pechino. In Ucraina l'agenzia macina importanti risultati, riuscendo a confezionare una "guerra clandestina" con i fiocchi.
La polarizzazione della politica americana coinvolge adesso anche il settore della difesa nazionale: prontezza ed efficienza delle prime forze armate del pianeta messe a rischio da una battaglia ideologica tra democratici e repubblicani. Intanto, Russia e Cina ne approfittano.
La superiorità tecnologica americana, guadagnata dopo una lunga corsa allo spazio con i sovietici, manca oggi dei finanziamenti adeguati per fronteggiare la crescente sfida lanciata dall'eccellenza cinese nel settore aerospaziale.
In occasione della scorsa Pasqua ortodossa, nella regione di Akmola, nel Kazakistan settentrionale, il sacerdote Jakov Vorontsov del patriarcato di Mosca ha celebrato la liturgia in lingua kazaka, destando scalpore tra colleghi e fedeli, abituati all’uso della lingua russa nelle cerimonie religiose. L’iniziativa dell’ecclesiastico è